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9 Dicembre 2023
9:00

I gatti hanno bisogno di esplorare?

I gatti hanno bisogno di esplorare, perché questo gli permette di conoscere il mondo che li circonda e sviluppare una maggiore capacità di adattarsi, riducendo ansia, fatica e stress.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
gatto

I gatti hanno bisogno di esplorare, ma non sono gli unici animali ad avere questa necessità: è un'attività vitale per qualunque essere vivente. I gatti dedicano tutto l'arco della loro vita all'esplorazione e, come si vedrà, le loro capacità di adattarsi e di reagire allo stress sono fortemente connesse alla possibilità di esplorare non solo oggetti ma soprattutto ambienti ricchi e complessi.

Esplorare è una parola che ci riporta all'idea di conoscere, di svelare ciò che è sconosciuto o nascosto. Esplorare serve allora prima di tutto per imparare a conoscere il mondo che ci circonda e poter fare un catalogo mentale di oggetti, cose, situazioni ma anche emozioni, sentimenti e comportamenti. Esplorare significa estendere quella sorta di "vocabolario" del mondo che ognuno porta dentro di sé e più è ricco il vocabolario, più "parole" – ovvero concetti – si è in grado di comprendere ed elaborare.

Quando i gatti iniziano a esplorare

Il gattino inizia la sua attività esplorativa appena nato quando, guidato dal solo olfatto, è in grado di orientarsi sul corpo materno per raggiungere un capezzolo. Nel giro di pochissimi giorni e in seguito all’apertura degli occhi, il gattino inizierà a fare spostamenti orbitali attorno al corpo materno; acquisite nuove abilità motorie sarà poi capace di aumentare distanze e complessità di orientamento. Verso le 4-5 settimane inizierà ad approcciare e manipolare i primi oggetti: da qui la sua curiosità verso il mondo fisico e materiale sarà una disposizione insopprimibile e inarrestabile di tutta la sua esistenza.

Perché i gatti esplorano?

Come per qualunque altro mammifero, più è estesa l’esperienza di esplorazione del gatto in fatto di oggetti, situazioni, odori, materiali, luoghi e animali, più strumenti avrà per capire il mondo che lo circonda e per fare previsioni affidabili. Questo si tradurrà in una maggiore capacità di adattarsi, riducendo ansia, fatica e stress.

Da questo punto di vista, quindi, la risposta alla domanda se i gatti hanno bisogno di esplorare è decisamente perché l'esplorazione favorisce l'adattamento.

Una sostanziale differenza nell'esperienza soggettiva dell'esplorazione la fa anche cosa viene esplorato. Esplorare un oggetto ha molto a che fare con l'entrare in contatto con il materiale, l'odore, la consistenza, il peso e la possibilità di agire su o tramite questo oggetto. Risponde alle domande "cosa è? Cosa posso farci?".

I benefici dell'esplorazione per i gatti

Invece, esplorare l'ambiente è un'esperienza che coinvolge il corpo, il movimento, la possibilità di autodeterminarsi, da un punto di vista cognitivo implica selezionare ed esprimere strategie, misurare i propri limiti, confrontarsi con le proprie emozioni e la propria autoefficacia. Esplorare un ambiente, oltre a "Cosa posso fare?", risponde alla domande "Chi sono?".

Se poi l'ambiente che viene esplorato non è noto a priori ma è cangiante, prevedibile solo in parte e scarsamente controllabile,  l'esplorazione allena costantemente le proprie capacità di adattamento favorendo quella che gli psicologi chiamano "resilienza".

Tutto questo si lega alla flessibilità comportamentale di un gatto: più un gatto è libero di esplorare e conoscere, più il suo "vocabolario" si estende e si arricchisce e più aumenta la sua capacità di fare fronte ad imprevisti e novità.

Data la complessità dell' esperienza di esplorazione e la sua capacità di coinvolgere l'individuo a 360 gradi, sia a livello fisico che a livello mentale, appare chiaro che essa è tanto fondamentale quanto connessa con la possibilità dell'organismo di sentirsi vivo. E tanto più è articolata e complessa l'esperienza, più saranno le variabili individuali che entreranno in gioco, che potranno essere stimolate e che determineranno la qualità dell' esperienza stessa.

Molto più che tridimensionalità

Purtroppo nel caso dei gatti si tende spesso a ridurre il concetto di esplorazione a quello di verticalizzazione o di tridimensionalità, come se tutta la complessità dello stare al mondo possa essere ricondotta semplicemente a qualche mensola fissata alla parete e qualche tiragraffi in giro per casa.

Esplorazione, invece, fa rima con ignoto, molto più che con architettura perché è l'ignoto, il non ancora svelato, il vero motore dell'esplorazione, quella fiamma che accende il desiderio di conoscere e di superare le barriere delle proprie paure e delle proprie certezze.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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