video suggerito
video suggerito
20 Novembre 2023
10:28

Gatti e cani lasciati morire d’inedia a Ragusa: dopo le denunce gli animali sono ancora lì

Gatti morti o moribondi chiusi in trasportini di ferro e cani in estrema sofferenza chiusi con teli oscuranti in spazi angusti, il tutto in un contesto igienico-sanitario gravissimo. La denuncia è stata presentata, ma gli animali non sono ancora stati sequestrati e restano in una condizione gravissima.

154 condivisioni
Immagine

I gatti morti o moribondi erano chiusi in trasportini di ferro e i cani in estrema sofferenza chiusi con teli oscuranti in spazi angusti, il tutto in un contesto igienico-sanitario gravissimo. È questa l’orribile scena che si è presentata davanti agli occhi del coordinatore delle guardie zoofile Oipa di Ragusa e provincia, Riccardo Zingaro, intervenuto sul posto a seguito della segnalazione di una cittadina.

«Uno scenario tanto tragico quanto crudele», scrive in una nota il responsabile dell’Organizzazione internazionale protezione animali dopo aver verificato le circostanze e aver sporto una denuncia alla locale stazione della polizia municipale e chiedendo all’Ufficio legale di Oipa Italia di inviare nelle prossime ore un’istanza di accesso agli atti rivolta al Sindaco della cittadina e all’Asp, l’Azienda sanitaria provinciale.

Immagine

«In tutta la mia vita non ero ancora arrivato a vedere tanta crudeltà – spiega Zingaro – Oltretutto, pur essendo già stata segnalata come accumulatrice, la persona ha continuato senza che nessuno gli impedisse di ridurre in questo modo così tanti animali. È necessario procedere subito per sequestrare almeno i superstiti di questa vicenda sconvolgente, in modo che noi possiamo seguire gli animali sopravvissuti a tanta crudeltà. Purtroppo, però, a oggi non ci risulta che gli animali siano stati ancora portati in salvo dalle autorità competenti».

A peggiorare la situazione di quel contesto, dove la sofferenza a quei cani e quei gatti viene inferta chissà da quanto, c’è anche dell’altro: «La persona che li deteneva era solito offrire stalli a volontari locali che avevano bisogno di ospitalità per animali magari recuperati sul territorio – spiega ancora Zingaro – un territorio che vede un gravissimo problema di randagismo ancora poco affrontato dalle istituzioni competenti che dovrebbero intervenire anche per prevenire e reprimere il fenomeno dell’accumulo di animali che, oltre a determinare tragici episodi come questo, spesso rappresenta anche un disagio sociale».

Immagine

Il rapporto LAV 2022 parla chiaro: pur essendo il fenomeno del randagismo in lieve flessione,  significative discrepanze si riscontrano tra Nord e Mezzogiorno, dove seppur diminuito rispetto al 2018, il numero dei cani detenuti in canile è ancora molto alto, e dove a questo numero si somma quello degli animali vaganti sul territorio, la cui riproduzione incontrollata rappresenta un serbatoio di randagi. Dei 69.171 cani presenti nei canili rifugio, infatti, ben il 61% si trova nel Sud e nelle Isole. Il report segnala, tuttavia, che rispetto al 2018 le presenze nei rifugi del Mezzogiorno sono diminuite del 29%, passando da 59.711 a 42.291, una tendenza positiva confermata anche a livello nazionale, dove si registra una diminuzione pari al 25% che ha fatto passare dai 92.101 ai 69.171 cani attuali.

L’Associazione, costretta a vedere purtroppo ancora molte di queste situazioni, lancia anche un appello accorato ai cittadini, invitando a comunicare i casi di degrado e maltrattamento alle guardie zoofile essendo loro facoltà, nel pieno rispetto della privacy, intervenire per tutelare gli animali, in modo da evitare che condizioni di sofferenza si protraggano per troppo tempo, con il rischio di non arrivare in tempo per salvarli da chi, per qualunque motivo, non riesce a gestirli e a trattarli come è giusto, sfociando talvolta addirittura nel maltrattamento.

Avatar utente
Simona Sirianni
Giornalista
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views