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16 Luglio 2021
16:13

Davanti alla Marmolada un “box per pastori”: servirà per proteggerli dai lupi

Proprio di fronte alla Marmolada, a 2.300 metri di altezza, a Longia Reces, la Provincia autonoma di Trento ha installato un modulo abitativo per pastori. E’ un box che permette loro di rimanere in quota insieme al gregge e nel frattempo fare un controllo sulla presenza dei grandi carnivori e, in particolare, del lupo. A portarlo fin lassù, sopra passo Fedaia, è stato il nucleo elicotteri dei vigili del fuoco della Provincia insieme al Servizio foreste e al Corpo forestale.

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Proprio di fronte alla Marmolada, a 2.300 metri di altezza, a Longia Reces, la Provincia autonoma di Trento ha installato un modulo abitativo per i pastori. E’ un box che permette loro di rimanere in quota insieme al gregge e nel frattempo fare un controllo sulla presenza dei grandi carnivori e, in particolare, del lupo. A portarlo fin lassù, sopra passo Fedaia, è stato il nucleo elicotteri dei vigili del fuoco della Provincia insieme al Servizio foreste e al Corpo forestale.

Il box, spiega Stefano Macuglia della stazione forestale di Predazzo, è grande 3 metri e largo due. «Consente al pastore di pernottare in quota. La presenza dell’uomo, unita alle reti elettrificate con elettropascolo e all’azione dei cani Maremmani, rappresenta un metodo efficace di dissuasione vista la presenza, nella zona interessata, di un branco di lupi». Nell’area ci sono tra i 4 e i 5 esemplari adulti che formano un gruppo che, tra l’altro, si sarebbe ingrandito di recente grazie a una cucciolata.

«L’obiettivo di fondo è garantire una convivenza il più possibile pacifica tra la zootecnica e le altre attività fondamentali per l’economia di montagna del Trentino – sottolineano dalla Provincia autonoma di Trento – Sono una quindicina i box che ogni anno vengono trasportati in quota con questa funzione da parte dell’Amministrazione provinciale. L’obiettivo nel medio-lungo termine è la loro progressiva sostituzione con piccoli ripari fissi in legno, ancora più confortevoli e funzionali oltre che meglio inseriti nel paesaggio alpino».

Paolo Roca è il primo pastore interessato. Ha un gregge di circa 800 esemplari che pascola proprio in quella zona. Un paesaggio incantato, dove c'è la possibilità di incappare nella presenza dei predatori.  «Dormire vicino alle pecore permette di esserci e di poter uscire con la torcia e farsi sentire nel caso il lupo si avvicini – spiega – Attacchi seri non ne ho mai subiti, ma sono convinto che tutti questi strumenti permettano di proteggere meglio gli animali».

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