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scheda razza
16 Maggio 2021
17:00

Il Burmilla, incrocio tra Burmese e Chincillà

  • Origine (Data e Luogo): 1981, Regno Unito
  • Standard: BML – III categoria FIFé
  • Peso (maschi-femmine): 3,5-5 kg; 2,5-3 kg
  • Incroci con altre razze: Nessuno
  • Vita media (fascia): 10-15 anni
  • Temperamento: Vivace e gentile
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Il Burmilla nasce come incrocio tra una femmina lilac di Burmese e un Persiano Chinchillà all'inizio degli anni 80. L'idea portante, e quella che guida ancora adesso gli accoppiamenti, era quella di ottenere dei gatti con la struttura del Burmese e il tipping tipico del Chinchillà. E' un gatto elegante, di taglia e lunghezza media, con un torace arrotondato, di larghezza media e la schiena dritta. Micio attivo, di indole mite e gentile, richiede un adeguato arricchimento ambientale per esercitare la muscolatura e la mente.

attività e socialità

  • Bisogno di movimento2
  • Giocosità3
  • Indipendenza2
  • Riservatezza1
  • Tendenza a miagolare2

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Salute generale2
  • Malattie ereditarie3

Data e luogo di origine: Regno Unito, 1981

Aspetto fisico: Gatto di grandezza media, muscoloso ed atletico, molto simile al Burmese. La testa è rotonda, il naso presenta un'evidente interruzione a livello degli occhi, tondi e ben distanziati, di un verde che abbraccia tutte le sfumature. Le orecchie sono larghe alla base e arrotondate, il mantello è corto, setoso, con abbondante sottopelo.

Peso: Maschio 3,5-5kg – Femmine 3-4,5kg

Temperamento: Vivace e gentile

Incroci con altre razze: Nessuno

Standard: BML – III categoria FIFé

Origine e storia

Il Burmilla nasce come incrocio tra una femmina lilac di Burmese e un Persiano Chinchillà nel 1981 in casa della baronessa londinese Miranda von Kirchberg. La cucciolata presentava tutti cuccioli con caratteristiche intermedie tra i due genitori, il che la incoraggiò ad avviare un programma di selezione anche grazie alla collaborazione con un genetista. L'idea portante e quella che guida ancora adesso gli accoppiamenti, era quella di ottenere dei gatti con la struttura del Burmese e il tipping tipico del Chinchillà.

La prima associazione a riconoscere la razza fu la Cat Association of Britain nel 1983, seguita da FIFé (che revisionò lo standard nel 2019) nel 1995 e dal GCCF nel 1995.

Aspetto fisico

Il Burmese è un gatto elegante, di taglia e lunghezza media, con un torace arrotondato e di larghezza media, la schiena dritta. La testa è leggermente arrotondata sulla parte superiore e assume la forma di un cuneo arrotondato grazie ad un muso che si allarga tra sopracciglia e giuntura delle mascelle per poi affinarsi lungo le guance. L'interruzione del naso (stop) è ben evidente, la orecchie sono medio-grandi, larghe alla base e, viste frontalmente, prolungano la linea ideale che parte dalla testa. Gli occhi sono grandi, ben distanziati, con la linea superiore obliqua verso il naso e quella inferiore più arrotondata. Il colore degli occhi è verde, in qualunque tonalità; fanno eccezione i mantelli rossi, squama di tartaruga e crema per i quali è permesso anche il color ambra.

Il mantello del Burmese è corto, denso, liscio e aderente al corpo, con sottopelo poco ingombrante a livello tattile. Per quanto riguarda il mantello, tutti i Burmilla riconosciuti sono Silver shaded (1/4 di pelo colorato, il resto è base bianco-argento) o Silver shell (1/8 del pelo colorato, il resto è base bianco argento) mentre i colori si dividono in varietà “orange” (ovvero nero o seal, blue, chocolate, lilac, chinnamon, fawn silver, golden shaded e shell, con o senza pointed) e “non orange” (red, cream, tortie silver, golden shaded, shell, con o senza pointed).

In UK è riconosciuta la varietà a pelo semi-lungo del Burmilla detta Tiffany e sono possibili incroci con Burmesi europei, Tiffany e Persiani.

Temperamento

Se già il Burmese presentava tratti del suo progenitore Siamese attenuati dalla selezione successiva, il Burmilla li attenuta ulteriormente grazie all'incrocio con il mite Persiano. Si tratta, infatti, di un gatto più estroverso del pacifico Persiano, ma meno esplosivo di un Burmese.

E' un gatto attivo per cui, sebbene l'indole sia mite e gentile, richiede un adeguato arricchimento ambientale per esercitare la muscolatura e la mente.

E' quindi un gatto che ama stare al centro dell'attenzione della sua famiglia umana, piuttosto chiacchierone, ma senza gli eccessi delle altre razze di origine asiatica. Convive più facilmente con gatti della sua stessa razza anche se quello che conta davvero è che le presentazioni avvengano gradualmente.

La sua vivacità lo rende compagno ideali per i bambini che potranno farlo giocare e partecipare alle loro attività.

Salute e cura

Una delle debolezze riconosciute in questa razza è la sindrome del rene policistico. Tuttavia, data la parentela ancora piuttosto recente con razze particolarmente predisposte a sviluppare un gran numero di problemi, è bene tenere monitorato la condizione generale, soprattutto rispetto le fragilità di Persiani e Burmesi.

Il mantello, di contro, non presenta particolari sfide e una spazzolata ogni 10-15 giorni può essere sufficiente a mantenere adeguata la sua condizione.

L'obesità e la tendenza ad ingrassare è il punto debole della razza e anche per questo è fondamentale ottimizzare l'ambiente in modo che sia garantita una opportuna quantità di esercizio fisico quotidiano.

Relazione e contesto ideale

Il Burmilla è un gatto adatto a chi ama gatti protagonisti, vivaci, partecipi ma senza gli eccessi del Siamese o in tonalità più gradevoli di un Burmese.

Il fatto che siano attivi e che tendano ad ingrassare, tuttavia, pone i pet mate nella posizione di occuparsi da vicino del loro stile di vita e della quantità di esercizio fisico che caratterizza la loro giornata. Non sono, quindi, gatti a cui si possa di dedicarsi solo un paio d'ore la sera perché questo li porterebbe, probabilmente, a demotivarsi e a ricercare nel cibo le gratificazioni necessarie a superare solitudine e frustrazione.

Un ambiente ottimizzato dovrà quindi prevedere la possibilità di saltare, esplorare, correre e rincorrere, sia attraverso strutture e giochi individuali, sia attraverso la compartecipazione dei suoi pet mate. I bambini possono essere ottimi compagni di giochi per gatti così intraprendenti, purché venga spiegato loro a rispettarne i tempi e il bisogno di pause.

Molti allevatori di Burmilla riportano una maggiore facilità di far convivere individui di questa razza con i propri simili anziché con meticci o gatti di altre razze: è probabile che questo sia legato ad una spiccata territorialità – tipica dei suoi progenitori – o ad una maggior capacità di condividere codici comunicativi e culturali di origine antica.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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