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26 Marzo 2021
17:11

Le meduse come cibo e per pulire l’acqua: il futuro della sostenibilità secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche

In un prossimo futuro la sostenibilità ambientale, e la riduzione dell'impronta antropica sulla Terra, potrebbe passare attraverso le meduse. Non solo potranno essere usate ovunque a tavola (oggi, ciò non è consentito in Europa, dunque in uno dei più grandi mercati del mondo), ma potrebbero permettere di trattare anche le acque reflue.

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In un prossimo futuro la sostenibilità ambientale e la riduzione dell'impatto dell'uomo sulla Terra potrebbero passare attraverso le meduse. Non solo potranno essere usate ovunque a tavola (oggi, ciò non è consentito in Europa, dunque in uno dei più grandi mercati del mondo), ma potrebbero permettere di trattare anche le acque reflue.

A risollevare il tema di nuovi cibi a tavola è stato l’Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, che ha realizzato il volume European Jellyfish CookBook, un manuale di cucina che apre la strada alla realizzazione di piatti con questi animali planctonici. Tra le ricette, le meduse marinate o al carpaccio e le zuppe, la pasta e i noodles.

Le meduse sono già un piatto tradizionale in Cina e in vari paesi del Sud-est asiatico. «L’uso alimentare delle meduse in Italia e in Europa non è ancora autorizzato al momento della pubblicazione di questo libro. Il regolamento Ue sui nuovi alimenti richiede infatti una autorizzazione o notifica della Commissione Europea, per l’immissione sul mercato all’interno dell’Unione di un alimento tradizionale proveniente da un Paese terzo», sottolinea Antonella Leone, ricercatrice Cnr-Ispa impegnata nel progetto per l’Italia.

«Dopo la valutazione della domanda da parte della Commissione e l’opinione favorevole dell’Efsa, l’Autorità europea sulla sicurezza alimentare, le meduse potranno essere commercializzate e consumate – aggiunge – L’immissione sul mercato all’interno dell’Unione potrebbe essere facilitata laddove ne sia stato dimostrato il consumo per almeno 25 anni come parte della dieta abituale di un numero significativo di persone in almeno un Paese terzo».

Il progetto GoJelly per la sostenibilità ambientale

L’iniziativa fa parte del progetto GoJelly, che ha tra gli obiettivi di sviluppare ricerche per usare le tante quantità di biomasse prodotte dalle meduse stesse per il settore cosmetico (grazie al collagene che contengono) o per fare filtri contro le microplastiche e trattare così le acque reflue. «Da anni, attraverso il progetto Go Jelly finanziato nell’ambito del Programma Horizon 2020, la comunità scientifica internazionale è impegnata nello studio delle meduse come risorsa sostenibile», prosegue Leone. «Come Cnr-Ispa, in particolare, indaghiamo le caratteristiche biochimiche, nutraceutiche e nutrizionali delle meduse mediterranee ed europee con l’obiettivo di promuoverne l’utilizzo in campo alimentare, studiando anche nuovi e più salubri processi alimentari che elimino l’uso di composti tossici come l’allume presente nel processo tradizionale asiatico», continua la ricercatrice.

Le meduse hanno un corpo gelatinoso composto per la stragrande maggioranza di acqua. Sulla superficie tentacolare hanno gli cnidocisti, piccole capsule urticanti e che possono rilasciare tossine. Quelle presenti nel Mar Mediterraneo ma non sono mortali. Nuove specie, a causa del riscaldamento climatico, stanno risalendo dal Mar Rosso e dagli Oceani.

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