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3 Marzo 2021
17:02

Lady Gaga, il dog sitter racconta il suo dramma: «Mi ha salvato Asia, uno dei Bouledogue»

Ryan Fischer descrive i momenti concitati e di grande paura passati la sera dell'aggressione e del rapimento dei cani di Lady Gaga. E posta due foto dal letto d'ospedale, ringraziando tutti coloro che gli sono rimasti vicino.

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Lady Gaga

«Mentre l’auto si allontanava e il sangue scorreva dalla mia ferita d’arma da fuoco, un angelo si è steso accanto a me». A neanche una settimana dall'aggressione che lo ha coinvolto e che ha portato al rapimento di Koji e Gustav, i due Bouledogue francesi di Lady Gaga, il dog sitter e amico della popstar Ryan Fischer ha scritto un post su Instagram per raccontare quanto accaduto a Los Angeles quella terribile sera e in riferimento ad Asia, il terzo cane della cantante, sfuggito all’agguato. Il ruolo della cagnetta è stato fondamentale e Ryan ha descritto un’esperienza terribile attraverso un'immagine molto dolce.

«Guardandola, le mie urla si sono placate, anche se mi rendevo conto che il sangue che la circondava era il mio. L’ho cullata come meglio potevo, l’ho ringraziata per le incredibili avventure vissute insieme, mi sono scusato per non aver difeso i suoi fratelli e ho deciso che avrei fatto di tutto per salvare lei e me stesso».

Il post è accompagnato da due foto dell’uomo dal letto d’ospedale, sottoposto alle cure e piuttosto sofferente. Ora, però, le sue condizioni sono migliorate e anche se dovrà trascorrere una lunga convalescenza è fuori pericolo e ha già annunciato: «Non vedo l’ora di rincontrare i cani».

Infatti, Koji e Gustav, i due Bouledogue portati via, sono stati fortunatamente ritrovati e restituiti incolumi venerdì sera scorso, da una donna che si è presentata alla stazione di polizia. Secondo gli inquirenti, non sarebbe coinvolta nella rapina e non sapeva che avrebbe ricevuto una ricompensa di 500mila dollari, offerti dall’artista a chiunque le avesse riportato i cani.

«È stata una chiamata molto ravvicinata con la morte», racconta ancora Fischer che poi nel post ha ringraziato Lady Gaga per il suo supporto durante il calvario: «I tuoi "bambini" sono tornati, la famiglia è al completo».  Ma anche gli amici e gli operatori sanitari che «mi hanno letteralmente salvato la vita, non li ringrazierò mai abbastanza».

La sparatoria è avvenuta il 24 febbraio intorno alle 21.40 ore locale. Ma da allora il dipartimento di polizia di Los Angeles non ha annunciato ancora nessun arresto.

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Simona Sirianni
Giornalista
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