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26 Novembre 2021
10:47

Il comune di Bolzano vieta di regalare animali come premi in sagre, luna park e lotterie

In seguito a una proposta della Lav supportata dal Consigliere comunale Claudio Della Ratta, il comune di Bolzano deciso di seguire l'esempio di altre città e mettere la parola fine a questa crudele e usanza.

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Il Consiglio Comunale di Bolzano ha aggiunto all'interno del proprio regolamento di Polizia urbana un articolo che vieta di donare direttamente o indirettamente animali come vincita o omaggio in qualsiasi mostra, manifestazione itinerante o fiera dedicata al pubblico intrattenimento, come sagre, luna park, mercati o lotterie. La decisione arriva in seguito ad una proposta della Lega Antivisezione (LAV) che già da anni si batte affinché questa crudele pratica entri in disuso: «Dopo l'approvazione della stessa normativa nei comuni di Laives, a pochi chilometri da Bolzano, e di Merano nel 2017, abbiamo deciso di attivarci affinché entrasse in vigore anche nel capoluogo e abbiamo quindi contattato il Consigliere comunale Claudio Della Ratta, che si è detto subito interessato all'argomento – spiega a Kodami Eros Torbol, volontario della Lav di Bolzano – La proposta al Consiglio Comunale si è conclusa con un vero e proprio successo perché ha ottenuto 38 voti a favore e 4 astensioni, ma nessuno ha votato contro».

«Se vinci la lotteria dei cacciatori, puoi abbattere un animale»

La necessità di aggiungere questo articolo al regolamento di Polizia urbana nasce dall‘enorme quantità di contesti all'interno dei quali gli animali vengono costretti a vivere senza dignità e destinati a diventare un trofeo ricevuto al termine di una giornata di festa, senza minimamente badare al fatto che in realtà non si tratta di coppe o oggetti, ma di esseri senzienti, dotati di cognizione e di necessità: «L'esempio più tipico e diffuso è il pesciolino rosso del luna park – afferma Torbol – I pesci vengono lasciati per tutta la giornata sotto al sole mentre le persone, nel tentativo di vincere il premio, lanciano palline. E sotto di loro si trovano le vasche, nelle quali ci sono talmente tanti pesci da dare l'impressione che l'acqua stessa di colore rosso».

Secondo Eros Torbol però, l'abitudine di ricevere un animale come premio di un pomeriggio dedicato allo svago non è solo rischiosa per la salute degli animali, ma anche per l'insegnamento che viene trasmesso ai più piccoli: «Se consideriamo che la maggior parte delle volte il dono viene ricevuto dai bambini, dovremmo preoccuparci del fatto che stiamo trattando gli esseri viventi come un peluche di fronte alle future generazioni, non riconoscendo la sofferenza derivante dalle condizioni di cattività e dal non rispetto delle esigenze etologiche delle specie: non credo possa esistere gesto più antieducativo di questo».

I pesci rossi delle giostre infatti, una volta vinti, verranno spostati dentro a minuscoli sacchettini e consegnati ai fortunati vincitori, che spesso hanno poca esperienza e non conoscono le specifiche necessità di questi animali. Necessità che vanno ben oltre la classica boccia d'acqua vuota, poggiata sopra ad un mobile.

Queste piccole vittime del divertimento umano non sono gli unici protagonisti della mercificazione delle vite animali a cui si assiste in alcune manifestazioni: «Un'altra pratica terribile, anche se forse meno conosciuta, è quella delle lotterie che vengono svolte all'intero delle associazioni dei cacciatori – spiega il volontario – Durante queste iniziative, oltre a ricevere i classici premi delle sagre, i cacciatori possono vincere l' abbattimento un animale all'interno di una riserva. Grazie alla pesca di un numerino, insomma, ci si conquista la possibilità di uccidere caprioli, camosci, volpi o lepri».

Il comune di Bolzano sulla scia degli altri capoluoghi

«E’ inaccettabile che ancora nel 2021, si veda l’animale come un oggetto e non come un essere senziente, con gli stessi sentimenti e le stesse paure che abbiamo noi esseri umani. Speriamo che quanto sancito a Bolzano, venga preso in considerazione da altri Comuni o, ancor meglio, sia applicato in ambito provinciale», scrive Verena Pugliese, responsabile locale della LAV, nel comunicato stampa in cui viene pubblicato l'importante risultato raggiunto nel capoluogo sudtirolese: «Da Nord a Sud, da Roma a Milano, passando per Lecce, Olbia e Perugia, sono molti i territori che hanno già inserito questo divieto nel regolamento comunale o regionale – conclude Torbol – L'Unione Europea inoltre ha pubblicato delle linee guida in cui chiede agli stati membri di disincentivare la pratica. La speranza è ora che anche l'Italia decida di aderire a questa richiesta, perché sta a noi adulti far recepire ai più piccoli che la vita degli esseri viventi deve essere rispettata, di qualunque specie si tratti».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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