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20 Aprile 2022
18:07

Gli ippopotami di Pablo Escobar saranno dichiarati specie invasiva in Colombia

L'ippopotamo sarà dichiarato specie invasiva in Colombia. Questa è stata la raccomandazione arrivata dal Comitato Tecnico Nazionale sulle Specie Invasive convocato dal Ministero dell'Ambiente. Quale futuro attende gli "ippopotami della cocaina" introdotti in Colombia da Pablo Escobar?

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ippopotamo colombia
Uno degli ippopotami di Pablo Escobar (Fonte: Carlos Eduardo Correa Escaf)

Gli ippopotami di Pablo Escobar saranno dichiarati specie invasiva in Colombia. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente e dello Sviluppo sostenibile colombiano Carlos Eduardo Correa Escaf.

La dichiarazione è arrivata al termine del Comitato Tecnico Nazionale sulle Specie Invasive convocato proprio dal Ministero per dirimere una complessa questione ecologica iniziata negli anni Ottanta quando Pablo Escobar era il signore della droga, e della Colombia.

La decisione si basa su uno studio realizzato dall'Istituto Humboldt e dall'Istituto di Scienze Naturali dell'Università Nazionale che ha mostrato i rischi ambientali dell'invasione dell'ippopotamo in ecosistemi strategici e l'impatto che questa avrebbe su alcune specie native della Colombia.

«Sulla base di questi studi tecnici e scientifici, l'ippopotamo (Hippopotamus amphibius) sarà incluso nella lista delle specie invasive del paese, che è un primo passo verso la definizione di azioni concrete per affrontare la situazione della specie, arrivata in Colombia più di 40 anni fa», ha dichiarato il ministro Correa.

Questo significa che il governo colombiano intende elaborare un piano per il contenimento della popolazione alloctona, che oggi ha raggiunto i 120 individui.

Gli ippopotami sono mammiferi africani diffusi in buona parte del continente. Oggi, la più grande popolazione di ippopotami liberi fuori dall'Africa si trova in Colombia, nella provincia di Antioquia, dove stanno causando danni importanti alla fauna e flora locali che sorgono attorno all'hacienda Nápoles di Pablo Escobar.

La storia degli ippopotami di Escobar

L'annuncio del Ministero dell'Ambiente colombiano scrive un nuovo capitolo della storia degli "ippopotami della cocaina" introdotti in Colombia da Escobar quando era all'apice della sua carriera criminale. Con un patrimonio stimato di oltre 76 miliardi Escobar detiene ancora il primato di narcotrafficante più ricco della storia.

Alla straordinaria potenza economica, Escobar ha aggiunto anche una decisa infiltrazione all'interno della classe dirigente colombiana, inizialmente attraverso la corruzione, e poi venendo eletto direttamente alla Camera dei rappresentanti, equivalente della italiana Camera dei deputati.

La ricchezza e il potere raggiunti dall'imperatore della droga per lungo tempo sono sembrati inarrestabili sia alle forze interne della Colombia che alle potenze straniere come gli Stati Uniti, e persino allo stesso Escobar, il quale per celebrare il suo dominio ha dato vita all'hacienda Nápoles, la grande tenuta all'interno della valle del fiume Magdalena ad Antioquia.

fiume Magdalena
Fiume Magdalena, Colombia

Qui nel 1978 il narcotrafficante ha inaugurato un grande zoo personale con esemplari di rinoceronte, elefanti, giraffe, canguri, pappagalli e, ovviamente, quattro ippopotami.

«Lo zoo era quasi pronto, però mio padre voleva sempre più animali. E aveva gusti costosi», scrisse anni dopo il figlio di Pablo, Juan Escobar, raccontando in un libro la genesi e la distruzione della tenuta di famiglia.

Con il declino della fortuna di Escobar e anche il suo impero è andato in pezzi. Alcuni animali sono stati ricollocati in Parchi zoologici nazionali ed esteri, altri sono usciti dai confini dell'hacienda, già prima dell'arrivo delle autorità, come racconta Juan: «Quando gli dissero che gli animali gli sarebbero stati confiscati, ordinò al custode di aprire le gabbie degli uccelli perché potessero volare via liberi».

