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29 Dicembre 2021
15:28

Davano consigli su come tenere i cani: volontari rinviati a giudizio

Hanno fatto sopralluoghi su cani maltrattati perché sono andati oltre i propri compiti. A Campobasso due attivisti dell’associazione Stop Animal Crime sono stati rinviati a giudizio per aver usato un veicolo della protezione animali per raggiungere i luoghi dei maltrattamenti quando la loro nomina prefettizia era scaduta.

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Hanno fatto sopralluoghi su cani maltrattati perché sarebbero andati oltre i propri compiti. A Campobasso due attivisti dell’associazione Stop Animal Crimes sono stati rinviati a giudizio per aver usato un veicolo della protezione animali per raggiungere i luoghi dei maltrattamenti quando la loro nomina prefettizia era scaduta.

I Carabinieri forestali hanno contestato l’articolo 347 del codice penale, cioè di usurpazione della funzione pubblica. La storia è legata a tre ispezioni sullo stato di salute dei cani che è avvenuta nei Comuni di Petrella e Campodipietra, tra gennaio e febbraio scorsi.

«Questo articolo di codice penale può essere usato da qualunque cittadino. Ci sono decine di casi del genere in Italia perché si vuole fermare l’attività di controllo e di denuncia – spiega Antonio Colonna, fondatore dell’associazione – È un po’ come se un cittadino contestasse un automobilista che corre un po’ troppo con la macchina e viene indagato perché gli si dice di aver agito da vigile urbano. In casi come questi non viene usurpata la funzione di controllo, ma i volontari stavano semplicemente dando consigli su come tenere i cani».

Per Stop Animal Crime questa vicenda ha una valenza nazionale perché quanto accaduto a Campobasso deve portare alla modifica dell'articolo del codice penale, altrimenti viene in messa in discussione l'anima stessa dell'attivismo a tutela dei diritti degli animali. Casi analoghi l'associazione li ha trovati a Pisa, a Trapani, a Torino, a Roma.

«Secondo me il 347 va rivisto perché può essere usato contro cittadini coraggiosi che denunciano fatti determinati o fanno formazione a chi contravviene alle regole – prosegue Colonna – I due volontari rinviati a giudizio avevano chiamato le forze dell'ordine nei controlli contestati e si sono limitati a fare quello che fanno decine di volontari tutti i giorni in tutta Italia. Se si dovesse continuare con questa pratica rischiamo che gli attivisti si demoralizzino e che perdano il loro ideale di lotta al cambiamento per la tutela del benessere animale. Chiediamo alle Procure e alle forze dell’ordine il sostegno, mai lo scontro. Questo è uno dei casi».

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