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4 Ottobre 2023
17:25

Pippo, il cane di quartiere di Avellino è stato messo a dieta: «Monitoriamo la sua salute»

Ancora qualche piccolo problema di salute per Pippo, il primo cane libero accudito di Avellino. Il cane, troppo amato e sovralimentato dai cittadini è finito in clinica per alcuni accertamenti.

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Ancora qualche piccolo problema di salute per Pippo, il primo cane libero accudito di Avellino amato e conosciuto da tutta la cittadinanza. A darne notizia è il Comune di Avellino che con un post pubblicato sui suoi social fa sapere che il cane è stato portato in clinica per alcuni accertamenti.

Il cane, che vive da sempre come animale libero accudito in città, aveva infatti un rigonfiamento sospetto all'altezza dell'addome. I veterinari lo hanno quindi sottoposto ad ecografia, emocromo completo e altre analisi. Il primo responso però è già molto chiaro e in linea con quanto già detto rispetto alla sua salute: è necessario evitare di somministrargli cibo ulteriore rispetto a quello che gli viene assicurato ogni giorno.

«Il cane più amato dagli avellinesi, infatti, risulta fortemente in sovrappeso. Per la sua salute, e per il suo bene, È assolutamente necessario che non mangi altro – è il monito del Comune – È importante che i cittadini di Avellino, che amano vederlo scorrazzare per il Corso libero e felice, se ne ricordino ogni giorno».

A seguire da vicino la situazione di Pippo è la vicesindaca di Avellino, Laura Nargi, che a Kodami dichiara: «Come amministrazione siamo particolarmente attenti alla salute di Pippo. Il fatto che il Comune abbia deciso di riconoscerlo, per la prima volta, come cane di quartiere della nostra città testimonia proprio la nostra voglia di stargli vicino e monitorarne la salute. Noi continueremo a seguirlo perché Pippo è il cane di tutti gli avellinesi».

Come ogni altro cane di quartiere regolarmente riconosciuto, anche Pippo ha delle persone di riferimento che si occupano di dargli da mangiare ogni giorno. Nonostante questo, molti cittadini scambiano la sua ricerca di cibo per fame, continuando ad alimentarlo. Come abbiamo già denunciato quando abbiamo raccontato la sua storia di cane libero, Pippo è una componente importante della comunità avellinese, e per questo è importante preservarne la salute.

Sino ad oggi erano state le volontarie dell'associazione Anpana Onlus Avellino a farsi carico della sua cura, tuttavia con il riconoscimento ufficiale dello status di cane di quartiere, il Sindaco ha indicato nuove persone, vicine all'Anpana.

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Da qualche anno, ormai, risultava evidente che Pippo fosse sovrappeso e infatti i volontari che si prendono curo di lui da sempre lo avevano sottoposto a una rigida dieta specifica alla sua condizione. La dieta stava inizialmente dando i suoi frutti e infatti il cane libero stava effettivamente dimagrendo, tuttavia cittadini e passati – sicuramente in buona fede – hanno continuato a portagli da mangiare aggravando nuovamente la situazione.

La storia di Pippo, del resto, è sempre stata speciale e lo ha visto da sempre al centro della vita degli abitanti di Avellino. A ottobre del 2022 vi avevamo infatti raccontato in un video-reportage la sua lunga storia fra le strade di Avellino. Pippo, come tanti cani liberi che vivono in simbiosi con il territorio e i suoi abitanti, vive nella città irpina da oltre 10 anni. Lo conoscono praticamente tutti e a sottolineare il suo status di "cittadino speciale" ci sono le tante relazioni che ha allacciato con gli abitanti del posto che ci hanno raccontato attraverso le loro testimonianze un pezzettino della vita di Pippo che, in un modo o nell'altro, ha influenzato e toccato ogni persona che ha incontrato sul suo cammino.

Il modo in cui il cane è riuscito negli anni a integrarsi alla perfezione con il tessuto sociale della città era poi culminato con la conclusione dell'iter burocratico che ha portato al riconoscimento ufficiale dello status di "cane libero accudito", il primo in assoluto per la città di Avellino. Con questa espressione si intende una condizione legale in cui la responsabilità rimane sempre in carico al Primo Cittadino, ma è possibile designare almeno due persone che si incaricano ufficialmente di prendersi cura dell'animale, dando così ai volontari un nuovo strumento per garantire il benessere dei cani in strada.

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