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15 Luglio 2022
10:30

I cani riflettono su ciò che fanno e sanno ripetere azioni senza essere addestrati

I cani sono in grado di riflettere su ciò che hanno fatto e di ripetere azioni per cui non sono stati addestrati, dimostrando così di comprendere il concetto astratto di ripetizione.

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Insegnare giochi e trucchetti a un cane è abbastanza semplice: le sue eccezionali capacità sociali, comunicative e d'apprendimento gli permettono di associare facilmente una parola a un'azione o un oggetto. Per lui è un gioco da ragazzi imparare a recuperare una pallina, rotolarsi a terra o dare la zampa, ma se dovesse compiere un'azione buffa e spontanea come inclinare la testa, cosa possiamo fare per convincerlo a ripeterla? Beh, basta solo chiederglielo, perché secondo un nuovo studio appena pubblicato sul Journal of Comparative Psychology i cani sono in grado di riflettere su ciò che hanno fatto e di comprendere il concetto astratto di ripetizione.

Storicamente, la percezione che un individuo ha di sé stesso o del mondo esterno, la comprensione di concetti astratti oppure la consapevolezza delle proprie azioni passate sono state considerate capacità esclusivamente umane. Ma negli ultimi decenni un numero crescente di studi sta dimostrando che questa convinzione è completamente errata ed è sempre più lunga la lista di animali in grado di mostrare coscienza di sé stessi, delle proprie azioni e del mondo che li circonda.

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Allison Scagel, prima autrice dello studio, e Todd il suo Chihuahua. Foto di :Meredith Forrest Kulwicki

Allison Scagel e Eduardo Mercado dell'Università di Buffalo negli Stati Uniti volevano indagare queste capacità anche nel miglior amico dell'uomo, per verificare se i cani potessero riflettere consapevolmente su ciò che avevano appena fatto e se erano in grado di farlo di nuovo. Al test hanno partecipato tre "volontari canini": Todd, il Chihuahua che vive con Scagel e due femmine di Golden Retriever, Aspen e Layla, che invece convive con l'altro coautore, Eduardo Mercado.

Partendo dall'addestramento tradizionale, gli scienziati hanno insegnato ai cani a eseguire alcuni comportamenti associati a un segnale specifico, cose semplici come girare su se stessi, sdraiarsi a terra o muoversi intorno a un oggetto. Todd, Aspen e Layala hanno poi imparato a riconoscere un nuovo segnale, questa volta associato alla ripetizione di queste azioni: la parola "again", di nuovo, accompagnata da un gesto della mano.

Tutti e tre ci hanno messo poco a capire il segnale ma per valutare se i cani avessero effettivamente compreso coscientemente il concetto di ripetizione associato ad azioni passate, gli è stato chiesto di ripetere comportamenti e gesti nuovi, anche spontanei, che nessuno gli aveva mai chiesto prima di replicare. Nonostante non avessero ricevuto alcun tipo di addestramento, tutti i cani hanno superato brillantemente anche questo test, dimostrando di essere in grado riflettere e comprendere il concetto di ripetizione.

Questi risultati suggeriscono che i cani possono quindi ragionare sulle proprie azioni recenti, accedere in modo flessibile ai propri ricordi e padroneggiare il concetto astratto di ripetizione, associandolo a tanti tipi di comportamenti differenti: "qualsiasi cosa tu abbia appena fatto, falla di nuovo". Queste capacità poco studiate nei cani domestici prima d'ora li collocano in quel gruppo, al momento ancora ristretto, di animali che sono in grado di concettualizzare, come i delfini, gli scimpanzé e noi Homo sapiens, e che possiedono e che possiedono una consapevolezza di sé e delle proprie azioni molto più complessa di quanto crediamo, come già suggerito da un altro studio pubblicato su Nature nel 2020.

Solitamente, infatti, i test sulla abilità cognitive e mnemoniche degli altri animali vengono effettuati utilizzando oggetti, suoni o odori, cose fisiche e presenti nel mondo esterno che vengono percepite grazie ai sensi. Scavare nei proprio ricordi e riflettere sul proprio passato per determinare azioni future, invece, richiede uno sforzo interiore puramente mentale che non tutte le specie animali sono in grado di compiere. I cani hanno però dimostrato, ancora una volta, di padroneggiare molto bene queste abilità e soprattutto che sono in grado di fare molto di più che imparare comandi e trucchetti.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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