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12 Aprile 2023
17:49

«Chi ha sbagliato faccia un passo indietro». La rabbia del padre di Andrea Papi, ucciso da un orso in Trentino

Siamo andati a Caldes per il funerale di Andrea Papi, il 26enne ucciso da un orso nei boschi della Val di Sole, in Trentino. Forte la rabbia nei confronti delle istituzioni, accusate di non aver agito preventivamente per evitare la tragedia.

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Articolo a cura di Maria Neve Iervolino E Claudia Negrisolo
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«Affidiamo la nostra rabbia a dio». Sono queste le parole con cui il parroco di Caldes, don Renato Pellegrini, ha aperto i funerali di Andrea Papi, il 26enne ucciso da un orso nei boschi della Val di Sole, in Trentino.

Sono moltissime le persone venuti da tutta la Valle per assistere alla cerimonia funebre. Si tratta soprattutto di giovani: amici, compagni di scuola e semplici concittadini che hanno voluto dare l'ultimo saluto al giovane appassionato di sport ed escursioni, un ragazzo come loro che amava la vita e la natura nella quale viveva. «Siamo venuti, anche se non lo conoscevamo, perché poteva trattarsi di noi. Abbiamo paura», ci raccontano.

orso funerali

Oggi Kodami è andata a Caldes, all'ombra del monte Peller, per raccontare la comunità nella quale è nato e cresciuto Andrea e dove è morto, purtroppo, diventando la prima vittima di un orso nella storia d'Italia. Siamo tornati anche nel giorno in cui è stato confermato che l'orsa che ha ucciso il ragazzo è JJ4.

Dal pulpito, subito dopo l'omelia del parroco, gli amici chiedono di «mettere le persone umane al centro del creato», e lo fanno scegliendo una poesia dell'autore turco Nazım Hikmet, dal significativo titolo di "Prima di tutto l'uomo". Il messaggio è chiaro, e ce lo ripetono anche le persone con le quali parliamo appena fuori dalla chiesa: «Può succedere ancora, non ci sentiamo protetti».

Ma c'è anche un altro sentimento: la rabbia nei confronti delle istituzioni che potevano fare, ma non hanno agito preventivamente per evitare la tragedia. Ne è convinto Carlo Papi, il padre di Andrea, che ha parole pesanti e inequivocabili nei confronti di Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento: «Chi ha fatto degli errori, abbia il coraggio: faccia un passo indietro e si tolga la corona». Maurizio Fugatti è lì, e ascolta, apparentemente impassibile.

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Il presidente della Provincia Autonoma Maurizio Fugatti al funerale di Andrea Papi

Ma ad ascoltare il pianto sommesso e le grida d'accusa c'erano tutte le maggiori autorità di Trento, compresi i Sindaci della Comunità della Val di Sole, e l'assessora regionale Giulia Zanotelli. 

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I sindaci della Valle ai funerali di Andrea Papi

Dopo l'intervento di Carlo Papi anche gli amici di Andrea hanno iniziato a incalzare le istituzioni: «Perché gli orsi sono diventati così tanti? Quello che è successo è inaccettabile». Come inaccettabile è la «morte annunciata» di Andrea secondo gli altri genitori presenti che hanno preso la parola dopo l'omelia: «Andrea era un po' figlio di tutte noi che abbiamo visto crescere i nostri figli in questa Valle meravigliosa, dove il nostro rispettoso cammino ha insegnato ai nostri figli che il bosco è un grande tempio. Buon viaggio Andrea, da tutte noi mamme trentine».

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Il messaggio di fondo è chiaro: «Rispettiamo il bosco, non dateci la colpa per quello che è accaduto, le colpe sono altrove». È il messaggio di una comunità che ha paura, e che si sente ostaggio della propria casa, abbandonata da quelle istituzioni che avrebbero dovuto proteggerla. La rabbia e l'impotenza, la sensazione di essere una comunità inascoltata, lasciano per qualche momento spazio alla tristezza inconsolabile della comunità della Valle, ma è solo un momento.

Oggi sull'orsa JJ4, così come su tutti gli altri orsi problematici del Trentino, pende la sentenza di morte emessa da Fugatti, ma ascoltando le testimonianze raccolte non è solo la testa del plantigrado quella che chiedono gli abitanti di Caldes.

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