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Kodami Call

Il video dell’orsa Amarena che cammina in paese con i suoi cuccioli

Il video, ripreso da una cittadina di San Sebastiano dei Marsi, mostra l'orsa Amarena mentre fa strada ai suoi cuccioli per le vie del paese. Le immagini sono state condivise sui social, ma questo comportamento può essere problematico per l'orsa.

28 Agosto 2023
14:32
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L'orsa Amarena è tornata a farsi vedere in città con i suoi due cuccioli. L'avvistamento si è verificato San Sebastiano dei Marsi, frazione del Comune abruzzese di Bisegna, ed è stato ripreso dalla cittadina Gemma Di Pietro, che lo ha prontamente ricondiviso sui suoi social.

«È stata una bellissima emozione vedere la mamma con i suoi cuccioli. Sapevamo che Amarena girava nei dintorni del paese, era stata avvistata recentemente mentre mangiava i frutti di alcuni alberi, però non mi era mai capitata di vederla», racconta Di Pietro a Kodami.

Le immagini mostrano l'orsa mentre fa strada ai suoi cuccioli per le vie del paese: la madre va avanti per controllare la situazione e quando i cuccioli la raggiungono li guida lontano dalle persone. Il video oltre allo stupore ha destato reazioni opposte all'interno della comunità abruzzese proprio per la presenza di un gruppo di cittadini non distanti dall'orsa, molti dei quali con lo smartphone in mano pronti a riprendere.

«Molti di noi ne hanno approfittato per fare un video perché non è una cosa si vede tutti i giorni – spiega Di Pietro – Io cresciuta a San Sebastiano e la mia famiglia è lì. Da molti anni sappiamo della presenza degli orsi sul territorio e cerchiamo di trattarli con più rispetto possibile. È stato un incontro inaspettato anche per noi, ma siamo rimasti in silenzio e abbiamo atteso che andasse via senza seguirla. La rispettiamo».

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Per Di Pietro restare e immortalare il comportamento delle persone presenti ha avuto anche un altro significato: «Ormai non possiamo comportarci come se i social non esistessero, personalmente poi ho scelto di condividerlo anche per mostrare come si trattano gli animali, e come esistano anche persone che non inseguono gli orsi quando se li trovano davanti».

Il direttore del Parco d'Abruzzo: «Evitare di postare foto e video di orsi»

La distanza tra le persone e l'orsa è però davvero ridotta. Come spiegato più volte a Kodami dal direttore del Parco d'Abruzzo Lazio e Molise, Luciano Sammarone, «Non possiamo sapere qual è la distanza giusta per osservare un orso senza rischiare di indurre in futuro un comportamento confidente. Non esiste una misura scientificamente accertata semplicemente perché dipende anche dall'individuo che si ha davanti». La cosa migliore da fare quando si avvista un selvatico è quindi tenersi sempre alla maggiore distanza possibile e non fermarsi a fare foto o video, a prescindere dalla straordinarietà dell'avvistamento.

Sentito da Kodami anche in questa occasione, il Direttore sottolinea: «Bisognerebbe smettere di postare video e foto di orsi in Rete. Quando succederà, allora forse anche gli orsi avranno la tranquillità che meritano». Sammarone ha quindi sottolineato il problema della sicurezza di tutti i presenti: «C'erano persone e bambini a pochi metri. E se l'orsa avesse fatto uno scatto? Allaluce di ciò non posso dire che si sia trattato di un comportamento corretto in assoluto perché molti sono rimasti a pochi metri, anziché allontanarsi. E soprattutto perché qualcuno ha postato tutto su Facebook».

L'atto di condividere sui social le immagini di questi avvistamenti può infatti innescare un fenomeno che in Abruzzo è ben noto: il turismo dei selvatici. Si tratta della ricerca spasmodica di foto e video del selvatico di turno, come è successo anche a Juan Carrito, figlio proprio della precedente cucciolata di Amarena.

Solitamente, gli orsi che si avvicinano più spesso agli insediamenti umani sono le femmine e i giovani maschi allo scopo di allontanarsi il più possibile dai maschi adulti. Amarena, in particolare, si fa vedere spesso nei paesi della Marsica quando ha con sé i cuccioli. Proprio questa abitudine ha determinato un grande interesse nei confronti dei suoi piccoli che nel 2020 comprendevano anche Juan Carrito.

Le persone sapevano dove poterla avvistare e l'attendevano, qualche volta la seguivano in tour organizzati, tanto da spingere anche allora il Pnalm a intervenire fermando queste attività. È impossibile dire quanto il carattere di Carrito sia stato influenzato dai flash dei turisti, tuttavia è bene evitare simili situazioni per non aumentare le possibilità che i piccoli diventino adulti confidenti.

Carrito per questa sua abitudine ha rischiato di essere tolto dal suo habitat naturale e posto in cattività, determinando un grave danno per la sottospecie di orso bruno marsicano, la più rara del mondo. Oggi, l'unica speranza che abbiamo per poter condividere il territorio con la fauna selvatica è proprio rispettare la distanza, un onere che spetta a noi dato che gli animali non possiedono il concetto di confine né del parco dove vorremmo che restassero, né delle città che percepiamo come il nostro ambiente esclusivo. Nella pratica non funziona così, siamo due specie a confronto che devono imparare a condividere gli spazi.

L'etologa: «Curiosità comprensibile, ma meglio aumentare la distanza»

«Sono due le specie protagoniste del video: orsi e sapiens, ed entrambe si comportano in modo abbastanza prevedibile – è l'analisi dell'etologa Federica Pirrone, membro del comitato scientifico di Kodami – Dal punto di vista squisitamente umano, infatti, è comprensibile che le persone non si siano allontanate ulteriormente, perché incuriosite da quello che stava accadendo»

L'orsa dal canto suo è molto più concentrata sui piccoli che sulle persone che la fissano. «Amarena sta guidando i suoi cuccioli, ed è focalizzata su questo compito, però è chiaro che controlla molto attentamente anche quello che succede intorno per essere sicura che tutto proceda bene, e questo per fortuna avviene. I piccoli la raggiungono e procedono nel loro percorso senza prestare troppa attenzione nei confronti delle persone, che pure sono numerose e vicine».

Anche se mamma orsa non è stata inseguita, è certo che il livello di allerta di una femmina con prole è molto elevato, segnala l'etologa dell'Università di Milano: «Se si vogliono evitare incidenti, la cosa migliore è aumentare ulteriormente la distanza e cercare di ridurre il tempo di permanenza vicino a un'orsa con i suoi piccoli, ma soprattutto evitare di fare riprese. Porre una fotocamera tra noi e un animale selvatico può distogliere l'attenzione su particolari rilevanti per la nostra sicurezza, potremmo non notare segnali di nervosismo dell'orsa, in particolare per l'incolumità dei piccoli, scatenando quindi un incidente».

In questo caso, fortunatamente l'orsa non è apparsa stressata ma concentrata sulla sua missione. «Il suggerimento resta comunque quello di mantenere il senso di curiosità che ci contraddistingue ma restando a una distanza maggiore».

Come spiega Kodami in un video, in caso di incontro ravvicinato con un orso, specie se si tratta di una femmina con i piccoli, la cosa migliore da fare è sempre restare calmi e mostrarsi inoffensivi, e anche se oggi può sembrare anacronistico, è bene evitare di armarsi di smartphone.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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