Pappagalli e cacatua non sono stati i soli ad andare in contro a questa sorte, a fuggire sono stati anche gli ippopotami che ad oggi rappresentano la specie invasiva più grande del mondo. Un piccolo gruppo vive ancora nei circa 150 chilometri dell'ex tenuta di Escobar, oggi diventata un parco tematico per turisti, altri si sono diffusi in almeno quattro laghi della zona e, ovviamente nel grande rio Magdalena.

Hacienda Nápoles
L’Hacienda Nápoles oggi

Gli effetti dell'antropocentrismo sfrenato di Escobar ha assunto risvolti inediti che hanno avuto effetti sulla biodiversità della Colombia e innescato una battaglia tra gli animalisti e le istituzioni, combattuta persino negli Stati Uniti.

Per contenere la popolazione di ippopotami, infatti, il governo aveva deciso di intraprendere una massiva campagna di sterilizzazione, un po' come quella proposta in Italia dal'Ordine dei biologi per i mufloni dell'Isola del Giglio.

Nel 2019 è iniziata ufficialmente la campagna di sterilizzazione degli ippopotami di Escobar, operazione che si è rivelata fin da subito estremamente complessa, sia a causa della mole degli che e dell'alto numero degli animali, all'epoca già oltre un centinaio.

La società Cornare, che si occupa di protezione ambientale, ha munito le autorità locali di un contraccettivo GonaCon, da iniettare mediante dardi in tre dosi differenti. I pochi individui sterilizzati in un lasso di tempo troppo lungo, e le proteste degli animalisti che hanno evidenziato l'esistenza di metodi di sterilizzazione più sicuri rispetti al GonaCon, hanno frenato l'operazione, ma non gli animalisti.

Su impulso dell'associazione Animal Legal Defense Fund il Tribunale federale di Cincinnati, in Ohio, ha riconosciuto agli "ippopotami della cocaina" lo status di persone giuridiche. Anche se è certo, resta da capire se e in che modo questo riconoscimento in terra statunitense influenzerà la gestione degli ippopotami alloctoni della Colombia, soprattutto alla luce delle nuove dichiarazioni del governo di Bogotà.

Ippopotami alieni e biodiversità

Essendo una specie alloctona l'ippopotamo si trova a vivere in un ambiente in cui sono assenti i predatori naturali, la popolazione può quindi vivere e riprodursi senza limiti. A ciò si aggiunge che l'ippopotamo appare come un "alieno" anche all'ecosistema in cui sono andati a inserirsi. Al contrario dell'Africa, flora e fauna della Colombia non hanno sviluppato meccanismi di difesa rispetto a questi grandi mammiferi. Per tutti questi motivi possono arrecare un danno potenzialmente incalcolabile alla biodiversità colombiana.

#Enpazconlanaturaleza, letteralmente "In pace con la natura" è la campagna del governo colombiano per dire basta al traffico di animali selvatici, oltre che un invito ad apprezzare la straordinaria varietà animale presente nel Paese.

Una ricchezza oggetto di numerosi recenti provvedimenti legislativi e celebrata anche attraverso campagne pubblicitarie di forte impatto visivo come quella ad opera del fotografo britannico Tim Flach che proprio in questi giorni sta proiettando sulla Torre del Reloj a Cartagena, i suoi scatti naturalistici.

pappagallo colombia
Una delle immagini di Tim Flach proiettate a Cartagena

Allo scopo di proteggere gli animali e le piante autoctoni minacciati dagli ippopotami della cocaina, il Ministero ha scelto di inserirli ufficialmente tra le specie invasive e agire di conseguenza, senza però specificare come.

«Abbiamo lavorato con informazioni scientifiche e rigorose sulla tabella di marcia per le decisioni relative alle misure di controllo e gestione di questa specie nel nostro territorio», ha sottolineato il ministro Correa.

Nell'impossibilità di lasciare che gli ippopotami prolifichino ancora, con il fallimento della campagna di sterilizzazione, e l'impossibilità di collocare un numero così alto di esemplari altrove, non resta che una sola ipotesi: l'abbattimento.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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