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9 Febbraio 2022
13:35

Il bradipo tridattilo (Bradypus tridactylus)

Il bradipo tridattilo è un mammifero originario dell'America Latina noto per la sua lentezza. Una lentezza non dovuta alla pigrizia, ma alla necessità di mimetizzarsi.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il bradipo tridattilo (Bradypus tridactylus) è un mammifero dalle abitudini solitarie della famiglia dei bradipodidi, originario del Brasile e della costa settentrionale dell'America Latina. La caratteristica che rende unica le specie appartenenti al genere Bradypus è la lentezza nei movimenti. I bradipi infatti non superano gli 0,2 chilometri all'ora e proprio questa loro particolarità è all'origine del loro nome, il quale deriva dai termini in greco antico bradys e pous, ovvero rispettivamente "lento" e "piede".

Un tempo si credeva che il bradipo avesse origini comuni con i primati, ma al giorno d'oggi è invece classificato nel superordine degli xenarti, come i formichieri e e gli armadilli.

Come è fatto il bradipo

Il bradipo è un animale dall'aspetto particolare. Il muso è caratterizzato da una forma particolarmente arrotondata ed è di colore grigiastro con sfumature più scure. Il naso è nero e ha anch'esso una forma smussata. Il corpo è completamente ricoperto da un mantello di pelo ruvido, folto e lungo, all'interno del quale, anche grazie all'umidità degli ambienti in cui vive, si annidano alcune specie di coleotteri, scarafaggi e falene.

Per questo motivo il colore del pelo del bradipo, originariamente grigiastro, assume con il tempo una tonalità verde che gli permette di mimetizzarsi con il colore delle piante.
La coda è quasi assente e gli arti sono lunghi ma non molto potenti.

Le zampe hanno tre dita e da ciò deriva il termine tridattilo, che lo distingue dai suoi parenti più prossimi, ovvero i bradipi didattili, dotati invece solo di due dita. Gli artigli  sono lunghi e ricurvi e vengono utilizzati sia per restare appeso agli alberi, sia per difendersi dai predatori.

Le dimensioni degli individui adulti variano in base al sesso. Le femmine infatti sono leggermente più grandi e raggiungono anche i 75 centimetri, mentre i maschi non superano i 60 cm.

Secondo quanto descritto sul sito del Michigan Museum of Zoology, un'ultima caratteristica che contraddistingue questo animale è la flessibilità del collo, data dalla presenza di nove vertebre, un numero superiore alla maggior parte degli altri mammiferi.

La vita del bradipo

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Il bradipo è un animale dalle abitudini prevalentemente solitarie che, secondo uno studio condotto dall'università di Caracas, in Venezuela e pubblicato nel 2006, trascorre oltre il 70% del tempo quotidiano riposando o dormendo sugli alberi, da cui scende mediamente una volta a settimana e solo per questioni fisiologiche. Secondo quanto riportato in uno studio pubblicato nel 2009 sulla rivista scientifica Mammalian Species, il bradipo tridattilo infatti scende dall'albero quasi unicamente per defecare.

Le posture di questo animale, che trascorre la maggior parte della sua vita appeso agli alberi, dipendono in parte anche dalle condizioni metereologiche in cui si trova. Secondo i ricercatori, infatti, quando l'ambiente è soleggiato i bradipi si sdraiano cercando di massimizzare la superficie del corpo esposta alla luce, quando invece il sole è coperto dalle nuvole oppure piove, tendono a rannicchiarsi.

La sua dieta è prevalentemente a base di foglie e germogli della specie di pianta su cui vive.

Essendo animali prevalentemente solitari, gli incontri con individui dell'altro sesso avvengono unicamente durante il periodo degli accoppiamenti, che dura generalmente da marzo ad aprile, ma in Guyana Francese può ritardare leggermente.

Nel caso in cui avvengano avvicinamenti tra individui dello stesso sesso, questo mammifero non esita a mostrare aggressività nei confronti dei propri simili, utilizzando generalmente gli artigli e solo raramente mordendo.

Perché il bradipo è lento?

La lentezza del bradipo è leggendaria e spesso per questo motivo viene descritto come un animale pigro. La realtà è però diversa, il bradipo non è lento per pigrizia: questa particolarità della specie infatti, insieme alla sua silenziosità e al colore del suo pelo, ne aumenta le abilità mimetiche, riducendo così il rischio di predazione da parte di altri animali.

Una volta sceso dagli alberi, durante i rari spostamenti terra, il bradipo è ancora più lento, ma sorprendentemente è invece un ottimo nuotatore e può muoversi quindi con agilità nelle acque delle foreste in cui vive.

Riproduzione

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Al termine della gestazione, che dura 5 o 6 mesi, la femmina dà alla luce un solo piccolo, il quale verrà nutrito per i successivi 6 mesi, ma dopo 16 settimane sarà già in grado di ingerire autonomamente le prime foglie. I maschi non mostrano comportamenti di cure parentali e anche le femmine, al termine dello svezzamento si allontanano dall'ambiente in cui hanno cresciuto il piccolo, il quale resterà invece in quel luogo.

Distribuzione e habitat

Il bradipo tridattilo è originario delle foreste pluviali del Venezuela e della zona settentrionale dell'America Latina e, secondo quanto riportato dalla IUCN, è diffuso anche in Guyana, Guyana Francese, Suriname e in alcune zone settentrionali della foresta amazzonica in Brasile.

Per un lungo periodo si credeva che i bradipi vivessero unicamente sui rami delle piante di Cecropia di cui si nutrono, ma questa convinzione è ormai superata e l'animale è stato più volte avvistato anche su altre piante all'interno della stessa vegetazione.

Il bradipo e l'uomo

La distribuzione di questa specie è concentrata soprattutto in aree incontaminate della foresta pluviale e del bacino idrico del Rio delle Amazzoni. Questo particolare fattore, riduce al minimo il contatto tra il bradipo tridattilo e l'uomo. All'interno del suo habitat, la specie raggiunge anche alte densità demografiche e infatti, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) infatti, considera la specie com LC, ovvero non a rischio di estinzione.

Si tratta di una possibilità estremamente remota, ma se doveste incontrare un bradipo tridattilo sul vostro sentiero non dovete preoccuparvi, perché non si tratta di un animale aggressivo nei confronti dell'uomo. Ricordate però di mantenere le distanze, non disturbare l'animale e soprattutto non alimentarlo, perché questo comportamento potrebbe essere letale per un animale che si nutre unicamente di foglie.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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