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17 Marzo 2024
12:00

Il ghepardo (Acinonyx jubatus)

Il ghepardo è un felino diffuso nei deserti e nelle savane dell'Africa. Quando corre può raggiungere i 120 km/h, ma solo per un breve periodo di tempo.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il ghepardo (Acinonyx jubatus) è un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi ed è l'unica specie vivente del genere Acinonyx. Un tempo il suo areale era piuttosto esteso, ma oggi vive quasi unicamente nel continente africano. Una piccola popolazione isolata sopravvive anche in Iran, ma è considerata ad elevato rischio di estinzione.

Come è fatto il ghepardo

Si tratta di animali dalla costituzione piuttosto leggera, con gambe relativamente lunghe e una testa relativamente piccola e arrotondata, con orecchie corte. Gli adulti raggiungono i 70 chili di peso, sfiorano il metro di altezza e i 150 centimetri di lunghezza. Le femmine, però, sono circa il 10/20% più piccole dei maschi.

Sul dorso il mantello è giallo, mentre quello del ventre è più chiaro. Il corpo è ricoperto da macchie scure circolari, che si distinguono da quelle a forma di rosa del giaguaro (Panthera onca) perché sono più piccole, rotonde e monocolore.

Anche il leopardo (Panthera pardus), come il giaguaro e il ghepardo, ha il mantello maculato. In questo caso, però, le macchie sono irregolari e a forma di anello. Gli adulti di leopardo, inoltre, possono superare i 2 metri di lunghezza.

I cuccioli di ghepardo hanno il mantello di un colore grigio scuro, grazie al quale si mimetizzano meglio negli ambienti aperti della savana.

Sul muso degli adulti sono presenti due righe nere che coprono la zona che va dagli occhi ai lati della bocca. Un'antica leggenda narra di questo segno, lasciato dalle lacrime delle femmine che perdono i propri cuccioli a causa dei cacciatori.

La vera utilità di queste aree del mantello di colore più scuro però, è ben diversa. L'associazione Wildlife ACT, che si occupa di progetti di tutela e monitoraggio delle specie, sottolinea infatti di come si tratti di un fattore capace di ridurre il riverbero della luce solare. Grazie al nero sotto oculare, i giaguari aumentano le abilità visive anche in condizioni di elevata luminosità.

Habitat e distribuzione

I ghepardi sono animali diffusi nei deserti e nelle savane dell'Africa. Si muovono prevalentemente a terra, ma è nota anche la loro grande abilità nell'arrampicarsi sugli alberi.

Un tempo l'areale di distribuzione del ghepardo era molto ampio e si estendeva dall'Africa all'India, passando dal Mediterraneo orientale all'Asia centrale, fatta eccezione unicamente per la zona del Sahara e per la foresta tropicale.

Questo areale si è ridotto notevolmente e al giorno d'oggi, secondo la IUCN, la specie è presente solo in Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Ciad, Etiopia, Iran, Kenya, Mali, Mozambico, Namibia, Niger, Sud Africa, Tanzania, Uganda e Zambia.

Inoltre sopravvive una piccola popolazione isolata in Iran, ma conta solo poche decine di individui e viene considerata in pericolo critico di estinzione.

Alimentazione

Il ghepardo è un animale carnivoro, che si nutre prevalentemente di gazzelle e, in particolare, quelle della specie chiamata gazzella di Thomson, in onore all'omonimo esploratore. Può però nutrirsi anche di animali più piccoli, come lepri o uccelli. 

La caccia prevede un inseguimento piuttosto breve, di circa 70/100 metri. Sebbene si tratti di un animale estremamente rapido, non è in grado di mantenere a lungo una velocità molto elevata. Una volta raggiunta, la preda viene generalmente uccisa con un morso sulla gola, in una modalità che ricorda quella di molte altre specie di felini.

Secondo lo Smithsonian's National Zoo, solo il 50% degli inseguimenti si conclude effettivamente con la predazione dell'animale.

Comportamento e riproduzione

Il ghepardo è, secondo quanto riportato dal WWF, il più veloce mammifero terrestre. Durante la corsa, infatti, può raggiungere addirittura i 120 km/h.

A differenza di molte altre specie di felini, i ghepardi non sono animali completamente solitari. I maschi, infatti, si possono unire in piccoli gruppi chiamati "coalizioni", che comprendono 2/3 individui di pari età, all'interno dei quali vi può essere contatto ed è comune vi siano anche attività di grooming.

Alcuni individui (soprattutto durante la fase adolescenziale) vivono invece in maniera semi – nomade e mantengono abitudini solitarie, occupando aree che si possono parzialmente sovrapporre all'home range di altri individui. Accade solo saltuariamente che il gruppo sia composto da maschi non imparentati tra loro e, se un altro individuo vuole entrare a far parte della coalizione, è possibile che debba vivere un periodo di aggressioni da parte dei propri simili.

Le femmine, invece, di solito occupano lo stesso areale della madre e, generalmente, sono solitarie. Durante la stagione secca, però, un elevato numero di femmine può trovarsi nello stesso luogo a causa della scarsità di risorse alimentari. In questo periodo l'aggressività intraspecifica è ridotta.

La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 18/23 mesi e non esiste una specifica stagione riproduttiva. Ciò nonostante, il maggior numero di nascite avviene durante la stagione delle piogge, ovvero la stessa in cui nascono le gazzelle. La presenza dei piccoli di gazzella aumenta la possibilità di ottenere sufficiente cibo per i giovani ghepardi, che nascono dopo una gestazione di circa 3 mesi.

I piccoli rimangono con la madre fino ai 18 mesi, per poi allontanarsi. Le femmine daranno inizio alla vita solitaria, mentre i maschi formeranno la coalizione con cui, probabilmente, resteranno per tutta la vita.

Il ghepardo e l'uomo

La popolazione di ghepardo ha visto una brusca riduzione del numero nell'ultimo secolo e la IUCN, infatti, considera la specie vulnerabile al rischio di estinzione. L'ultima stima, secondo il WWF è di circa 7100 individui e circa un terzo di essi vive in Africa meridionale.

Purtroppo molto a lungo è stato considerato un animale "nocivo" da parte dell'uomo, in quanto in caso di opportunità e necessità, può predare anche gli animali degli allevamenti. Inoltre, il numero vede una riduzione anche a causa della caccia e del bracconaggio.

Per migliorare lo stato di conservazione dei ghepardi sono state istituite diverse reti di tutela, come il Global Cheetah Forum e il North African Regional Cheetah Action Group. La maggior parte degli stati dell'areale sono inoltre coinvolti nell'African Range – Wide Cheetah Conservation Initiative. Questi programmi sostengono lo sviluppo di strategie locali, regionali e sovranazionali per attuare piani di tutela secondo le linee guida IUCN.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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