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30 Gennaio 2024
16:15

L’appello del veterinario alla politica: «È necessaria una struttura pubblica dove curare gli animali»

All’indomani dell’ennesimo gatto salvato dopo essere stato lasciato agonizzante sul lato della strada, un veterinario di Castiglione Fiorentino si lascia andare a quello che è sia uno sfogo, sia un appello ai candidati sindaco che si sfideranno alle prossime amministrative per chiedere loro di pensare di mettere nei loro programmi una maggiore attenzione per gli animali.

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Alberto Brandi è un veterinario di Castiglione Fiorentino, in provincia di Arezzo, molto stimato non solo come professionista ma anche come esperto del mondo animale e della sua varietà e bellezza. All’indomani, però, dell’ennesimo gatto salvato dopo essere stato lasciato agonizzante sulla strada, dal suo account Facebook si lascia andare a quello che è sia uno sfogo sia un appello alla politica, nello specifico ai candidati che si sfideranno alle prossime amministrative del 26 giugno per diventare sindaco della cittadina toscana.

«Vorrei portare all'attenzione di coloro che fanno politica un problema di cui forse non sono a conoscenza: chi trova un gatto per strada ferito o in difficoltà, in teoria, è obbligato dalla legge a soccorrerlo. Quando, però, il "salvatore" porta l’animale dal veterinario privato, visto che non esistono qui strutture pubbliche dove poterlo curare, dovrà sborsare di tasca sua la parcella richiesta. Ma, ammettendo anche che il medico decida di non farlo pagare, anche se in alcuni casi diventa difficile per i costi, la domanda importante è: alla fine questo gatto guarito dove va?».

Il medico lamenta un certo disinteressamento dell'Amministrazione riguardo alla questione animale: «Non ci sono gattili comunali o strutture che possano ospitarlo per la degenza o per un eventuale stallo per lungo tempo. Pertanto, nel caso della micia trovata agonizzante sulla strada, dove nessuno l'ha ricercata o risposto all’appello io cosa devo fare, la rimetto per strada? Mi prendo questa responsabilità?» si chiede retoricamente Brandi rivolgendo la domanda ai politici.

Ai quali propone anche qualche soluzione da prendere in esame: «Perché non obbligare, che significa fare una legge e poi farla rispettare con i controlli e multe, chi possiede un gatto all’applicazione di microchip? Perché non obbligare a sterilizzare i gatti per contenere l’ondata di abbandoni che si verifica ogni anno da marzo fino ad agosto, cioè nella stagione dei parti? Ogni anno noi diamo in adozione circa 250 gattini, stessa cosa la fanno le varie associazioni come Casa Mau, lo Scudo Di Pan, tutte associazioni private che hanno dei costi e che sono sostenute soltanto dalle donazioni dei volontari».

Davanti a tutto questo il veterinario non si capacita che le Amministrazioni non possano fare niente: «Secondo me il randagismo e gli abbandoni sono fenomeni che riguardano la salute pubblica, ed è per questo che dovrebbe intervenire la politica. Perché la politica fa le leggi. Vorrei aprire un dibattito con i candidati per vedere se nei loro programmi possano inserire qualche risposta a queste domande. Io, naturalmente, metto a disposizione la mia esperienza per offrire spunti, ma anche per riunire tutte le varie voci, dalle associazioni ai veterinari liberi professionisti, che abbiano voglia di abbracciare questo progetto, il cui scopo è uno solo: ridare la dignità a animali feriti e abbandonati».

Brandi lamenta e fa riferimento alla mancanza sicuramente di un gattile, ma soprattutto all’assenza di un ospedale veterinario “pubblico”, che possa visitare ed effettuare prestazioni gratuite agli animali, in modo da invogliare le persone a soccorrerli maggiormente. Purtroppo, però, una struttura del genere non manca solo a Castiglion Fiorentino, ma manca in molte le città d’Italia. L’unica che dovrebbe aprire quest'anno, il condizionale è d’obbligo, sarà a Roma in via della Magliana, all’interno del canile della Muratella.

L'idea è quella di realizzare una struttura simile in tutto e per tutto a un ospedale umano, con servizio di pronto soccorso attivo h24 e laboratori di diagnostica e terapie intensive. A ottobre scorso il Comune di Roma aveva pubblicato l’avviso di manifestazione di interesse per la realizzazione di tale centro, avviando un’indagine di mercato per capire quali e quanti operatori siano interessati a condurre i lavori e confermando, almeno su carta, che il Comune di sta muovendo. Oltre a questo, però, più nulla e di inaugurazioni di nuovi ospedali a Roma, per quanto dedicati agli animali, ultimamente non ne abbiamo sentito parlare.

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Simona Sirianni
Giornalista
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