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1 Luglio 2021
10:07

“Bufale bestiali”: Graziano Ciocca smonta tutti i falsi miti sugli animali

Intervista a Graziano Ciocca, autore di "Bufale bestiali", libro edito da De Agostini che scardinerà tutte le vostre convinzioni sul mondo degli animali. Un libro per ragazzi di tutte le età, che tra bufale, false credenze, aneddoti e curiosità ci farà capire perché gli animali non sono proprio quello che crediamo.

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Intervista a Graziano Ciocca
Biologo, divulgatore e autore di Bufale Bestiali
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Ma è vero che i coccodrilli piangono? E che gli struzzi infilano la testa sotto la sabbia per nascondersi? I piccoli lemming hanno manie suicide? Le risposte a queste e tantissime altre credenze e luoghi comuni sugli animali sono sotto la lente d'ingrandimento nell'ultimo libro di Graziano Ciocca: Bufale Bestiali – Perché gli animali non sono quelli che crediamo, edito da De Agostini.

L'autore, biologo e divulgatore scientifico, è al suo secondo libro interamente dedicato alle bufale e alle false credenze zoologiche (il primo si intitola: I tori odiano il rosso) ed è ormai diventato un professionista nel distruggere e mettere in crisi anche le certezze più solide e resistenti. Con tanta ironia, aneddoti personali e un mucchio di "citazioni nerd" Ciocca offre uno sguardo diverso per far guardare gli animali per quello che sono e non per ciò che vorremmo che fossero.

Il libro, accompagnato dalle illustrazioni di Lorenzo De Felici, è rivolto soprattutto ai più giovani, ma in realtà è utile e prezioso anche per i più grandi, sfatando false convinzioni sul mondo animale con aneddoti e curiosità.

Come è nata l'idea di voler smontare le bufale legate agli animali?

Quando lavoravo facendo visite guidate e attività didattiche nelle oasi o al Bioparco di Roma ho ascoltato e raccolto un sacco di storie non vere sugli animali. Sono sempre stato una sorta di "zoonazi" e quindi ero lì ogni volta a puntualizzare, sbugiardare e a correggere. Tra colleghi, in attesa dei gruppi da accompagnare, abbiamo iniziato un po' per gioco a fare l'elenco di tutte le sciocchezze che ascoltavamo ed è in quei momenti che ho iniziato a pensare al libro. C'è stato poi un doppio evento scatenante che è stato particolarmente decisivo: una volta mentre ero a una serata di divulgazione e stavo parlando di insetti, un signore mi si avvicinò e mi chiese se fosse vero che le mosche hanno paura del numero 58. Questa storia non l'avevo mai sentita, sono andato a verificare, ad approfondire e poi ho iniziato a vedere quel numero in giro usato proprio per tenere lontane le mosche. Allora mi sono detto che dovevo scrivere un libro con 58 false credenze sugli animali in onere delle mosche. Poi mi sono accorto che gli altri libri sul tema in generale delle bufale zoologiche erano troppo sintetici, ti dicevano "non è così" e basta. Allora ho iniziato a scrivere e ad allargare il tema per smentire le bufale con delle prove "scientifiche", non solo narrative. Il primo libro è andato bene e De Agostini mi ha chiesto poi di scriverne un altro illustrato e rivolto soprattuto ai ragazzi.

Perché le bufale sugli animali sono così diffuse e dure a morire?

Qui entriamo nel campo della psicologia, ma nel tempo, anche grazie a tanti colleghi, sono riuscito a mettere insieme delle risposte. Posso citare tre motivi. Il primo riguarda l'esperienza. Difficilmente la gente comune ha avuto esperienze in astrofisica, per esempio, quindi se qualcuno ci dice qualcosa in quel campo ci fidiamo. Con gli animali invece tutti hanno avuto esperienze dirette, quotidiane. Ed è difficile scardinare le percezioni e le esperienze personali, anche se i dati e le informazioni scientifiche dicono il contrario. Se ti dico che non è vero che i gatti hanno paura delle bottiglie di plastica ma tua zia le ha usate per tenere i gatti lontano da casa, non ti convincerò mai. L'altro motivo è legato all'autorevolezza e alla fiducia nei confronti delle fonti. Spesso le nostre convinzioni ci vengono tramandate da amici e parenti, persone di cui ci fidiamo e che avranno sempre più considerazione di un estraneo. Uno zoologo tra l'altro non viene mai visto come un vero scienziato, è più un Indiana Jones, e non potrà mai vincere su amici e parenti. Il terzo motivo è legato al fatto che proprio perché gli animali fanno parte da millenni del nostro quotidiano sono oggetto di gossip e teorie da sempre. Soprattutto quando diventano un problema. Quindi fioccano non solo le spiegazioni ma anche fantasiose teorie sui rimedi. Bisogna scardinare piano piano le credenze delle persone, cercando di mettere in crisi le convinzioni con argomentazioni inattaccabili, che è quello che ho cercato di fare nel libro.

Qual è la bufala sugli animali che ti fa imbufalire di più?

Sempre quella dei gatti e delle bottiglie. Qui in Lazio, come del resto anche in Giappone, è diffusissima. Tutti sono convinti che le bottiglie di plastica piene d'acqua tengano lontani i gatti da casa. Persino mio padre ci è cascato! Poi tutte quelle legate al cammello mi fanno doppiamente imbufalire. A prescindere dalla storia dell'acqua nelle gobbe, soprattutto per il fatto che tutti i libri, film, racconti, cartoni animati e potrei continuare all'infinito lo collocano sempre nei deserti egiziani con le piramidi dietro. Ma non ci sono cammelli lì! Quelli sono dromedari. La colpa è dovuta in realtà anche a un errore di traduzione dalla lingua inglese, che per pigrizia e sciatteria definisce camel sia i cammelli che i dromedari.

Ci sono altre bufale che avresti voluto inserire nel libro?

Avrei voluto parlare di "animali che esplodono". Purtroppo secondo l'editore era troppo cruento e quindi abbiamo dovuto escluderlo dal libro. C'era per esempio la storia del rospo che se gli fai fumare una sigaretta esplode. Storia ovviamente non vera, visto che un rospo non riesce nemmeno a respirare se ha la bocca aperta da una sigaretta. In Germania hanno trovato davvero rospi che sembravano esplosi, poi però si è scoperto che la causa delle esplosioni erano le cornacchie che si erano specializzate a perforare col becco i loro corpi. Nel libro sono comunque riuscito a inserire alcuni animali, come le formiche e le termiti, che davvero esplodono per difendere la colonia. Gli scienziati chiamano questo comportamento altruistico estremo autotisi e una specie di termite lo fa deliberatamente per rilasciare una sostanza appiccicosa che si indurisce per intrappolare eventuali invasori.

Il libro è pieno di citazioni pop e nerd, quanto sono utili per trasmettere concetti scientifici importanti?

Quando ho fatto l'educatore mi hanno insegnato una cosa importantissima: ogni pesce ha bisogno della sua esca. Quindi più ne usi meglio è. L'esca più grande è ovviamente la falsa credenza, ma poi ho provato ad aggiungere tante cose nerd diverse che in realtà fanno parte del mio vissuto, del mio modo di fare. Ti attiro in modi diversi e usando strategie differenti e poi ti parlo di biologia.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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