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17 Novembre 2022
18:41

Le api sanno volare al buio?

Le api sanno volare al buio oppure, come la nostra specie, hanno bisogno di una fonte luminosa per orientarsi? Alcune possono avere un “blocco della navigazione” mentre altre riesco a volare in assenza di luce con maggiore successo.

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«Le api non sono in grado di volare senza luce». Quanto è vera questa affermazione che è diventata un vero e proprio trend online?

Nel video a seguire si vedono le api con un comportamento on/off: appena si spegne la luce, smettono letteralmente di volare e precipitano a terra. Tuttavia questo non succede perché non si sanno orientare bensì perché non hanno il tempo di farlo.

Proviamo a spiegare meglio questo passaggio con un esempio: quando guardiamo al sole una pagina bianca e poi rientriamo in casa succede che non riusciamo più a vedere niente. Dobbiamo in realtà dare tempo agli occhi di abituarsi alle nuove condizioni di luce. Per le api è lo stesso: seguono la luce per orientarsi e spegnerla all’improvviso le disorienta. È come se avessero un improvviso “blocco della navigazione”.

Però, se la luce cambiasse più lentamente, le api potrebbero continuare a muoversi anche al buio sebbene in questa condizione è meglio dire che più che volare le api per lo più strisciano e saltellano: si muovono in maniera inusuale semplicemente perché non riescono a vedere bene.

Ci sono però alcune specie che possono essere considerate persino notturne. Sono sette famiglie di api che volano al buio o in condizioni di scarsa illuminazione (Apidae, Andrenidae, Colletidae e Halictidae). Alcune sono crepuscolari, altre notturne, come Lasioglossum (Sphecodogastra) texana, l'ape del sudore o l’ape raccoglitrice (Halictidae) che si è adattata per poter volare anche senza la luce lunare. Queste api raccolgono nettare e polline da piante specifiche che sono attive solo durante la notte poiché c'è meno concorrenza da parte di altri insetti.

Come fanno a vedere al buio? In realtà non ci vedono bene, hanno però sviluppato occhi più grandi e una sorta di “inganno del cervello” per essere in grado di allungare il periodo di tempo durante il quale i loro fotorecettori raccolgono la luce, ma ciò potrebbe far apparire sfocati gli oggetti in movimento. Infatti, nonostante utilizzino tutto quello che hanno a disposizione non si sono comunque ancora ben adattate al volo notturno e non possono contare unicamente sulla vista per tornare ai loro nidi.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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