29 Dicembre 2022
16:13

«Nessuna struttura pubblica accoglie animali in difficoltà», la denuncia dei volontari dell’Oipa di Gela

Il Comune di Gela e l'azienda sanitaria locale hanno lasciato soli volontari e animali liberi. È la denuncia dei volontari della locale sezione dell'Oipa.

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cane randagio

«Non lasciateci soli e non lasciate soli gli animali che soccorriamo cercando di colmare le vostre lacune. Dateci ascolto, troviamo insieme una soluzione». Questo è l'appello di Liliana Mistretta, delegata dell’Oipa di Gela.

Secondo la volontaria dell'Organizzazione internazionale protezione animali, il Comune di Gela, nei fatti, avrebbe smesso di curarsi degli animali vaganti presenti sul territorio. «Dei due canili convenzionati uno è strapieno e l’altro non accoglie animali poiché il Comune non paga. Dunque nessuna struttura pubblica soccorre cani e gatti feriti o in difficoltà, come dovrebbe fare nel rispetto delle proprie competenze. Siamo allo sbando assoluto», ha spiegato Mistretta.

La volontaria si è quindi rivolta direttamente al primo cittadino Lucio Greco, ritenuto poco interessato a un fenomeno che tocca molto da vicino il benessere di persone e animali. «Il Sindaco, nonostante le tante promesse fatte in campagna elettorale, non è mai intervenuto concretamente per gestire la piaga del randagismo e per dare un impulso alla risoluzione di questo grave problema di cui fanno le spese ogni giorno tanti animali», ha proseguito Mistretta.

Come emerso anche nell'ultimo report "Animali in città" di Legambiente, meno del 30% dei Comuni sa quanti cani sono iscritti in anagrafe. I Comuni italiani dichiarano di spendere il 61,9% del bilancio destinato al settore per la gestione dei canili rifugio. Sono proprio i cani liberi e vaganti il principale elemento di conflittualità e sofferenza nell’ambito degli animali d’affezione ed il più significativo costo economico a carico della collettività.

L’Oipa di Gela ha puntato il dito anche sul Servizio veterinario pubblico, anch’esso competente in materia di gestione del randagismo. «L’Asp di Caltanissetta, tramite il proprio direttore o delegato, non è mai intervenuta alle riunioni nel Comune di Gela per discutere e concordare soluzioni al fine di arginare una situazione oramai al collasso – ha detto la delegata Oipa – Le sterilizzazioni sono fatte con il contagocce e le cucciolate all’addiaccio sono fuori controllo. Noi non riusciamo ad avere alcuna interlocuzione con le autorità sanitarie e municipali, ma siamo noi che interveniamo nella loro assenza, impegnando risorse nostre: mettiamo ogni giorno tempo, energia e denaro per fare quello che altri dovrebbero fare e non fanno».

L’Oipa di Gela si è quindi rivolta a Comune e Asp: «Non lasciateci soli e non lasciate soli gli animali che soccorriamo cercando di colmare le vostre lacune».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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