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15 Settembre 2022
11:48

I ghepardi tornano in India per la prima volta in occasione del compleanno del premier Modi

Il ghepardo è pronto a tornare in India: i primi otto esemplari saranno rilasciati il 17 settembre direttamente dal Primo Ministro indiano, Narendra Modi, in occasione del suo compleanno. La specie tornerà nel Paese dopo oltre mezzo secolo dalla sua estinzione.

ghepardo

In India è tutto pronto per il grande ritorno del ghepardo. I primi otto esemplari provenienti dalla Namibia, cinque maschi e tre femmine, sbarcheranno da un Boeing 747 cargo appositamente noleggiato il prossimo 17 settembre, in occasione del 72esimo compleanno del Primo Ministro Narendra Modi che rilascerà in prima persona gli animali nel loro nuovo recinto di ambientamento.

I felini fanno parte di un ambizioso progetto di reintroduzione che punta a ricreare nei prossimi anni una nuova popolazione a partire da esemplari trasferiti dall'Africa.

Il ghepardo asiatico, infatti, un tempo era piuttosto diffuso in India e in molte altre regioni dell'Asia ma la persecuzione diretta dell'uomo e il bracconaggio lo hanno portato a sparire dal subcontinente indiano alla fine degli anni 40 del secolo scorso, quando furono abbattuti gli ultimi tre esemplari noti. La specie fu dichiarata ufficialmente estinta nel 1952, ma il governo indiano non si è mai arreso e si sta impegnando da anni per riportarlo "a casa" con questo progetto unico nel suo genere.

Nei prossimi cinque anni è previsto il trasferimento di almeno 90 esemplari dalla Namibia che inizialmente vivranno per la riproduzione in cattività all'interno del Parco Nazionale di Kuno nel Madhya Pradesh: un'area di 730 chilometri quadrati ricoperta da praterie e boschi che ospita prede come antilopi e cinghiali. Inoltre, nel Paese asiatico è stato identificato anche un altro habitat promettente, che sarà la riserva delle tigri nelle colline di Mukundara, nel Rajasthan.

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Uno degli ultimi ghepardi asiatici in Iran

«La sua presenza darà energia ed entusiasmo a ciascuno di noi» ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente, Bhupender Yadav, che ha poi spiegato che l'obiettivo del trasferimento non è solo quello della reintroduzione, ma anche lo sviluppo di una metapopolazione che contribuirà alla conservazione mondiale della specie: l'animale terrestre più veloce al mondo, rischia infatti seriamente l'estinzione. La IUCN lo classifica infatti come Vulnerabile (VU) nella sua Lista Rossa delle specie a rischio estinzione.

Negli ultimi cento anni il numero dei ghepardi selvatici è pericolosamente calato addirittura del 93%, passando dai 100mila esemplari stimati all'inizio del secolo scorso ai circa 7.100 attuali, distribuiti perlopiù in piccole popolazioni frammentate e dalla bassa variabilità genetica. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni del progetto indiano, non sono mancate forti critiche da parte di ambientalisti ed esperti.

I ghepardi asiatici che un tempo abitavano l'India, appartenevano infatti a una sottospecie diversa da quelle africane, l'Acinonyx jubatus venaticus. Oggi questi ghepardi sono spariti da quasi tutto il continente asiatico e sopravvivono solamente in Iran con poco più di una dozzina di esemplari, ormai letteralmente a un soffio dall'estinzione. Viene perciò fortemente criticata la scelta dell'India di introdurre esemplari africani che mai hanno abitato quelle regioni.

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Gli ultimi tre ghepardi indiani abbattuti nel 1948

Inoltre, altri esperti sostengono che il piano di reintroduzione sia quantomeno prematuro, poiché gli animali tenderanno ad allontanarsi rapidamente dai confini del parco finendo probabilmente uccisi da persone o cani oppure moriranno per mancanza di cibo. Al governo indiano viene criticato infatti lo scarso impegno che c'è stato per il ripristino degli ecosistemi, la protezione delle aree e la sensibilizzazione verso le popolazioni locali e in generale la mancanza di tutte quelle iniziative politiche e conservazionistiche che aiuterebbero la sopravvivenza della popolazione sul medio-lungo periodo.

Per quelli che invece sono favorevoli alla reintroduzione, questa progetto senza precedenti non deve essere visto semplicemente come il rilascio di una specie fine a se stesso, per quanto carismatica possa essere, ma anche come un incentivo ad aumentare gli sforzi per gestire e ripristinare al meglio alcuni degli ecosistemi ormai compromessi e tutte le altre specie che li abitano. Tutto è comunque pronto per il grande ritorno del ghepardo in India, non ci resta che attendere.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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