Cuccioli dell’orsa Amarena avvistati su una strada: «Procedere a bassa velocità»

I cuccioli dell'orsa Amarena sono stati avvistati insieme e in un'area all'interno della zona del Parco nazionale d'Abruzzo.

9 Settembre 2023
13:25
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I cuccioli dell'orsa Amarena sono stati avvistati insieme e in un'area all'interno della zona del Parco nazionale d'Abruzzo. A farlo sapere è lo stesso Parco che ha pubblicato sulle sue pagine un video in cui si vedono i due fratellini correre lungo una strada nelle ore notturne.

L'Ente Parco pur offrendo rassicurazione alle tante persone in tutta Italia che continuano a interrogarsi sulla sorte dei piccoli orsi, non fornisce ulteriori dettagli rispetto alla loro posizione per non rischiare di scatenare una pericolosa caccia all'avvistamento che potrebbe danneggiare irrimediabilmente i due plantigradi.

Come ripetuto più e più volte, gli orsi sono animali selvatici che non dovrebbero mai venire in contatto con le persone, quando ciò non è possibile bisognerebbe almeno evitare di inseguirli per riprenderli pubblicando poi sui social video che nella pratica sono pericolosi esempi per gli altri utenti.

«Chiediamo di mettere da parte la curiosità spasmodica, rinunciando a qualunque idea di andare a vedere come e dove stanno e di non intralciare in alcun modo le operazioni di monitoraggio», è l'appello dell'Ente che sta seguendo gli spostamenti dei due animali, la cui sopravvivenza è messa a rischio dalla giovane età in cui sono rimasti senza la madre.

I piccoli, infatti, hanno all'incirca 9 mesi, mentre l'età in cui gli orsi si emancipano è un anno e mezzo. Questo sarebbe dovuto essere il secondo fondamentale inverno trascorso in tana con la madre durante il periodo di ibernazione. Amarena avrebbe dovuto insegnare loro come sfuggire ai pericoli e come trovare un riparo dal freddo, questo però non è più possibile. E anche il Parco stesso ne è ben consapevole: «Non sarà semplice ma contiamo sulla vitalità che finora hanno dimostrato».

Il destino dei piccoli orsi è cambiato nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre quando un 56enne abruzzese ha ucciso Amarena con un colpo di fucile, dopo averla trovata nel pollaio adiacente alla sua abitazione. Quella stessa notte i piccoli sono scappati e dopo aver lasciato il Fucino, una zona altamente antropizzata, hanno iniziato il loro peregrinare nella più sicura area del Parco. Con il sopraggiungere dei mesi freddi, però, i pericoli sono destinati ad aumentare.

Il modo migliore che i cittadini hanno per aiutarli è quello di tenersi a distanza ed evitare in ogni modo di avvicinarsi a loro, soprattutto per riprenderli. Il contrario di quanto sta succedendo in queste stesse ore all'orsa Gemma, storica plantigrada confidente che in queste ore è oggetto di un gran numero di video e foto virali in Rete nei quali in alcuni casi si vedono persone intenzionate addirittura a inseguirla e chiamarla. Anche per lei il Parco aveva chiesto di smettere di fare foto e video, un appello purtroppo rimasto finora inascoltato.

I cuccioli però possono essere segnati irrimediabilmente da episodi simili: essendo giovani il loro carattere si va formando, e se dovessero diventare oggetto di un'attenzione morbosa da parte delle persone potrebbero arrivare a perdere la naturale diffidenza nei confronti delle persone, diventando confidenti. Questo potrebbe pregiudicarne la permanenza in natura, come stava per avvenire anche per un altro figlio di Amarena, Juan Carrito. Solo pochi anni fa, gli Enti Parco dell'area abruzzese hanno strenuamente lottato per poter permettergli di vivere, e morire, da orso libero.

La cosa giusta da fare quindi nel caso si dovessero incontrare i piccoli è contattare i Guardiaparco o allertare il 112, ed evitare di diffondere sui social la precisa località dell'avvistamento. Dato che sono stati avvistati lungo una strada l'Ente Parco ricorda di procedere sempre a basse velocità.

«Monitoraggio significa controllo continuo e costante delle aree frequentate dai due orsetti, raccogliendo segni di presenza e tracce del loro passaggio ma il territorio è molto vasto – spiega – quindi, gli aggiornamenti non possono essere quotidiani – conclude il parco – Siamo tutti molto preoccupati per la loro sorte, noi un po' di più…».

In caso di avvistamento fortuito, non tentare per alcun motivo di avvicinarsi ai cuccioli ma segnalare prontamente il luogo al Servizio di Sorveglianza del Parco (Tel 0863/9113241) o ai Carabinieri (Tel 112).

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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