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6 Gennaio 2021
16:00

Le più comuni malattie dell’orecchio del cane

L’orecchio del cane è l’organo che controlla i sensi dell’equilibrio e dell’udito. Ogni sua parte può essere oggetto di diverse patologie che variano anche a seconda delle razze. Tra le più frequenti troviamo otoematomi, otiti, tumori fino ad arrivare alla sordità.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Prof. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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L’orecchio è l’organo dell’udito e dell’equilibrio ed è composto da tre parti diverse: orecchio esterno, medio e interno. L’orecchio esterno è caratterizzato dalla presenza di una piega cutanea detta padiglione auricolare che assume forma e grandezza diversa nelle razze canine. È una parte anatomica costituita prevalentemente da tessuto cartilagineo che continua internamente con un piccolo canale detto condotto uditivo esterno. Questo separa il padiglione auricolare dal timpano che delimita la porzione media dell’orecchio. Il condotto uditivo è ricco di ghiandole ceruminose il cui secreto (cerume) ha la funzione di mantenere il microclima, limitare la proliferazione batterica e preservare la membrana timpanica.

Le più comuni malattie dell’orecchio del cane

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Tra le più comuni patologie dell’orecchio esterno riscontrabili soprattutto nelle razze con orecchie lunghe e pendule è l’otoematoma: una raccolta di sangue in una cavità neoformata ad eziologia traumatica. La lesione appare come una tumefazione talvolta dolente che però con il tempo può riassorbirsi o trasformarsi in tessuto cicatriziale. La parte più esterna delle orecchie può andare incontro a necrosi ovvero alla morte dei tessuti per varie cause oppure essere sede di manifestazione di una malattia sistemica detta crioglobulinemia.

Molto frequenti sono le infiammazioni (otiti esterne). Cause predisponenti sono la forma dell’orecchio, umidità eccessiva, squilibri endocrini e/o lesioni ostruttive. Gli agenti eziologici di più frequente riscontro sono parassiti (Otodectes cynotis), corpi estranei (ariste di graminacee, concrezioni e sporcizia), allergie alimentari. Batteri e funghi sono considerati agenti che intervengono successivamente nella fase di cronicizzazione. Gli animali affetti da otite esterna più frequentemente manifestano dolore, odore maleodorante con scolo catarrale o purulento, arrossamento e prurito. Se l’otite diventa cronica può verificarsi una reazione tissutale che tende a restringere il canale uditivo fino all’invasione della membrana timpanica con il coinvolgimento dell’orecchio medio. Generalmente, dalle lesioni si possono isolare vari ceppi batterici e la Malassezia: un lievito normalmente presente sui tessuti che però, in particolari condizioni, può moltiplicarsi eccessivamente e procurare lesioni anche di tipo ulcerativo.

Alcuni tumori, quali l’istiocitoma possono avere localizzazione sui padiglioni auricolari mentre più specificamente si possono riscontrare tumori delle ghiandole che producono il cerume. Queste neoplasie, che possono avere comportamento biologico benigno o maligno, appaiono come piccole masserelle all’interno del condotto uditivo.

L’orecchio medio è costituito da una piccola cavità delimitata esternamente dalla membrana timpanica nella cui sede si trovano degli ossicini che trasferiscono la vibrazione del timpano alla parte più interna. Più frequentemente può essere sede di infiammazione proveniente dall’orecchio esterno (otite media) o di una lesione tipica chiamata granuloma colesterinico caratterizzata dalla presenza di depositi di colesterolo sotto forma di aghi in un tessuto reattivo granulomatoso. Più raramente si osservano tumori.

La sordità ereditaria e la sordità senile nei cani

L’orecchio interno ospita le strutture anatomiche deputate all’udito e all’equilibrio. Può essere sede di processi infiammatori provenienti dalle porzioni più esterne. In alcune razze di cani (Dalmata, Maltese, Mastino dei Pirenei) si osserva sordità ereditaria perché gli organi dell’orecchio interno non si sviluppano adeguatamente. La sordità senile è un processo comune negli animali anziani per invecchiamento delle strutture deputate alla percezione dei suoni. Infine, alcuni farmaci, se usati per tempi troppo lunghi, risultano ototossici (neomicina, gentamicina etc.).

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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