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3 Agosto 2023
13:34

Il primo gipeto nato in natura in provincia di Cuneo ha spiccato il volo

Con il primo volo di Ali, il gipeto è tornato a riprodursi per la prima volta in natura anche in provincia di Cuneo. Questo raro avvoltoio era stato completamente sterminato dalle Alpi ma grazie a un ambizioso progetto di reintroduzione sta tornado a riconquistare le vette alpine.

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Si chiama Ali, è un raro avvoltoio gipeto e ha finalmente lasciato il nido e spiccato il suo primo volo: il giovane esemplare, nato la scorsa primavera in alta valle Maira, nel Cuneese, è il primo nato in natura nella provincia fin dalla reintroduzione di questa specie sulle Alpi cominciata a metà degli anni 80. All'inizio del Ventesimo secolo, infatti, i gipeti vennero letteralmente perseguitati fino alla loro completa estinzione dall'arco alpino, soprattutto a causa di false credenze che li dipingevano come spietati predatori di agnelli e altri animali d'allevamento.

In quanto avvoltoi, in realtà, si nutrono esclusivamente di animali già morti e tra l'altro, rispetto ad altri necrofagi come il grifone, seguono una dieta ancora più ristretta e specializzata, nutrendosi in particolare di ossa e midollo osseo. Gli ultimi avvistamenti prima dell'estinzione risalivano ai primi decenni del 900 nelle aree del parco delle Alpi Marittime. Ma a partire dagli anni 80, grazie a un progetto internazionale di riproduzione in cattività coordinato dalla Vulture Foundation Conservation e che ha coinvolto diversi paesi europei, il gipeto (il cui nome scientifico è Gypaetus barbatus) è tornato a volare sulle Alpi, anche sulle nostre montagne.

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Un gipeto adulto

I primi rilasci sono avvenuti a metà degli anni 80 e solo sulle alpi meridionali, tra il 1993 e il 2015, sono stati reintrodotti 45 esemplari, 21 in Francia e 24 in Italia, tra cui Roman e la sua compagna, i genitori del piccolo Ali. Il singolo uovo si è schiuso a marzo, vicino al Colle del Maurin, costringendo anche i reparti della brigata alpina Taurinense che utilizzano un vicino poligono di tiro a modificare le attività di addestramento per non disturbare il prezioso nido.

Il piccolo gipeto è cresciuto forte e sano e gli è stato dato il nome di Ali in ricordo di Alice Olivero, una giovanissima ragazza di Acceglio venuta a mancare solo pochi mesi fa a causa di una grave malattia. A quattro mesi dalla nascita, il primo volo del gipeto rappresenta il raggiungimento di un obiettivo importantissimo nel lungo e faticoso percorso di reintroduzione sulle Alpi, anche se non si tratta del primo individuo nato in natura nella regione dall'avvio del progetto.

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I giovani gipeti hanno un piumaggio quasi completamente scuro

Sulle Marittime i rilasci sono cominciati a partire dal 1994, ma i gipeti che sono stati liberati su tutto l'arco alpino a partire dagli anni 80 e solo fino al 2012 erano ben 190. Coppie riproduttive sono infatti segnalate e monitorate anche nel Parco del Gran Paradiso e tra le Valli di Lanzo. Più in generale, dai dati pubblicati nell'ultimo report da InfoGipeto, con i tre nuovi territori scoperti nel 2020 (due in Svizzera e uno in Francia), sono note attualmente 54 coppie e 6 trii. La riproduzione in natura è avvenuta in almeno 52 territori (di cui 20 in Svizzera, 17 in Francia, 11 in Italia e 4 in Austria).

Tuttavia, nonostante i successi, la popolazione reintrodotta resta ancora molto vulnerabile. Alcuni degli uccelli liberati sono caduti spesso vittime dei bracconieri o delle collisioni con cavi elettrici. Anche l'emergente crescita di attività come l'arrampicata, il parapendio, la fotografia naturalistica e lo sci creano rischi per la nidificazione di questa specie. Il progetto, inoltre, ha richiesto tempi così lunghi anche perché questo avvoltoio, che depone solitamente un singolo uovo e non si riproduce ogni anno, impiega molto tempo per raggiungere la maturità sessuale.

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Il caratteristico color ruggine del ventre e della testa viene ottenuto a grazie a dei bagni di terra o fango dove è il ferro a tingere le parti del piumaggio chiare degli individui adulti

Un giovane nato quest'anno come Ali, impiegherà almeno 6-7 anni prima di raggiungere la maturità sessuale e cominciare a trovare un partner con cui far coppia. Questi affascinanti e minacciati avvoltoi, inoltre, sono tra le pochissime specie a "colorarsi" attivamente il piumaggio tipico degli esemplari adulti. I giovani possiedono un piumaggio molto scuro, mentre gli adulti raggiunta la maturità sessuale dovrebbero essere prevalentemente bianchi.

Tuttavia, il loro caratteristico color ruggine del ventre e della testa viene ottenuto grazie a dei bagni di terra o fango dove è il ferro a tingere le parti del piumaggio chiare degli individui adulti.

Con l'involo di Ali, il maestoso gipeto (che può superare i 280 cm di apertura alare) ha fatto un altro piccolo ma importante passo verso la riconquista delle Alpi italiane. Il successo di questo lunghissimo progetto, dimostra infatti che con impegno, dedizione, costanza e soprattutto competenze, possiamo davvero invertire il declino della biodiversità e aiutare, almeno alcune specie, a tornare libere lì dove le abbiamo perseguitare ed estirpate.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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