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26 Luglio 2021
16:39

Cos’ha in comune un uccello nordamericano con Beethoven e con Frozen II?

Il mimo poliglotto o settentrionale (Mimus polyglottos), chiamato anche tordo beffeggiatore, è un uccello nordamericano in grado di comporre melodie mettendo insieme parti dei canti di altri uccelli. Un team interdisciplinare ha provato a decodificare il codice e la struttura delle sue canzoni, scoprendo sorprendenti similitudini con Beethoven e una delle canzoni di Frozen II.

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La complessità e la bellezza delle melodie create dagli uccelli canori sono sicuramente una delle espressioni etologiche più affascinanti e intriganti di tutto il regno animale. I mimi, per esempio, sono un gruppo di passeriformi nordamericani dalle attitudini vocali molto spiccate e devono il loro nome alla predilezione che questi uccelli hanno nell'imitare – mimare appunto – i canti, i versi e i suoni prodotti da altre specie di uccelli e animali.

Il mimo poliglotto o settentrionale (Mimus polyglottos), chiamato anche tordo beffeggiatore, è uno degli emulatori pennuti più dotati ed è in grado di comporre vere e proprie canzoni mettendo insieme parti dei canti degli altri uccelli. Un team di ricerca interdisciplinare è riuscito finalmente a studiare e a decodificare il modo in cui questo mimide riesce a comporre le sue canzoni e a mettere insieme le diverse melodie, scoprendo delle incredibili somiglianze strutturali con la musica prodotta dall'uomo, da Beethoven al rapper Kendrick Lamar, fino ad arrivare ai canti dei pastori nomadi dell'Asia Centrale e alla colonna sonora di Frozen II. I risultati dello studio sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Frontiers in Psychology.

Le sorprendenti melodie del mimo poliglotto

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Un mimo poliglotto si esibisce cantando su paletto in legno

Oltre la metà dei canti prodotti da mimo poliglotto includono versi e vocalizzazioni di altri animali. Non solo uccelli, ma anche rane, raganelle e altri anfibi: un repertorio impressionante che a quanto pare non è semplice imitazione. Per poter decodificare il codice con cui questi mimidi "scrivono" le loro canzoni è stato necessario mettere insieme esperti dei più svariati campi. Nel team di ricerca c'erano infatti la neuroscienziata Tina Roeske, il musicista, filosofo ed esperto di biomusicologia David Rothenberg e il biologo di campo in bioacustica David E. Gammon. Grazie alle loro competenze, il gruppo di ricerca è riuscito a identificare quattro strategie compositive con cui i mimi riescono a creare la loro musica e a passare da un segmento musicale all'altro.

«Quando ascolti per un po' un mimo – ha spiegato Tina Roeske – puoi sentire che l'uccello non si limita solamente a mettere insieme casualmente le canzoni che imita. Piuttosto, sembra sequenziare frammenti di melodie simili secondo regole coerenti. Per esaminare scientificamente questa intuizione, tuttavia, abbiamo dovuto utilizzare analisi quantitative per verificare se i dati supportassero effettivamente le nostre ipotesi».

La musica del mimo poliglotto

Per riuscire nell'impresa i ricercatori hanno esaminato i canti di cinque diversi esemplari: tre sono stati registrati sul campo durante la stagione riproduttiva, mentre gli altri due provenivano da Xeno-canto, uno dei database pubblici più famosi e forniti, a cui tutti possono contribuire caricando le proprie registrazioni. Il team ha creato degli spettrogrammi dei canti dei mimi per visualizzare le sillabe che componevano le canzoni, concentrandosi sulle strategie di transizione che utilizzavano gli uccelli per passare da un suono all'altro. Le quattro tipologie di transizione individuate (morphing) sono state chiamate: cambio di timbro (timbre change), cambio di altezza (pitch change), compressione (squeeze) e allungamento (stretch). Tutte e quattro le modalità vengono usate sia singolarmente che, soprattutto, combinate tra loro, in un mondo incredibilmente simile a come noi umani siamo soliti comporre la nostra musica.

Le somiglianze musicali tra i mimi e gli umani

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Il mimo poliglotto vive in aree aperte con vegetazione scarsa, anche in città e centri abitati

Il timbro è la particolare caratteristica di un suono che permette di distinguere tra loro note o ritmi anche se hanno la stessa frequenza o altezza. Allo stesso modo in cui riusciamo a percepire strumenti o voci differenti della stessa melodia o canzone in base alla qualità del timbro, è possibile distinguere queste differenze anche nelle melodie dei mimi. Quando un mimo deve passare dal canto di un uccello a un altro con timbro differente, per esempio, riesce a cambiarlo gradualmente per adattarlo al precedente, senza alterarne il ritmo. Secondo gli autori queste modalità di cambio di timbro sono particolarmente simili a quelli presenti nella Xöömej, un canto armonico popolare diffuso tra i pastori di Tuva, una delle ventidue repubbliche federali russe, situata nella Siberia centro-meridionale, al confine con la Mongolia.

Dieci minuti di canto di un mimo poliglotto, registrato dal biologo David E. Gammon

L'altezza è invece la frequenza con cui percepiamo una particolare nota o melodia, e in base a come cambia ci consente di identificare se un particolare suono è acuto o grave. I mimi poliglotti possono cambiare questa frequenza nei canti che imitano più volte di fila, in maniera del tutto simile al famosissimo «duh-duh-duh-duuuh» di apertura della Sinfonia n. 5 di Beethoven, dove il secondo identico fraseggio è eseguito però con un tono più basso, che restituisce quella drammaticità e inquietudine uniche volute dal celebre compositore tedesco.

La Sinfonia n. 5 in do minore Op. 67 eseguita dall'orchestra filarmonica di Berlino

Infine le ultime due tipologie di transizione modificano essenzialmente la velocità con cui viene eseguita la melodia, che risulta rallentata nella prima e accelerata nella seconda. Sempre secondo gli autori, strategie di transizione musicale molto simili si possono riscontrare (la prima) nella canzone Show Yoursel cantata da Idina Menzel e Evan Rachel Wood in Frozen II (che nella versione italiana è interpretata da Serena Autieri e Claudia Paganelli) e (la seconda) nella canzone Duckworth di Kendrick Lamar, rapper e cantautore statunitense, autore tra l'altro della colonna sonora del film Marvel Black Panther.

Il video di Show Yourself da Frozen II

La struttura delle composizioni musicali di uccelli e umani è quindi sorprendentemente simile, almeno per quelle dell'abile imitatore nordamericano. D'altronde i canti degli uccelli allietano da sempre anche noi esseri umani, che in più di un'occasione abbiamo provato a emulare e a lasciarci ispirare per le nostre melodie. Non sorprende quindi che ci siano così tante similitudini tra la nostra e la loro musica, un linguaggio universale che adesso ha travalicato anche i confini tra specie.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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