Festa dello scudetto in Campania, quando gli animali vengono usati per la gioia degli umani

Il Napoli ha vinto il suo terzo scudetto. La festa è esplosa non solo in Campania e in Italia, ma in tutto il mondo. Purtroppo però, sono stati ripresi anche comportamenti scorretti che hanno reso vittime cani e soprattutto gli asini, simboli della squadra azzurra.

5 Maggio 2023
11:55
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Il Napoli ha vinto il suo terzo scudetto. Con il pareggio di ieri contro l'Udinese, la squadra partenopea si è aggiudicata il titolo di Campione d'Italia. Con il ritorno dello scudetto a Napoli, dopo 33 anni costellati da alti e bassi, nella serata di ieri la festa è esplosa non solo in Campania e in Italia, ma in tutto il mondo.

Purtroppo però, nella legittima gioia dei festeggiamenti sono stati segnalati anche comportamenti scorretti che hanno reso vittime cani e soprattutto asini. Come abbiamo spiegato in un video sulla storia dello stemma del Napoli Calcio, il "ciuccio" è da molto tempo simbolo della squadra ed è rappresentato su gadget e striscioni.

Ma quello che è successo ieri in diversi Comuni della provincia napoletana non ha a che fare con l'affetto dei cittadini per la loro mascotte. Un asino bardato con i colori della squadra è stato fatto sfilare per le strade affollatissime di Ercolano. Qui, come si vede nelle immagine inviate a Kodami, l'animale viene toccato da passanti sconosciuti, e accerchiato mentre intorno a lui risuonano le vuvuzele e scoppiano i fuochi d'artificio.

Una situazione che metterebbe in difficoltà qualunque persona e anche gli animali non sono immuni da questo genere di disagi. Gli asini poi, grazie alle loro orecchie lunghissime sono dotati di un udito particolarmente sensibile che li espone molto più di noi al fastidio provocato da scoppi forti e improvvisi. Le città stesse del resto non sono posti per animali che per quanto domestici hanno nella campagna il loro habitat naturale, figuriamoci in un contesto di questo tipo.

Episodi simili si sono verificati anche in altre zone campane dove questi animali vengono impiegati soprattutto per aiutare le persone nei lavori agricoli, ma che per la festa scudetto sono stati portati in processione su carri, in alcuni casi palesemente a disagio e affaticati, come si vede nelle immagini pubblicate dalla pagina Instagram Intrshttenimento.

A Marigliano, uno dei paesi vesuviani, un asino è stato avvistato in centro già prima della vittoria ufficiale, intento a brucare proprio sotto le finestre delle abitazioni. Vestito con mantella e cappellino, pronto per essere portato ad una festa di cui di certo non coglie il senso.

Ma anche ai cani non è andata meglio: anche questa specie è stata in alcuni casi spettacolarizzata mettendone a rischio la salute e il benessere. Nelle storie pubblicate dal cantante Vincenzo Siciliano, in arte Nello Taver, si vede un cane brachicefalo, quindi particolarmente esposto agli attacchi di calore e difficoltà respiratorie, dipinto di azzurro.

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Dipingere i cani può provocare loro fastidi molto importanti, dato che per il loro olfatto molto sviluppato sono sensibili agli odori emanati da vernici e altri materiali simili. Lo ha spiegato in un nostro articolo Federica Pirrone, etologa e membro del Comitato Scientifico di Kodami, parlando dell'Artistic grooming: «Che i cani si sentano amati in questa circostanza è una forzatura strumentale, un antropomorfismo ammiccante finalizzato solo ad aumentare il volume della clientela. Che i cani soffrano è evidente dalla loro espressione».

Molto diversi sono invece i casi in cui questi animali vengono fatti partecipare alla festa senza essere spettacolarizzati, come ha fatto una famiglia di Fuorigrotta, quartiere dello Stadio Maradona, che sul suo balcone ha allestito un addobbo che, quando il cane si è affacciato, sembrava avesse indossato la maglia della squadra.

È lecito voler coinvolgere i propri compagni animali in una festa che ha unito non tifosi e cittadini del mondo, ma sempre ricordando di rispettarne l'etologia e il benessere.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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