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2 Agosto 2022
13:26

La storia di Bob, il piccione viaggiatore che si è perso e dall’Inghilterra è finito negli USA

Un piccione da competizione di nome Bob si è perso mentre faceva ritorno a casa e dall'Inghilterra si è ritrovato in Alabama, a oltre 7.400 km di distanza. Fortunatamente si è già ricongiunto con Alan Todd, volato oltre oceano per recuperarlo in un rifugio.

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I piccioni sono tra i viaggiatori alati più straordinari del regno animale ed erano apprezzati già dagli antichi egizi per le loro incredibili e innate capacità di orientamento e ritorno a casa. Possiedono una vera e propria bussola interna e sono in grado di sfruttare persino il campo magnetico terrestre per orientarsi e non sbagliare mai strada, almeno nella maggior parte dei casi.

Qualcosa infatti per Bob, un piccione viaggiatore di Gateshead, nel Regno Unito, dev'essersi inceppato e dall'Inghilterra si è ritrovato dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, in Alabama, che ha lasciato di stucco Alan Todd, il compagno umano del pennuto.

Bob, quattro anni di età, è partito da Guernsey, un'isola situata nel Canale della Manica, ed era diretto a a casa, in una delle consuete competizioni tra piccioni viaggiatori molto in voga nel Regno Unito. Durante il suo viaggio si è però perso, forse a causa di una tempesta improvvisa, e non si sa bene come e perché, si è ritrovato in un giardino privato a Mexia, in Alabama, a oltre 7.400 km da casa.

Molto probabilmente Bob ha attraversato l'oceano scroccando un passaggio su una nave mercantile, cosa molto comune anche negli uccelli migratori selvatici.

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Alan Todd in viaggio per riportare a casa Bob

Visibilmente spaesato e un po' denutrito, è stato recuperato e consegnato a un rifugio per animali nella vicina Monroeville, che si è preso cura di lui per settimane. Fortunatamente Bob era marcato con un anellino sulla zampa, come si fa per lo studio della migrazione attraverso la tecnica dell'inanellamento. È stato quindi facile risalire alla sua storia e arrivare ad Alan Todd attraverso la Homing Union, l'ente di riferimento per le competizioni tra piccioni viaggiatori.

Dopo essersi assicurato via Zoom che il suo Bob stava bene, Todd è volato in fretta e furia in America (con tanto di maglietta celebrativa) per recuperarlo e portarlo finalmente a casa, dove lo aspettavano altri 120 piccioni da competizione. Tutto è bene quel che finisce bene e ora, per lui è arrivato il momento di mettere da parte le gare, godersi i trofei vinti e andare in pensione. Alan Todd non vuole infatti perderlo e considerando che ne avrà già passate davvero tante, ha deciso che lo terrà tranquillo e tra i suoi simili, lontano da altri pericolosi viaggi.

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I piccioni viaggiatori sono stati allevati per millenni per le loro innate capacità di ritorno a casa. Ora vengono allevati per le competizioni sportive

I piccioni viaggiatori come Bob sono una selezione del comune piccione domestico allevata da millenni proprio per le loro innate capacità di fare ritorno a casa partendo anche da migliaia di chilometri di distanza e da un luogo completamente sconosciuto. Sono gli stessi piccioni utilizzati per secoli per trasportare messaggi, anche durante le guerre mondiali, e oggi vengono allevati quasi esclusivamente per le competizioni di volo sportivo, molto popolari soprattutto in Gran Bretagna, in Belgio e in altri paesi del Nord Europa.

In una di queste vere e proprie gare a chi torna per primo a casa, un piccione è riuscito a toccare una velocità massima di ben 148.9 km orari, mentre il record per il viaggio più lungo è di circa a 1.800 km percorsi. Non è ancora del tutto chiaro come facciano a ritrovare casa con una tale precisione, ma molto probabilmente utilizzato un mix di vari fattori per orientarsi, tra cui il campo magnetico terrestre, la posizione del sole, l'olfatto e i punti di riferimento visivi come strade e ferrovie.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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