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7 Settembre 2023
11:52

Il TAR del Lazio boccia la circolare sul piombo nelle zone umide: non ha valore di legge

La circolare con cui i ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura hanno provato ad aggirare il Regolamento europeo che vieta le munizioni al piombo in tutte le zono umide non ha valore.

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Il Tar del Lazio, su ricorso di LIPU, LAC, LAV e WWF, ha confermato che la caccia con munizioni al piombo deve essere vietata in tutte le zone umide d'Italia, bocciando e smentendo di fatto la circolare con cui lo scorso febbraio i ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura, Pichetto Fratin e Lollobrigida, avevano circoscritto alle sole aree di pregio le zone umide nelle quali, secondo il Regolamento comunitario 2021/57, non si può più cacciare con le tradizionali munizioni a base di piombo per tutelare biodiversità, salute ed ecosistemi.

I giudici amministrativi hanno emesso un'ordinanza nella quale evidenziano che una circolare interministeriale non può scavalcare un Regolamento europeo di rango superiore, per cui la sua applicazione è perciò nulla. La Commissione Europea aveva peraltro già contestato e criticato duramente la circolare interministeriale italiana, chiedendo la piena applicazione del regolamento, che vieta l’utilizzo delle munizioni di piombo in tutte le zone umide come paludi, fiumi laghi.

cacciatori

Nell’ordinanza si legge infatti che «l’atto gravato è notoriamente inidoneo – per natura, forma e procedimento – ad incidere sulle puntuali previsioni del Regolamento sovranazionale, che sono quindi all’attualità pienamente cogenti e direttamente applicabili dai competenti Organi accertatori e giudicanti».

La caccia con le munizioni al piomba va quindi interdetta senza eccezioni e, come chiede il regolamento, va vietato anche il semplice possesso di munizioni al piombo. Da tempo, infatti, in diversi paesi è proibito l'utilizzo di munizioni contenente piombo per la caccia nelle zone umide, poiché molti uccelli acquatici cacciabili e non, tendono a ingerire i pallini che si depositano sul fondo degli stagni e delle paludi, rimanendone gravemente intossicati.

LIPU, LAC, LAV e WWF hanno così commentato attraverso un comunicato: «Invitiamo tutti gli organi di controllo e le forze di Polizia a far rispettare pienamente il Regolamento europeo, e dunque il divieto di utilizzo e possesso di munizioni al piombo nelle zone umide e nel raggio di cento metri da esse, fatte salve restrizioni più estese previste dalle singole Regioni. Chiediamo inoltre al Governo di fornire con urgenza agli operatori di polizia gli strumenti idonei a verificare il materiale contenuto nelle munizioni per non rischiare di continuare a mettere a rischio la salute pubblica e subire una pesante procedura d’infrazione».

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Il tentativo del Ministro del Ministro Picchetto Fratin di aggirare il Regolamento europeo con una circolare e favorire così i cacciatori, non è quindi servito, tuttavia il mondo venatorio non sembra volersi arrendere. Le associazioni di cacciatori riunite (Federcaccia, Enalcaccia, Libera Caccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Italcaccia e Cncn) hanno chiesto ai ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura che il Governo intervenga con un Decreto Legge, da convertire poi in legge, in tempi rapidissimi, visto l'imminente inizio della stagione venatoria.

Per i cacciatori serve urgentemente «affinché si evitino interpretazioni della normativa che ne travalichino i contenuti e lo spirito di tutela dell’ambiente, trasformandola in un provvedimento vessatorio nei confronti della caccia e dei cacciatori». La stagione venatoria sta per cominciare, ma ancora una volta l'Italia sembra essere quantomeno inadempiente sulle norme che tutelano la natura e regolamentano l'attività venatoria, un approccio che rischia di a mettere a rischio ancora di più ecosistemi, biodiversità e salute pubblica.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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