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La siccità che da mesi ormai assedia tutta Italia, unita alle temperature sopra la norma, sta uccidendo i conigli selvatici nani dell’isola di Mal di Ventre, in Sardegna. L’allarme arriva dai volontari dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) locale, che stanno cercando di arginare la strada mettendo a disposizione acqua e cibo pur fronteggiando una serie di intoppi burocratici.
Per sfamare i conigli e per installare mangiatoie e punti di abbeveraggio, infatti, sono necessarie specifiche autorizzazioni da parte delle istituzioni, visto che l’isola fa parte dell’Area Marina Protetta della penisola del Sinis. La situazione è però molto grave, come hanno potuto vedere i volontari dell’Oipa durante un sopralluogo.
«Appena sbarcati, il 24 luglio mattina, abbiamo avvistato già sulla costa diverse tane di conigli: a un occhio allenato non sfugge che sono tane utilizzate di recente e un po’ ci rincuoriamo sperando di avvistarne qualcuno e verificarne lo stato di salute – ha raccontato Roberto Fadda, delegato dell’Oipa di Oristano – Dopo esserci spostati di qualche metro nell’entroterra, ci troviamo davanti a decine di corpi senza vita di conigli e centinaia di ossa sparse in un’area dov’è evidente il passaggio e lo stazionamento dei conigli. A quel punto abbiamo individuato diverse tane dove i conigli hanno cercato riparo. Qui la vegetazione è bassissima, e abbiamo individuato due zone in cui sono presenti diversi esemplari. In quel punto abbiamo lasciato acqua e cibo, consapevoli che non sarà quello che li salverà date le elevate temperature. In un successivo passaggio abbiamo visto che i piccoli avevano mangiato e bevuto».
In questi giorni in Sardegna le temperature superano infatti i 40 gradi, e i piccoli soprattutto rischiano la morte per la combinazione di calore e siccità. L’Oipa ha quindi lanciato un appello alle autorità affinché adottino provvedimenti a tutela dei conigli selvatici dell’isola Mal di Ventre, chiedendo anche di poter contribuire posizionando abbeveratoi e rastrelliere con il cibo: «Ci occorrono autorizzazioni speciali, anche per il raggiungimento più agevole dell’isola – spiega ancora Fadda – Possiamo fermare la moria dei conigli nani di questa piccola isola di un chilometro per due, patrimonio di biodiversità. Ma abbiamo bisogno di avere i supporto delle istituzioni. Attendiamo una risposta».
L’isola Mal di Ventre è raggiungibile dai porti del golfo di Oristano: dista cinque miglia da Capo Mannu, e fa parte dell’Area Marina della Penisola del Sinis, nel territorio di Cabras. Si sviluppa su 85 ettari di distesa granitica pianeggiante, è lunga due chilometri e mezzo e larga massimo uno, ed è popolata non soltanto da conigli, ma anche da tartarughe terrestri. È inoltre un punto strategico per la nidificazione di uccelli come il falco della regina, il marangone dal ciuffo, berte e gabbiani. È stata istituita Area Marina Protetta nel 1998, con l’affidamento della gestione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Comune di Cabras, che si impegnano a proteggere la biodiversità di un’ecosistema tanto bello quanto fragile, minacciato non soltanto dai cambiamenti climatici ma anche dall’uomo.