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18 Ottobre 2021
11:47

Cuccioli di capriolo liberati in natura a Genova

Quattro esemplari ormai cresciuti sono stati liberati dal Centro recupero animali selvatici di Genova. I caprioli erano stati prelevati impropriamente dal loro habitat, toccati da umani impedendo così alla madre di riconoscerli. Dopo sei mesi di svezzamento anche per loro è arrivato il momento di riappropriarsi della vita in natura.

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Cresciuti al Centro recupero animali selvatici di Genova, quattro caprioli sono stati rilasciati in natura in zone protette e precluse ai cacciatori. La scorsa primavera erano stati prelevati impropriamente dal loro habitat e portati al Cras. I veterinari li hanno nutriti e cresciuti fino a quando, dopo sei mesi, è arrivato anche per loro il momento di riprendersi la propria vita, ingiustamente interrotta quando avevano pochi giorni di vita.

«Gestire caprioli non è mai facile, e la faccenda si complica ulteriormente quando sono lattanti e giungono da noi a pochissimi giorni di vita», spiega Davide Rufini responsabile del Cras di Genova. «Non è stato semplice crescerli, ma quest'anno anche con loro abbiamo raggiunto ottimi risultati. I caprioli sono stati liberati dopo un periodo di "distacco" dai volontari, in cui hanno potuto riacquistare un'indole selvatica e paurosa, e sono tutti stati liberati in zone protette e precluse a caccia e cacciatori».

Perché non si devono toccare i cuccioli di capriolo

Da metà aprile ai primi di giugno, nei boschi e prati si possono trovare dei cuccioli di capriolo ma non devono essere assolutamente toccati. Se non mostrano segni evidenti di ferite non sono malati o in pericolo, ma stanno semplicemente aspettando immobili che la madre torni per allattarli. Durante le prime tre settimane di vita, infatti, i piccoli stanno fermi e nascosti nell'erba, mentre la madre va alla ricerca di cibo.

Appena nati, non hanno ancora sviluppato l'istinto di fuga bensì la tattica del mimetismo. Toccarli o spostarli significa condannarli all'abbandono: la madre, sentendo sul cucciolo l’odore degli esseri umani, potrebbe non riconoscerli e lasciarli. Nemmeno rimanere in zona è una buona idea: la madre non si avvicinerà perché sentirà la presenza dell'uomo. Se si vede un capriolo e si sospetta che sia ferito, dunque, la cosa giusta da fare è allontanarsi senza fare troppo rumore e contattare gli esperti o uno degli organi preposti: carabinieri forestali, centri di recupero o il Cras. Il soccorso degli animali selvatici deve essere fatto da personale abilitato, improvvisarsi soccorritori, anche se animati dalle migliori intenzioni, può portare a guai seri.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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