video suggerito
video suggerito
5 Febbraio 2023
9:16

La cacca delle balene può combattere la crisi climatica ma l’uomo continua a ucciderle

Heidi Pearson, biologa marina dell’Università dell’Alaska, in una ricerca ha analizzato il ruolo dei grandi cetacei per combattere il cambiamento climatico, arrivando a conclusioni importanti che mostrano quanto sia fondamentale proteggerli, non solo per ridare vita ai mari ma anche per l’aiuto che possono dare all’uomo.

5 condivisioni
Immagine

Le balene, o meglio la loro cacca, sarebbe in grado di estrarre carbonio dall’atmosfera catturandolo dal mare.

Ne è convinta Heidi Pearson, biologa marina dell'Università dell'Alaska che, in una ricerca pubblicata su Trends in Ecology and Evolution, ha analizzato il ruolo dei grandi cetacei per combattere il cambiamento climatico.

Secondo la biologa, infatti, dopo anni in cui le popolazioni di balenottere azzurre e comuni, capodogli, megattere e le altre grandi balene sono state sterminate (si stimano all’incirca tre milioni di animali uccisi) solo ora che quelle popolazioni iniziano a riprendersi. Gli scienziati hanno iniziato così a rendersi conto che i mari sono molto meno ricchi di vita di quelli del passato e non solo a causa della pesca eccessiva e dell’inquinamento ma proprio per il basso numero di grandi cetacei.

Questa teoria si basa sull’osservazione di un fatto che a prima vista può sembrare insolito: l'abbondanza del krill. Questi piccoli crostacei, infatti, nonostante costituiscano l'alimento di base per balenottere o megattere, continuano ad essere numerosissimi.

La chiave di questa analisi, scrive Pearson, sta nelle loro feci: le 4 tonnellate di escrementi che una balenottera azzurra scarica nel mare e che i sub descrivono come uno "tsunami di cacca", essendo composta per la maggior parte dai pigmenti del krill digerito, rimane a galla in forma di nuvola rossastra semiliquida e si dissolve negli strati superficiali del mare.

Ma questi ultimi sono gli stessi dove la luce del sole permette la crescita del fitoplancton che in pratica viene concimato dai componenti delle feci della balena: più cacca di balena c’è nell’oceano, dunque, più saranno le alghe e più saranno i piccoli pesci e i grandi predatori.

Essendo poi le grandi balene migratori instancabili, concimando i mari aperti lungo le loro rotte, produrranno un effetto rivitalizzante per gli ecosistemi oceanici, riavvicinandoli all'incredibile ricchezza del passato.

In pratica, i grandi cetacei fanno senza costo quello che viene chiesto all'essere umano per ridurre la CO2 dall’atmosfera: fertilizzare i mari così che le alghe e i piccoli animali che se ne nutrono aumentino e poi morendo, portino per sempre con loro negli abissi il carbonio assorbito crescendo.

Le balene, con le loro feci, fanno esattamente questo servizio, rimuovendo dall'aria circa 75 milioni di tonnellate di CO2 l'anno. E oggi i grandi cetacei sono solo un decimo rispetto a 200 anni fa, che significa che la massa totale di cacca è di circa due milioni di tonnellate.

Ma guardando al passato si sa che i mari possono ospitarne per oltre venti milioni di tonnellate. Tutto questo rende evidente quanto sia fondamentale continuare a proteggere questi spettacolari mammiferi marini, perché non sono più solo un modo per ridare vita agli oceani, ma anche perché hanno la facoltà di stabilizzare il clima.

Avatar utente
Simona Sirianni
Giornalista
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views