video suggerito
video suggerito
5 Maggio 2023
16:41

La famiglia di Andrea Papi, morto dopo l’incontro con JJ4: «Querele a chi ne offende la memoria»

Querele per coloro che offenderanno la memoria di Andrea Papi. Lo hanno annunciato i legali della famiglia del giovane in una nota stampa.

2.685 condivisioni
orso madre

Querele per coloro che offenderanno la memoria di Andrea Papi, il 26enne trovato morto nella sera tra il 5 e il 6 aprile 2023 nei boschi sopra Caldes, in Trentino. L'annuncio è arrivato dagli avvocati Marcello Pair e Maura Cravotto, legali della famiglia del giovane.

«Andrea non ha avuto alcun comportamento imprudente – hanno fatto sapere in una nota – essendosi limitato a fare una passeggiata nel bosco sopra casa percorrendo una strada forestale carrabile e subendo, suo malgrado l'aggressione mortale da parte di un'orsa, poi identificata in JJ4».

La madre Franca Ghirardini, il padre Carlo, così come la sorella Laura e la fidanzata Alessia Gregori si sono stretti intorno alla memoria di Andrea, chiedendo di non trattarlo più come «l'oggetto di una sterile discussione».

«La famiglia – hanno spiegato gli avvocati – sta subendo un secondo dolore derivato dalla moltitudine di commenti aggressivi, sconsiderati e denigratori della memoria di Andrea che così muore per la seconda volta, vittima ora non tanto dell'orso ma dei leoni da tastiera».

Per questo, i legali hanno fatto sapere che si rivolgeranno alla giustizia: «Visto il comportamento degli haters la famiglia ritiene ora di dover tutelare la memoria di Andrea richiedendo all'autorità giudiziaria di verificare la correttezza o meno di ogni singolo commento postato in rete da coloro che senza rispetto alcuno per la memoria di Andrea lo descrivono nei modi più beceri».

Nonostante proprio i genitori del giovane, e la madre in particolare, abbiano più volte sottolineato che «non serve abbattere l'orso», poiché vanno ricercate le responsabilità umane dietro quanto è successo, molte persone, soprattutto in Rete, si sono accanite nei confronti del giovane.

«La famiglia Papi, che ama gli animali e la natura, ha sempre chiesto rispetto e giustizia per sé e per Andrea – si legge ancora – Nel prendere le distanze da chi estremizza l'esigenza di tutela degli animali a discapito del rispetto per la vita umana strumentalizzando le loro dichiarazioni e colpevolizzando il comportamento di Andrea, la famiglia Papi, che non intende più accettare provocazioni, si vede costretta oggi a depositare formali atti di querela a tutela della verità e della memoria di Andrea, sempre più vittima, assieme alla famiglia, di chi ritiene che sui social si possa scrivere qualunque cosa».

Per i familiari, la colpa va ricercata nel progetto Life Ursus, attraverso il quale è stato reintrodotto l'orso bruno europeo in Trentino. «Come madre non posso accettare una morte così orribile – ha scritto Franca Ghirardini nella sua prima lettera aperta – Voglio chiarire una cosa: la colpa non è di mio figlio e neanche dell’orso. La colpa va ricercata nella cattiva gestione fatta da chi ha diretto, nel tempo, il progetto Life Ursus, che ormai è sfuggito di mano. L’abbattimento dell’orso non mi ridarà Andrea».

Nei primi anni Duemila questa specie è tornata a ripopolare l'Italia dopo essere quasi scomparsa. Il progetto europeo era stato avviato dal Parco Adamello Brenta con la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, usufruendo di un finanziamento dell’Unione Europea.

Tra i 10 individui provenienti dalla Slovenia e liberati sulle Alpi c'erano anche i genitori dell'orsa JJ4. Kodami in una intervista esclusiva ha parlato con Andrea Mustoni, il "padre" del Life Ursus e responsabile della comunicazione scientifica del Parco Adamello Brenta. Mustoni aveva sottolineato come «l'errore sia stato quello di gestire, dopo il 2004, in maniera ordinaria una situazione che era ancora straordinaria e richiedeva sforzi economici e di risorse umane».

Nel 2004 il coordinamento del Progetto è passato dagli esperti del Parco alla Provincia autonoma di Trento. È in questo frangente che va ricercato il momento di avvio del conflitto tra le persone e i grandi carnivori. Un'opinione molto chiara, con la quale si sono dimostrati più volte concordi anche i genitori di Andrea Papi.

Durante  il funerale del giovane, che Kodami ha seguito sul posto, il padre Carlo ha dichiarato: «Chi ha fatto degli errori, abbia il coraggio: faccia un passo indietro e si tolga la corona». Il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti era lì ad ascoltare eppure è rimasto sordo e impassibile, continuando a chiedere soltanto la morte di JJ4 e degli altri orsi trentini, come se questo fosse un atto di giustizia nei confronti della vittima, e non un modo per sviare l'attenzione da se stesso.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views