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25 Settembre 2023
16:57

Elisabetta Canalis ancora con PETA contro le pelli esotiche: «La moda è creatività non crudeltà»

In un videomessaggio molto potente Elisabetta Canalis, nuovamente insieme a PETA, mostra con parole e immagini la brutalità di ciò che avviene nelle farm, dove i grandi brand di moda si riforniscono di pelli esotiche.

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Elisabetta Canalis scende in campo ancora una volta con PETA (People for ethical treatment of animals) contro l’utilizzo delle pelli esotiche e lo fa con un videomessaggio potente in cui invita tutti a riflettere sulle conseguenze degli acquisti di accessori realizzati con questi materiali.

Le parole dello showgirl, sempre in prima fila nelle battaglie per i diritti degli animali, vengono intervallate da immagini che sono dei veri e propri pugni allo stomaco e che mostrano in tutta la loro brutalità e crudezza cosa avviene nelle farm dove alcuni grandi brand di moda si riforniscono, molto spesso localizzate in Paesi dell’Estremo Oriente in cui le normative e i controlli sono molto poco efficaci.

Serpenti che vengono colpiti alla testa con martelli, inchiodati agli alberi, gonfiati con acqua e scuoiati vivi; coccodrilli uccisi con scariche elettriche o sgozzati o immobilizzati con lunghe barre metalliche infilate sotto pelle; lucertole decapitate mentre sono ancora vive. Tutta questa crudeltà ha un solo obiettivo: preservare il più possibile l’integrità della pelle dell’animale senza il minimo interesse per le sofferenze provocate ai rettili.

«Pensi che le pelli esotiche siano sinonimo di eleganza?», dice Canalis raccontando le scene agghiaccianti del filmato, frutto di reportage realizzati in incognito dagli attivisti dell’associazione, e chiedendo alla fine: «Dopo aver visto queste immagini, pensi ancora che quelle scarpe valgano questa tortura?».

Secondo Peta la battaglia contro le pelli esotiche va fatta sue due fronti: il primo è chiedendo con forza ai marchi di lusso che magari hanno già deciso di rinunciare alle pellicce di non fermarsi, ma di andare avanti puntando su altri materiali, naturali o sintetici, che non comportino l’uccisione di animali. Il secondo si gioca cercando di continuare a fare leva sulle principali regole del mercato, ovvero quelle della domanda e dell’offerta, e quindi sensibilizzando sempre di più i consumatori affinché smettano di scegliere capi realizzati con materiali «impregnati di sangue».

Del resto, a guardare il mondo della moda, non è affatto irrealistico pensare di poterci riuscire visto che nomi importanti del fashion che già lo fanno ce ne sono ecco: Mulberry, Chanel, Stella McCartney, Victoria Beckham, Burberry, Hugo Boss, Vivienne Westwood, Calvin Klein hanno completamente abbandonato l’utilizzo di pelli esotiche dando pienamente ragione a Canalis sul fatto che «la moda è creatività e non crudeltà».

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Simona Sirianni
Giornalista
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