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5 Maggio 2022
16:59

Leonessa dissezionata in pubblico all’Odense Zoo in Danimarca

Lo zoo di Odense ha dissezionato pubblicamente una leonessa. Non è la prima volta che la struttura danese organizza autopsie aperte al pubblico, una pratica che solleva molti dubbi di natura etica.

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leonessa

«Vieni alla dissezione del leone il primo maggio»: così lo zoo di Odense, in Danimarca, aveva annunciato su Facebook ciò è effettivamente successo, ovvero che una leonessa è stata dissezionata davanti a tutti, in una zona della struttura aperta al pubblico, nell'ambito di un evento creato appositamente per fornire una sorta di lezione di anatomia animale.

«Avete nuovamente l'opportunità unica di saperne ancora di più su come sono fatti gli animali sotto la pelliccia – era la presentazione – Il primo appuntamento è domenica 1 maggio, quando ci si potrà avvicinare e vedere come un leone è fatto all'interno. Oltre a vedere gli organi interni, si potranno scoprire altre cose, come per esempio come il leone usa la gola per fare il suo ruggito. La dissezione inizia alle 13 e dura circa un'ora».

Un annuncio che ha causato prevedibile clamore, tenuto conto che la leonessa, un esemplare sano arrivato allo zoo nel 2011, non è morta di morte naturale, ma è stata soppressa. La direzione lo ha comunicato su Facebook illustrando "l'evento", e spiegando che la decisione di sopprimerla era stata presa per le dinamiche che si erano venute a creare nel branco che da anni vive in cattività all’interno della struttura.

«Nessuno degli animali dello zoo viene ucciso allo scopo di essere utilizzato in una dissezione. Invece, sono animali che sono diventati troppo vecchi, troppo malati o non possono essere venduti ad altri zoo. La leonessa è arrivata allo zoo di Odense nel 2011 ed è stata uccisa nel 2019, quando le battaglie interne al branco hanno confermato non c'erano altre vie d'uscita – si legge sulla pagina Facebook dello zoo di Odense – Non era possibile trasferirla in un altro zoo. Da allora il corpo è stato congelato in modo da poter essere utilizzato per la dissezione».

È stata così organizzata la dissezione pubblica, una pratica già finita nel mirino delle associazioni animaliste nel 2015, quando era toccato a un'altra leonessa, anche lei soppressa e poi dissezionata davanti alle persone giunte allo zoo per assistere: «Sebbene una dissezione in particolare abbia attirato l'attenzione, soprattutto a livello internazionale – ha ricordato la direzione dello zoo riferendosi proprio all’episodio del 2015, di cui si erano interessate anche molte testate americane – le dissezioni sono qualcosa che lo zoo di Odense fa da oltre 20 anni, in quanto offre un'opportunità unica di comunicazione, fascino e comprensione educativa degli animali. L'ultima dissezione pubblica è avvenuta nel 2018, dopo di che sono state introdotte le restrizioni legate al covoronavirus».

Perché all’Odense Zoo gli animali vengono dissezionati pubblicamente

Lo zoo di Odense ha dunque sempre sostenuto che le dissezioni pubbliche siano un evento di natura formativa e informativa, utili alla divulgazione scientifica. Le modalità con cui queste autopsie – perché di questo poi si tratta – vengono svolte, però, non può che suscitare choc e avversione in parte della comunità. Un animale sano, tenuto in cattività e lontano dal suo habitat, è stato ucciso perché «era impossibile trasferirlo o venderlo a un altro zoo, o isolarlo», e poi esposto alla folla, fatto a pezzi e spogliato di qualsiasi tipo di identità potesse avere in precedenza.

Vero è che questo tipo di interventi sono una parte integrante della ricerca scientifica – e d’altronde ci sono anche esseri umani che destinano il loro corpo alla scienza per consentire analisi ed esami approfondite – ma il modo in cui lo zoo li promuove, un po’ come i giostrai che blandiscono il pubblico invitando i clienti dei luna park a vedere da vicino i cosiddetti “fenomeni da baraccone”, inevitabilmente va a urtare la sensibilità di moltissime persone. Anche se, a onor del vero, i danesi sembrano avere apprezzato l’evento, come dimostrano i commenti positivi e i ringraziamenti agli operatori dello zoo per l’organizzazione di eventi considerati formativi.

Il precedente: la morte del cucciolo di giraffa Marius

Lo zoo di Odense d’altronde sembra abituato a suscitare indignazione. Nel 2014 un cucciolo di giraffa, Marius, era stato soppresso, il suo corpo anche in questo caso dissezionato pubblicamente e i resti usati per sfamare i leoni. In quel caso la direzione aveva chiarito di avere agito in ottemperanza alle  norme europee che vietano la riproduzione tra consanguinei negli zoo.

Marius era nato da un’unione tra due giraffe consanguinee, ed era per questo stato soppresso nonostante le proteste e le petizioni. E nonostante fosse sanissimo: l’Eaza, l'associazione europea degli zoo, aveva consigliato di sopprimerlo perché nello zoo esistevano già troppi esemplari con gli stessi geni, fattore che avrebbe potuto mettere a repentaglio il programma di allevamento delle specie in vigore negli zoo e la salute degli animali.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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