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20 Febbraio 2022
9:59

Hanno cercato di ucciderlo sparandogli, la battaglia per la vita di Vincent

È stato preso di striscio da un proiettile e qualcuno poi lo ha legato con uno spago stretto. Quando Dora Coscarelli e il suo compagno lo hanno trovato, non hanno perso tempo e hanno attivato la macchina dei soccorsi. Lui, un cane meticcio, non poteva morire così, zuppo in mezzo all’acqua di un piccolo ruscello che scorre ai lati di un parco. È quanto accaduto a Lamezia Terme.

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È stato preso di striscio da un proiettile e qualcuno poi lo ha legato con uno spago stretto. Quando Dora Coscarelli e il suo compagno lo hanno trovato, non hanno perso tempo e hanno attivato la macchina dei soccorsi. Lui, un meticcio, non poteva morire così: zuppo in mezzo all’acqua di un piccolo ruscello che scorre ai lati di un parco. È quanto accaduto a Lamezia Terme, in Provincia di Catanzaro. Chi lo ha salvato lo ha poi ribattezzato Vincent, perchè il fatto è successo nel giorno di San Vincenzo.

L’incontro tra Dora e Vincent è avvenuto circa un mese fa. E la donna lo racconta a Kodami con emozione. «Era una giornata molto fredda, ci siamo affacciati in una zona del parco dove di solito non andiamo – spiega – Lungo il ruscello c’era lui, seduto a mollo nell’acqua, con uno sguardo rassegnato. Sembrava quasi stesse aspettando di morire». Quando lo hanno trovato si sono resi conto che aveva una corda che gli avvolgeva l’addome. La sua vita era in pericolo non solo perché si trovava lì ma perché ormai quello spago gli aveva tagliato una parte del corpo.

«La corda era stretta e gli aveva provocato ferite profonde. Probabilmente questa condizione o la permanenza nell’acqua gelida gli hanno provocato la necrosi di alcune zone pelviche, che i veterinari hanno dovuto pulire», continua. Proprio qualche giorno fa per Vincent è stato necessario un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto necrotico e favorire la rivascolarizzazione della zona interessata.

Oggi la sua storia ha un lieto fine, grazie all’associazione Rifugio Fata che opera sul territorio lametino da tantissimi anni. Sono loro a prendersi cura di lui e a prestargli le cure primarie. Per Vincent si sta aprendo una nuova strada, fatta di affetto e tanta solidarietà. «È stato preso in carico da Francesca Scerbo, la vicepresidente – continua Dora – Lei è in clinica tutti i giorni e lavora a fianco del dottore. Il Rifugio si è preso carico, anche economicamente, di lui». Intanto, però, la ricerca dell'autore del tentato assassinio del cane è tutta aperta. I volontari hanno presentato una denuncia ai Carabinieri, ma già si sa che sarà difficile sapere qualcosa in più: il cane non è microchippato, e la parte del proiettile non basta per risalire all'umano che voleva tentare di ucciderlo.

Andò peggio a Willy, un cane di quartiere di Somma Vesuviana in provincia di Napoli: fu ucciso da tre colpi di fucile il 13 marzo 2021. Aveva una famiglia ma era libero di girare per il Comune, dove era ben voluto da tutti. Si era avvicinato all'abitazione di un uomo sulla settantina, attirato da una cagnolina in calore. L'anziano dopo essersi accorto della sua presenza prima l'ha cacciato via, poi ha deciso di seguirlo e sparargli.

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