video suggerito
video suggerito
15 Marzo 2023
9:20

Le scimmie fanno piroette per “sballarsi”: la scoperta sul desidero di alterazione mentale nell’uomo

Le grandi scimmie si "sballano" facendo veloci piroette. La scoperta di un team di ricercatori britannici potrebbe spiegare molto sull'origine del desiderio di evasione dalla realtà dell'uomo.

5 condivisioni
Immagine

Il desiderio di evasione dalla realtà attraverso droghe e altri mezzi da sempre caratterizza culture e popoli di tutta la Terra, ma se non fosse solo una prerogativa degli esseri umani? Un nuovo studio rivela come le grandi scimmie deliberatamente fanno delle piroette molto veloci per farsi venire dei grandi capogiri. Così facendo cercano un modo per alterare la loro mente, forse proprio come facevano i primi esseri umani in assenza di sostanze psicotrope.

Ci sono molti video di gorilla che ruotano velocemente su se stessi che girano in Rete. Alle volte vengono utilizzati persino come base per dei meme che in pochi minuti raggiungono milioni di like sui social. Il motivo del loro successo mediatico è chiaro: ci sembra di vedere un animale divertirsi in maniera spensierata, un comportamento dei nostri cugini più prossimi che ci fa empatizzare ancor di più con i primati. Appesi a una liana o all'interno di una pozza d'acqua, l'animale inizia velocemente a roteare su se stesso in maniera quasi comica. Poi barcolla, fa un paio di passi e si lascia cadere stremato a terra "sballato" dall'esperienza.

Potrebbe sembrare un semplice modo per passare il tempo giocando, ma per i ricercatori dell'Università di Warwick e l'Università di Birmingham, in Inghilterra, è molto di più. In un recente studio pubblicato sulla rivista Primates spiegano come hanno scoperto che le grandi scimmie fanno veloci piroette per farsi venire deliberatamente grandi capogiri e come questo comportamento potrebbe essere approfondito per comprendere quando nella storia di Homo sapiens è comparso il desiderio di cercare stati mentali alterati manipolando attivamente il proprio umore e la percezione della realtà.

Immagine

«Ogni cultura ha trovato un modo di eludere la realtà attraverso rituali dedicati e speciali, pratiche o cerimonie – spiega Adriano Lameira, professore di psicologia all'Università di Warwick – Questo tratto umano della ricerca di stati alterati è così universale, storicamente e culturalmente, che solleva l'intrigante possibilità che questo sia qualcosa che è stato potenzialmente ereditato dai nostri antenati. Se fosse davvero così, questa scoperta porterebbe enormi conseguenze su cosa pensiamo delle moderne capacità cognitive umane e sui nostri bisogni emotivi».

Proprio come qualsiasi altra persona che annoiata passa alcuni preziosi istanti del proprio tempo libero scrollando video sui social, anche i ricercatori del team britannico si sono imbattuti in diversi video virali in cui gorilla e altri primati effettuano vorticose piroette fino a cadere rintontiti al suolo. Sorpresi dal fenomeno hanno deciso di continuare la propria ricerca, raccogliendo più video possibili di primati che effettuano lo stesso comportamento. Così facendo hanno scoperto che è qualcosa di condiviso in tanti primati: gorilla, scimpanzé, bonobo e oranghi, tutti impegnati a farsi venire i giramenti di testa.

In particolare hanno analizzato oltre 40 video trovati online, scoprendo che in media i primati effettuavano 5,5 ogni ogni volta, con una velocità media di 1,5 giri al secondo e sempre in media ripetevano queste rotazioni almeno tre volte, prima di stramazzare al suolo. Confrontando i diversi video in cui giravano le diverse specie, i ricercatori hanno scoperto che spesso questi primati preferiscono farlo aggrappati a una corda o a una liana, avvolgendola rapidamente in un senso e lasciandosi poi trasportare dal suo moto nell'altro.

«Le giravolte alterano lo stato di coscienza, compromettono la reattività e la coordinazione corpo-mente. Questo alle volte stordisce, mentre altre può rendere persino euforici, come nel caso dei bambini che vanno sulle giostre come le ruote panoramiche o le tazze ruotanti», continua il professor Lameira. Con uno studio sulle piroette, quindi, gli scienziati cercano di illuminare un settore della conoscenza umana ancora ricco di pregiudizi: il tema della ricerca di stati mentali alterati.

Immagine
Immagine

Orango a sinistra e gorilla a destra che girano su una liana. Due tecniche differenti per due specie diverse.

In particolare, volevano comprendere se le piroette potessero essere considerate un comportamento primordiale presente anche negli antenati di Homo sapiens. In effetti secondo gli studiosi se tutte le grandi scimmie cercano di farsi venire in questo modo le vertigini, è presumibile che anche i nostri antenati fossero propensi a farlo.

«Le scimmie ricercano questa esperienza di proposito e osservandole sembra quasi di vedere una persona danzare – aggiunge il ricercatore – La danza in fondo è un meccanismo noto negli esseri umani per facilitare la regolazione dell'umore, favorire i legami sociali e si basa spesso su movimenti di rotazione. Il parallelo tra quello che fanno le scimmie e quello che fanno gli umani, dunque, è al di là di una mera coincidenza».

Proprio per via di questa similitudine, gli studiosi hanno confrontato i video dei primati con le piroette fatte dagli esseri umani in diversi tipi di danza, compreso gli spettacolari volteggi fatti dagli acrobati esperti in tessuti aerei. Mettendo a confronto la velocità di rotazione e le sensazione di vertigini sperimentata dai danzatori, i ricercatori hanno scoperto che gli animali continuano a girare deliberatamente, nonostante inizino a sentire gli effetti delle vertigini, proprio come i ballerini.

Mentre precedenti studi sull'uomo si sono concentrati sull'approfondire la questione degli stati alterati della mente ottenuti attraverso droghe, alcol e altre sostanze, questa è la prima volta che si ipotizza un metodo alternativo piuttosto semplice ma efficace: le piroette. «Più si guarda indietro nella storia umana, meno si può essere certi del ruolo delle sostanze psicotrope – spiega ancora lo studioso – Non è chiaro se i nostri antenati migliaia o milioni di anni fa avessero accesso alle sostanze che alterano la mente, o se avessero gli strumenti e le conoscenze per crearle. Per esempio, le persone potevano avere avuto accesso all'uva, ma non si può presumere che avessero gli strumenti o le conoscenze per creare il vino».

Gli scienziati reputano necessarie ulteriori ricerche per capire ancora meglio le motivazioni che spingono i primati a manifestare questo comportamento ed è importante il più possibile cercare di astrarsi per non antropomorfizzare gli animali, proiettando le nostre aspettative su di loro. Senza dubbio, però, è affascinante vedere queste grandi scimmie vorticare così rapidamente, osservando quello che a tutti gli effetti sembra uno stato di trance spirituale unico nel regno animale.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social