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22 Febbraio 2023
15:59

Incidenti stradali e fauna selvatica, il report Asaps: «In Italia ancora gravi lacune strutturali»

I numeri dei sinistri nel 2022 vengono riferiti nel report dell’Osservatorio Asaps, il portale della sicurezza stradale, che ha realizzato anche una mappa e ha geolocalizzato i casi più gravi. E ha spiegato cosa serve e quali precauzioni devono adottare gli automobilisti.

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Crescono gli incidenti stradali per la sempre maggiore presenza degli animali selvatici e domestici sulle strade. I numeri vengono riferiti nel report dell’Osservatorio Asaps, il portale della sicurezza stradale, che ha realizzato anche una mappa e ha geolocalizzato i casi più gravi.

I numeri – 179 incidenti significativi, 16 morti e 227 feriti – sono limitati alle lesioni subite dalle persone, chiarisce il sito dell'associazione. In realtà, infatti, gli incidenti nei quali si registrano solo danni ai veicoli o il ferimento grave o la morte degli animali sono migliaia e per l’associazione è impossibile raccogliere questi dati.

In ogni caso, i risultati sono eloquenti e mostrano l’urgenza di trovare soluzioni in breve tempo per evitare la perdita di vite umane e della fauna selvatica. Anche perché le motivazioni di tali incidenti, spiega il report, dipendono in gran parte da alcune gravi lacune italiane.

Tra queste, senz'altro la mancanza su autostrade e strade extraurbane pericolose per la fauna locale dei cosiddetti “corridoi” pensati per rendere più sicuro l’attraversamento degli animali, evitando impatti mortali e non.

La mancanza della manutenzione periodica delle strade, in modo da evitare la creazione di pericolosi buchi a ridosso della carreggiata in cui potrebbero infilarsi gli animali.

E ancora la carenza di dispositivi catarifrangenti che funzionino da dissuasori per il passaggio della fauna come sperimentato in Lussemburgo. Infatti, gli animali selvatici rimanendo abbagliati, si bloccano momentaneamente fuori dalla strada e non la attraversano quando sta passando un autoveicolo.

L'Asaps raccomanda poi la segnalazione del pericolo, da parte di automobilisti e organi di polizia stradale, in modo da realizzare una vera mappatura dei luoghi più a rischio.

Per quanto riguarda le Regioni più coinvolte negli incidenti gravi con investimenti di animali, al primo posto c’è la Toscana con 20 sinistri e ultime Valle D’Aosta e Umbria e Basilicata con 1 solo.

In 163 casi l’incidente è stato con un animale selvatico (91,1%) e in 16 con un animale domestico (8,9%).

Secondo le statistiche, caprioli e volpi rosse sono le vittime più frequenti e i periodi più critici sono le ore mattutine, il crepuscolo e la notte, quando la fauna selvatica è maggiormente attiva.

Proprio in queste ore basta un attimo di disattenzione perché avvenga lo scontro. Per cercare di evitare tali incidenti gli automobilisti dovrebbero osservare alcune raccomandazioni importanti che però troppo spesso vengono prese con troppa leggerezza.

Intanto non sottovalutare i cartelli che indicano la presenza di fauna selvatica, quindi ridurre la velocità nelle strade che fiancheggiano aree boschive, guidando con particolare prudenza.

Aumentare ancora di più la distanza di sicurezza e, fondamentale fermarsi se si vede un animale sul ciglio della strada. Infatti spesso spaventati dalla luce dei fari, ne rimangono accecati ma la reazione può essere duplice, o rimanere impietriti sul posto o balzare all’improvviso davanti al veicolo.

Inoltre, è importante sapere che gli incidenti gravi si verificano perché i conducenti cercano di schivare l’ostacolo all’ultimo secondo. Meglio invece non fare manovre brusche per evitare l’impatto,  cosa che si riesce a fare molto meglio quando la velocità è ridotta.

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Simona Sirianni
Giornalista
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