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5 Marzo 2021
17:49

Covid, allo zoo di San Diego vaccinati i primi 9 animali: sono primati

E' iniziata allo zoo di San Diego la vaccinazione contro il Covid-19 dedicata alle scimmie. Si tratta dei primi animali al mondo che di fatto partecipano al programma di immunizzazione. Il vaccino è stato sviluppato dalla Zoetis.

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E' iniziata nello zoo di San Diego, in California, la vaccinazione contro il Covid-19 dedicata alle scimmie. Si tratta dei primi nove animali al mondo che di fatto partecipano al programma di immunizzazione. Il vaccino è stato sviluppato dalla Zoetis, una società farmaceutica che sta lavorando a un prodotto in grado di vaccinare gli animali. L’approccio che ha portato allo sviluppo del vaccino è simile a quello della statunitense Novavax, il cui prodotto però ancor non è stato approvato per gli esseri umani.

Le prime 27 dosi arrivate allo zoo di San Diego sono andate alle grandi scimmie: tra gennaio e febbraio, a tre settimane di distanza, sono stati vaccinati 4 oranghi e 5 bonobo. Poi, toccherà ad altri 3 bonobo e ad un gorilla. Non c’è stato bisogno di sedazione per la puntura: gli animali sono già abituati a ricevere la vaccinazione contro l’influenza e morbillo e sono stati distratti grazie a “premi” dolci. Potrebbero aver avuto qualche lieve effetto collaterale con un po’ di mal di testa: gli addetti del parco hanno notato come alcuni di loro si fossero massaggiati più volte il capo. Comunque, ora stanno tutti benissimo.

Tra gli orangutan che sono stati vaccinati per la prima volta c’è stata anche una “vip”: si tratta di Karen, una esemplare di 28 anni che nel 1994 fece clamore per essere stata la prima scimmia a subire un intervento chirurgico a cuore aperto.

Proprio lo zoo di San Diego era stato colpito a gennaio da un focolaio di Covid-19 tra i primati: un guardiano, asintomatico e con dispositivi di protezione indossati, ha involontariamente infettato 8 gorilla. Questo è stato il primo caso accertato di contagio Covid-19 da umani a primati non umani. Tra i malati c'è stato anche Winston, un gorilla Silverback di 48 anni che soffriva già di polmonite e malattie cardiache e che è stato trattato con un mix di farmaci e una terapia anticorpale. Ora anche lui è in via di miglioramento. I gorilla non sono stati vaccinati subito proprio per questa ragione: i veterinari hanno pensato che il loro sistema immunitario avesse sviluppato gli anticorpi proprio a causa del contagio.

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