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22 Giugno 2022
10:30

Il cartello “Attenti al cane” è obbligatorio?

Esporre il cartello “Attenti al cane” non è obbligatorio e non esonera gli umani di riferimento da eventuali responsabilità derivanti da aggressioni o da altro genere di danno. Vediamo allora a cosa serve.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali

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Già gli antichi patrizi romani, nelle loro ville, erano soliti far realizzare dei bellissimi mosaici nei quali, accanto alla raffigurazione di un cane campeggiava la scritta cave canem. Se ne trovano significativi e spettacolari esempi anche nel sito di Pompei. Questa abitudine è rimasta viva per millenni ed è giunta sino a noi. In tantissimi, infatti, ancor oggi, affiggono sul cancello d’ingresso della propria abitazione il cartello con l’avviso: “attenti al cane!”.

Ci si chiede se affiggere questi cartelli costituisca un obbligo di legge. Se la loro presenza escluda o limiti in qualche modo la responsabilità del pet mate. Ebbene, la risposta ad entrambi questi quesiti è negativa. L’esposizione del cartello di avviso “attenti al cane!” non costituisce obbligo di legge e non esonera in alcun modo il pet mate da eventuali responsabilità derivanti da aggressioni o da altro genere di danno.

La responsabilità dei danni causati dall'animale

Nel nostro Paese, colui che decide di prendersi l’importante (e bellissimo) impegno di custodire un animale, si assume anche tutte le responsabilità, sia di natura civile che penale, derivanti dalle condotte dell’animale stesso. Con riguardo ai cani, in particolare, esistono nell’ordinamento diverse norme che richiedono al pet mate una particolare attenzione:

  • L’articolo 672 del Codice Penale, intitolato “Omessa custodia e malgoverno di animali” stabilisce che “chiunque lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti, o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con la sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258”. Questa condotta costituiva addirittura una fattispecie di reato, successivamente depenalizzata;
  • L’articolo 2052 del Codice Civile, rubricato “Danno cagionato da animali”, prevede che “il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito”. Quella delineata dal codice è una responsabilità che ha natura oggettiva. Ciò significa che risulta irrilevante anche l’assenza di colpa del pet mate. L’unico caso in cui può essere esclusa la responsabilità è il verificarsi del cosiddetto caso fortuito, ovvero un evento esterno imprevedibile e inevitabile;
  • L’articolo 1 dell’ Ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2013 (Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani) stabilisce che “il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell'animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali o cose provocati dall'animale stesso. Chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo periodo”. La norma prosegue stabilendo tutte le misure che il pet mate ha l’obbligo di adottare per limitare questi rischi.

A cosa serve il cartello "Attenti al cane"?

Da quanto sinora detto risulta evidente come il pet mate debba porre in essere ogni possibile misura per evitare che il proprio cane causi lesioni o altri danni a terzi. Pur facendo ciò, rischia di dover rispondere e risarcire i pregiudizi medesimi.

A confermarlo è la Corte di Cassazione Penale con la sentenza n. 17133 del 2017. In questa pronuncia il Supremo Collegio precisa con chiarezza come il pet mate non possa ritenersi esonerato dal custodire in maniera adeguata il proprio animale per il solo fatto di aver apposto un cartello con la scritta “attenti al cane”. Questo genere di cartello, per la Corte, costituisce semplicemente un avviso della presenza del cane, che di certo non esaurisce gli obblighi del pet mate di evitare che il proprio cane possa arrecare danni alle altre persone.

In altre parole, il cartello in discorso non è altro che un modo per ridurre il rischio di verificazione di fatti lesivi. Il destinatario del messaggio, prestando maggiore attenzione, aiuterà il pet mate nel suo compito di evitare eventuali aggressioni da parte del proprio animale.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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