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30 Maggio 2021
15:00

Il biologico non è biodinamico: la disputa tra scienziati e coltivatori “steineriani” non è ancora finita

Dopo anni di attesa, il Disegno di Legge 988 sull’agricoltura biologica, è arrivata in Senato ed è stata approvata. Ora, naturalmente, dovrà fare il suo passaggio alla Camera. Ma qui il cammino potrebbe essere più accidentato e cadere su un articolo che equipara l’agricoltura biologica a quella biodinamica, «una pratica agricola», per la scienziata e senatrice Elena Cattaneo equivalente invece ad «una truffa scientifica» tale e quale il metodo Stamina.

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Dopo anni di attesa, il Disegno di Legge 988 sull’agricoltura biologica, che punta a dare “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” è arrivato in Senato ed è stata approvato.

Ora, naturalmente, dovrà fare il suo passaggio alla Camera. Ma qui il cammino potrebbe essere più accidentato e cadere su un articolo che equipara l’agricoltura biologica a quella biodinamica, «una pratica agricola», per la scienziata e senatrice Elena Cattaneo, che ha sollevato il caso e ha espresso, unica, un "no" deciso all’approvazione del Ddl, che per «i disciplinari internazionali che comprendono l’uso di preparati a base di letame infilato nel cavo di un corno di una vacca» (sottolineando, peraltro, che i bovini non perdono le corna come i cervi, le corna vanno segate dai crani), equivale ad «una truffa scientifica» tale e quale il metodo Stamina.

Cos'è l'agricoltura biodinamica

Per capire bene cos’è successo, però, è necessario andare per gradi e, per prima cosa, capire che cos’è l’agricoltura biodinamica. Si tratta di un insieme di pratiche pseudoscientifiche elaborate nel 1924 dal fondatore dell’antroposofia, Rudolf Steiner. L’idea è quella di una agricoltura connessa armonicamente con l’ambiente, la natura e le persone che si basa sulla supposta conoscenza delle forze che governano gli esseri viventi, con un’attenzione particolare ai cicli cosmici e lunari per la fertilizzazione della terra.

Il problema nasce relativamente alle tecniche e ai preparati che vengono utilizzati per ottenere questi risultati. Ed è proprio per questi aspetti che molti scienziati definiscono le pratiche della biodinamica come "esoterismo". Infatti, secondo gli agricoltori biodinamici, sarebbero questi preparati per fertilizzare il suolo a trasferire le forze cosmiche e soprannaturali alla terra.

I preparati contestati della biodinamica: il cornoletame e gli altri due

Quello su cui si discute e che ha citato la senatrice Cattaneo in Aula è in particolare l'uso del “cornoletame”, detto "Preparato 500" della biodinamica. Il cornoletame viene realizzato, come dice la parola, inserendo del letame di vacca (che deve preferibilmente aver partorito almeno una volta) all’interno di un corno e poi seppellito per tutto l’inverno, in modo che possa fermentare. Una volta pronto, per dinamizzare il composto si dovrà diluirlo con l’acqua e poi spruzzarlo sul terreno. Ciò che renderebbe più fertile il terreno, secondo Steiner, sarebbero le forze spirituali entrate nell’apparato digerente della vacca attraverso il corno e poi finite nella composizione del letame. Un potere così forte da influenzare e rendere migliore la crescita delle colture.

Un altro preparato biodinamico contestato è il “Preparato 502” con i fiori di achillea essiccati al sole tutta l’estate e poi messi, invece, nelle vesciche di cervo e sotterrati. E poi c’è anche il “Preparato 505” che utilizza la corteccia di quercia da infilare all’interno del teschio di un animale domestico da affondare poi nell’acqua.

