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3 Aprile 2024
9:00

Qual è la scimmia più simile all’uomo?

Tra tutte le scimmie, scimpanzé e bonobo sono probabilmente quelle più simili all'uomo e non è solo una questione di geni.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Gli scimpanzé (Pan troglodytes) e i bonobo (Pan paniscus) condividono il 98,7% del DNA con gli esseri umani, e questo li rende, tra i grandi primati, i nostri parenti viventi più stretti. È anche vero che gli esseri umani, a propria volta, condividono circa il 60% del DNA con le banane, il che suggerisce che debba esserci molto di più, oltre ai geni, dietro a ciò che avvicina così tanto quelle scimmie a noi.

Le osservazioni etologiche dimostrano difatti l’esistenza di somiglianze qualitative, sul piano morfologico, cognitivo e comportamentale, tra gli esseri umani, i bonobo e gli scimpanzé. Sappiamo ad esempio che condividono un antenato comune, alcune caratteristiche anatomiche, strutture sociali complesse e capacità di risolvere problemi.

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I bonobo, le scimmie più simili all'uomo?

Probabilmente la verità sta nel mezzo, nel senso che è verosimile che l’uomo abbia incorporato i tratti di entrambe le specie, bonobo e scimpanzé. La nostra tendenza al conflitto rispecchia la competitività degli scimpanzé, ad esempio, eppure i bonobo, dall’indole votata all’armonia, ci ricordano che abbiamo in noi la capacità di essere altruisti e che la società può essere organizzata in modi più pacifici.

Questo altruismo sta alla base della cooperazione estesa che ha aiutato Homo sapiens a sviluppare idee, passeggiare sulla luna e sopravvivere ad altri parenti oggi estinti, come i Neanderthal. Per alcuni aspetti di natura socio-cognitiva, i bonobo sono quelli più simili all'uomo. Vediamone di seguito alcuni.

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L’empatia

La vita emotiva dei bonobo e quella umana appaiono simili in modi che indicano che l'evoluzione cognitiva nelle due specie è stata guidata da meccanismi paralleli. Come noi, i bonobo hanno una vita emotiva sociale ricca. Sin dalla giovane età, sono molto sensibili alle emozioni altrui, e lo dimostrano attraverso comportamenti considerati indici di empatia. Questi possono variare da reazioni semplici e automatiche, come lo sbadiglio contagioso, a risposte più sofisticate dal punto di vista cognitivo, come la capacità di offrire consolazione dopo i conflitti.

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Di Pierre Fidenci – http://calphotos.berkeley.edu, CC BY–SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6095455

L’attenzione agli stimoli emozionali

In modo analogo agli esseri umani, i bonobo tendono a prestare maggior attenzione agli stimoli emotivamente significativi rispetto a quelli associati a eventi di natura emotivamente neutra. Entrambi, infatti, preferiscono osservare immagini di conspecifici che mostrano emozioni, come la paura o la felicità, piuttosto che immagini neutre. La preferenza per stimoli con una forte carica emotiva sottolinea l'esistenza di un meccanismo funzionale: l'orientamento rapido e istintivo dell'attenzione verso le informazioni emotive può costituire un vantaggio per gli individui, facilitando reazioni immediate in contesti potenzialmente pericolosi.

Tra le due specie esiste però una differenza sostanziale: gli esseri umani sono più attratti da immagini di persone familiari, mentre i bonobo sono più interessati a quelle di individui sconosciuti. Questo comportamento dei bonobo riflette la loro natura xenofila, probabilmente dovuta a un ambiente ecologico stabile, nel Congo, che riduce la necessità di competizione e favorisce le interazioni pacifiche con estranei. Gli esseri umani primitivi, invece, vivevano in gruppi nomadi caratterizzati da una forte competizione per le risorse. In tali circostanze, era probabilmente più vantaggioso favorire gli individui del proprio gruppo rispetto agli estranei.

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Di Wcalvin – Opera propria, CC BY–SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49108463

La cultura

Alcune interazioni sociali dei bonobo mostrano una complessità che ricorda quella delle dinamiche culturali umane, e arrivano persino a riflettere la natura arbitraria e flessibile della cultura umana. Per esempio, i bonobo presentano una varietà di comportamenti sessuali che svolgono ruoli importanti nella loro società, non solo per la riproduzione ma anche per stabilire e mantenere legami sociali, mitigare i conflitti e rafforzare la coesione del gruppo. Questo uso "sociale" della sessualità suggerisce una forma di comportamento che trascende la pura funzione biologica, avvicinandosi a una dimensione culturale.

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Di Rob Bixby – JaxZoo_12–16–12–4579.jpg, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23875596
Bibliografia
Nel 2003 mi laureo in Medicina Veterinaria. Dal 2008 sono ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegno Etologia Veterinaria e Benessere Animale. Studio il comportamento degli animali e la relazione uomo-animale.
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