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2 Settembre 2023
15:00

L’Islanda riapre la caccia alle balene: nuovo regolamento per limitare la crudeltà

Come previsto dalla sospensione decisa a giugno dal ministro alla pesca islandese, le ultime due baleniere ancora attive, la Hvalur 8 e la Hvalur 9, potranno riprendere le attività fino alla fine della stagione, a metà settembre. Il nuovo regolamento cerca di limitare lunghe agonie, mutilazioni, sofferenze inutili e la caccia alle madri con i piccoli.

Giornalista
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Riapre la caccia alle balene in Islanda. Dopo lo stop decretato dal ministro all’Alimentazione Svandis Svavarsdottir a giugno   per l’impossibilità di garantire il rispetto del benessere degli animali previsto dalla legge nazionale, da oggi l’Islanda torna ad essere uno tre paesi al mondo, assieme a Norvegia e Giappone, dove è possibile andare a caccia di balene. Il via libera, annunciato dallo stesso ministro, va di pari passo con l’obbligo di norme più severe stabilite da ministero. Secondo il nuovo regolamento le balene potranno essere cacciate al largo dell'Islanda solo entro una distanza di 25 metri dalla barca e dovranno essere risparmiate le madri con i piccoli, motivo per cui la caccia dovrà avvenire in condizioni di visibilità garantite dalla luce del giorno e i cacciatori dovranno essere abilitati alla caccia o poter dimostrare di essere esperti.

Le flotte islandesi, da regolamento, avranno licenza di uccidere 209 balenottere comuni e 217 balenottere minori, ma tutto questo dovrà accadere entro la chiusura della stagione di caccia che tradizionalmente è entro la metà di settembre. Mancando solo un paio di settimane, quindi, si era sperato che le balene potessero essere risparmiate per tutto in 2023. Invece non sarà così anche se, delle due compagnie di baleniere da caccia rimaste in Islanda, soltanto da Hvalur potrebbe riprendere il mare, perché l’altra aveva già interrotto le battute, sostenendo che ormai il commercio di carne di balena non era più redditizio.

Il 50% degli islandesi è contrario ma la caccia alle balene è ancora garantita dalla legge

Lo stesso ministro dell’Alimentazione ha sottolineato che, malgrado un sondaggio del Maskina institute abbia mostrato in passato che più del 50 per cento degli islandesi è ormai contrario alla caccia, molti parlamentari restano a favore, spesso per motivi legati al valore politico delle tradizioni. Questo, quindi, impedisce una chiusura definitiva di questa pratica anche se, lo stesso ministro aveva annunciato che il 2024 avrebbe potuto essere l’anno della definitiva chiusura. «Perché l'Islanda dovrebbe correre il rischio di continuare a permettere la caccia alle balene, che non ha portato alcun guadagno economico, per vendere un prodotto per il quale non c'è quasi più richiesta?», aveva scritto Svavarsdottir sul quotidiano Morgunbladid a febbraio dello scorso anno. La ministra Svavarsdottir, membro del Movimento Sinistra-Verdi, aveva quindi sottolineato soprattutto la perdita del valore economico della caccia alla balena. Mentre le considerazioni etiche sul massacro di questi animali sembravano essere passato in secondo piano.

Il nuovo regolamento: morte immediata e sofferenze minime

Il nuovo regolamento obbliga i cacciatori all’uso di attrezzature che garantiscano che la balenottera venga uccisa immediatamente o nel minor tempo possibile e con sofferenze minime. Per garantire ciò viene quindi resa necessaria un’attrezzatura che sia in grado di uccidere la balena nel minor tempo possibile. Devono essere adottate procedure per garantire che le balenottere vengano uccise in modo da causare agli animali il minor dolore e nel minor tempo possibile, e che non vengano catturate in modo da causare loro mutilazioni o sofferenze inutili. Tutto questo sotto il controllo delle autorità di vigilanza che possono richiedere in qualsiasi momento controlli sulle condizioni di pesca.

L'affondamento delle due baleniere di Sea Shepherd nel 1986

La flotta della Hvalur, società islandese di caccia alle balene fondata nel 1947 da Loftur Bjarnason e Vilhjálmur Árnason e successivamente gestita dai loro figli, Kristján Loftsson e Árni Vilhjálmsson, è formata da due sole baleniere la Hvalur 8 e la Hvalur 9. Le altre due, Hvalur 6 e Hvalur 7, di proprietà della società che negli ultimi decenni è diventata una potente società di investimento islandese avendo quote di Arion Bank e altri istituti bancari, non furono mai completamente riparate dal 1986, anno dell’affondamento delle sue baleniere per mano degli attivisti di Sea Shepherd. Gli affondamenti Hvalur 6 Hvalur 7 insieme al sabotaggio della stazione di lavorazione delle balene a Hvalfjörður, durante i quali nessuno rimase ferito, provocarono danni per 2 milioni di dollari alle navi, danni per 2 milioni di dollari all'impianto di lavorazione e danni al congelatore della carne di balena nell'impianto di lavorazione che ha rovinato carne di balena per un valore di 4 milioni di dollari. Le due imbarcazioni alla fine furono recuperate e tirate sulla terraferma, ma da allora non sono più andate a caccia di balene. Dopo 20 anni di inattività la Hvalur 8 è stata rimessa in servizio nel giugno 2009, mentre la Hvalur 9 è tornata attiva dal 2002.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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