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14 Ottobre 2023
11:00

Le rane volanti che per sfuggire ai predatori si camuffano da escrementi di altri animali

Da giovani, le rane volanti di Wallace hanno una colorazione molto diversa rispetto agli adulti. Sono rossicce e picchiettate di bianco, invece che verdi smeraldo. E secondo un nuovo studio questa colorazione le aiuta a "travestirsi" da escrementi di uccelli e pipistrelli e a non essere mangiate dai predatori.

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Le rane volanti di Wallace sono tra gli anfibi più singolari al mondo. Prendono il nome dal grande naturalista britannico Alfred Russel Wallace e sono in grado di planare da un albero all'altro volando anche per oltre 15 metri, grazie alle membrane che si estendono tra le dita delle zampe e ai lati degli arti. Il volo planato non è però l'unica bizzarra peculiarità che le caratterizza, perché a quanto pare un gruppo di ricercatori ha appena scoperto che durante la fase giovanile queste rane si camuffano da escrementi di uccelli o pipistrelli per nascondersi ai predatori.

Questi sono i risultati di un curioso studio recentemente pubblicati sulla rivista Behavioral Ecology and Sociobiology, ottenuti grazie a un esperimento condotto all'interno di una grande serra tropicale dello zoo di Vienna, che simula un ambiente di foresta tropicale molto simile a quello in cui vivono questi anfibi in natura. Le rane volanti di Wallace (Rhacophorus nigropalmatus) sono infatti originarie delle fitte e intricate foreste del sud-est asiatico. Da adulte possiedono una brillante colorazione verde smeraldo, simile a quelle delle comuni raganelle, che le aiuta sicuramente a camuffarsi tra le fronde degli alberi.

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A: una giovane  rana volante di Wallace; B: un individuo adulto; Da 1 a 4 le rane finte con diverse colorazioni utilizzate nell’esperimento. Foto da Stückler et al., 2023

Tuttavia, quando i girini completano la metamorfosi per diventare adulti, sono invece di un colore rosso vivo e dopo circa un mese sviluppano delle singolari macchiette bianche sulla superficie del dorso. Per capire il perché di queste differenza cromatica tanto evidente tra giovani e adulti, i ricercatori hanno quindi costruito dei modelli di rane in cera di colori diversi e li hanno posizionati all'interno della serra per vedere come avrebbero reagito dei potenziali predatori.

All'interno di quest'area grande oltre 800 m² vivono infatti numerosi uccelli che predano abitualmente le rane e gli studiosi volevano capire se e in che modo i predatori avrebbero reagito di fronte alle rane finte di colori differenti. Hanno così scoperto che gli uccelli attaccavano soprattutto le rane completamente rosse e quelle verdi, mentre i tassi di predazione erano significativamente più bassi nei confronti delle rane di cera decorante con le caratteristiche macchie bianche.

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Una rana volante di Wallace in cui sono evidenti le membrane tra le dita che permettono a questi anfibi di planare. Foto da Wikimedia Commons

Era quindi evidente che la livrea giovanile aiutava le rane a camuffarsi in qualche mondo, nascondendole alla vista dei predatori, ma in che modo? Per gli autori non ci sono molti dubbi: l'insolita colorazione dei giovani ricorda davvero molto gli escrementi scuri e picchiettati di bianco tipici di uccelli e pipistrelli. Questo colore criptico, quindi, è un evidente – quanto curiosa – strategia anti-predatoria che "nasconde" in bella vista le rane agli occhi dei predatori, facendogli credere di avere davanti qualcosa di inanimato, di non commestibile o quantomeno di molto poco invitante, ovvero un escremento.

Per quanto ne sanno gli esperti, si tratta della prima prova sperimentale che dimostra che un vertebrato possiede un camuffamento da escremento, già osservato in realtà il alcune larve di insetti e bruchi di farfalle. Le macchie bianche delle rane volanti scompaiono poi dopo circa un anno, quando gli anfibi diventano definitivamente adulti e sviluppano il loro iconico colore verde smeraldo. La natura e l'evoluzione non smettono davvero mai di stupirci e chissà quante altre fantasiose e insolite strategie di mimetismo e camuffamento sono ancora lì fuori in attesa di essere scoperte.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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