Cosa dice la legge approvata che non piace agli scienziati

A questo punto vediamo cosa dice il disegno di legge e qual è il punto contestato. Al punto 2 si spiega cosa si intende per produzione biologica e cosa si intende fare per incentivarla:  «La produzione biologica è attività di interesse nazionale con funzione sociale… in quanto settore economico ba­sato prioritariamente sulla qualità dei pro­dotti, sulla sicurezza alimentare, sul benes­sere degli animali, sullo sviluppo rurale, sulla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema e sulla salvaguardia della biodiversità, che concorre alla tutela della salute e al raggiun­gimento degli obiettivi di riduzione dell’in­tensità delle emissioni di gas a effetto serra stabiliti dall’articolo 7-bis, paragrafo 2, della direttiva 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 1998, e forni­sce in tale ambito appositi servizi ecosiste­mici, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e delle competenze delle regioni e delle pro­ vince autonome di Trento e di Bolzano. Lo Stato favorisce e promuove ogni iniziativa volta all’incremento delle superfici agricole condotte con il metodo biologico, anche at­ traverso interventi volti a incentivare la co­stituzione di organismi, punti e piattaforme di aggregazione del prodotto e di filiere bio­ logiche».

Ma è il punto 3 quello contestato: «Ai fini della presente legge, il metodo di agricoltura biodinamica, che prevede l’uso di preparati biodinamici e specifici di­sciplinari, applicato nel rispetto delle dispo­sizioni dei regolamenti dell’Unione europea in materia di agricoltura biologica, è equipa­rato al metodo di agricoltura biologica». Ed è esattamente su questa affermazione che la senatrice e scienziata Elena Cattaneo ha chiesto al Senato di non approvare la legge. Un appello condiviso da alcuni altri scienziati che insieme hanno scritto una lettera aperta affinché venga impedita questa equiparazione, non finanziando con soldi pubblici questa pratica definita dagli stessi «una truffa scientifica».

«Illustri Senatori», scrivono decine di scienziati dell’Accademia dei Lincei, «può il paese di Galileo Galilei sostenere economicamente pratiche magiche, peraltro facenti capo a un marchio registrato estero? Laddove lo Stato ritenga opportuno sovvenzionare alcuni tipi di attività economiche, è condizione necessaria che vengano svolte secondo principi di razionalità e di conformità alle evidenze scientifiche. L’agricoltura biodinamica usa parti di animali (quali teschi, pelli di topo, corna di vacca o vesciche urinarie di cervo) nelle quali infilare cortecce, fiori o letame, da sotterrare ed eventualmente dissotterrare dopo qualche tempo: a fondamento, essa evoca forze cosmiche come motrici di qualunque azione terrena».

I sostenitori della biodinamica

Chi ha votato la legge, la pensa ovviamente in maniera diversa. Per esempio, Maurizio Gily, consulente in viticoltura sostenibile e biologica e divulgatore scientifico, sul suo profilo Facebook ha replicato che non è vero quello che dice la senatrice Cattaneo e gli altri scienziati. Secondo la sua opinione, infatti, con questa legge «la biodinamica è finanziata solo se, e in quanto, dotata di una certificazione di agricoltura biologica (e diverse aziende biodinamiche non ce l’hanno). Quindi l’azienda prende i contributi, che peraltro sono soldi europei strettamente finalizzati a questo scopo, per il fatto che segue i protocolli dell’agricoltura biologica. Se poi oltre a questo l’agricoltore semina in base alla luna (come peraltro gli agricoltori hanno fatto per secoli) e sparge il cornoletame sono esclusivamente fatti suoi. Il testo è discutibile, ma per altri motivi. Che si finanzi il cornoletame è, semplicemente, una balla».

Ora tocca alla Camera dire sì o no

Purtroppo la lettera degli scienziati non ha avuto, almeno in Senato, l’esito sperato. Infatti, il disegno di legge è stato approvato, assolvendo di fatto il cornoletame e le pratiche della biodinamica. Ora spetterà alla Camera decidere se andare avanti o fermarsi. La speranza del presidente dell’Accademia, il fisico Giorgio Parisi, è che l’altro ramo del Parlamento «corregga questa legge non ufficializzando nella nostra legislazione pratiche magiche».

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Simona Sirianni
Giornalista
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