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7 Dicembre 2023
18:04

Cosa significa quando un uccellino entra in casa?

A differenza da quanto viene sostenuto dalle tradizioni popolari, un uccellino che entra in casa non è portatore di messaggi o significati simbolici. In questo articolo, cercheremo di spiegare cosa spinge questi animali a entrare in casa nostra.

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A molti sarà capitato di ricevere la visita di un uccellino dentro casa, magari più volte nel corso dell'anno. Per quanto però un uccellino che entra in casa sia considerato dalla tradizione come un evento particolare, con un significato simbolico oltre che mistico-religioso, le ragioni che spingono questi animali ad avvicinarsi alle nostre case sono altre e facilmente spiegabili.

Le rondini, per esempio, possono entrare nei solai o nelle cantine delle case per costruirvi un nido, mentre passerotti e cince possono spingersi all'interno delle abitazioni per andare alla ricerca di cibo o rifugio. La nostra cultura è comunque colma di vecchie storie, come di miti e leggende, che hanno cercato di spiegare non scientificamente le ragioni di questi incontri casuali, tanto che è possibile individuare una vera e propria letteratura narrativa che approfondisce questo argomento.

In questo articolo quindi vogliamo spiegare quali sono le vere ragioni che spingono gli uccelli a entrare nelle nostre case, confutando alcuni falsi miti che si sono diffusi nel nostro Paese.

Cosa simboleggia un uccello che entra dentro casa?

Secondo la tradizione greca e romana, gli uccellini erano un simbolo di fortuna, che andavano a manifestare alla persona la benevolenza degli dei o qualche prospettiva importante che sarebbe avvenuta in quella giornata. Non a caso infatti gli antichi romani andavano a profetizzare il futuro andando a contare il numero degli uccelli in volo, prediligendo alcune aree sacre, che venivano selezionate dai sacerdoti proprio per far sì che gli aruspici potessero svolgere agevolmente il loro lavoro.

I popoli antichi d'altronde amavano così tanto il contatto con la natura che anche quando andavano a vivere in centro città, potendoselo permettere cercavano di possedere un piccolo giardino che potesse incentivare gli uccelli a far visita alla loro dimora. In questi casi, dunque, il proprietario della casa stilava un rapporto della giornata, considerandosi più o meno fortunato a secondo del numero di uccelli che zampettavano nel giardino di casa. Così almeno ci viene raccontato dagli autori latini, come Catone il Censore nella sua opera De re rustica.

Durante il medioevo, invece, l'arte dell'ornitomanzia perse la sua valenza istituzionale e religiosa a causa della diffusione del Cattolicesimo, contrario a qualsiasi tipologia di divinazione, ma questo non deve farci credere che il popolino abbandonò del tutto le vecchie credenze, che anzi assunsero nuove sfaccettature e nuovi protagonisti grazie all'arrivo dei nuovi miti di origine araba e norrena. Per esempio, se prima il corvo veniva considerato un animale che indicava sventura e la morte, con l'invasione vichinga in Europa esso assunse nuovi ruoli, divenendo un vero e proprio messaggero degli dei grazie alle figure mitologiche di Huginn e Muninn, i corvi celesti simboli di Odino.

Il cigno invece, da tempo considerato un uccello simbolo dell'amore grazie all'associazione con Apollo e Afrodite, grazie alla tradizione islamica europea divenne il simbolo religioso della castità femminile, legandosi alle figure di Fatima e della Vergine Maria soprattutto in Spagna, finché l'associazione non si diffuse in tutta Europa grazie alle Crociate e all'espansione dei regni cristiani spagnoli. I passeri infine divennero soprattutto in Italia simbolo della vita più semplice, come anche dell'amore di Dio, visto che le iconografie dei santi spesso venivano accompagnati da questi uccellini.

Ovviamente al giorno d'oggi può sembrare assurdo che in passato la gente credeva di parlare attraverso gli dei o la Madonna tramite l'arrivo o l'intervento degli uccelli nelle attività della vita quotidiana, ma dobbiamo anche ricordarci che al tempo la maggioranza della popolazione era poco istruita e sottoposta a una grande controllo da parte delle istituzioni politiche e religiose. Il potere esercitato dai vari regni, papi e sultani veniva infatti esercitato anche permettendo alle masse di credere a delle storie che oggi potremmo anche tranquillamente ridefinire come stupide sciocchezze, se non avessero in un qualche modo formato il nostro rapporto controverso con queste specie.

Gran parte infatti delle considerazioni e dei pareri che ancora oggi esprimiamo nei confronti di questi animali nascono dagli antichi miti e dalle leggende che si sono sviluppati tra la fine dell'epoca classica e quella medioevale e sono stati tanti i danni che hanno provocato, non solo alle specie ma anche all'ambiente. Pensare per esempio che trovare un gufo o un barbagianni nel solaio di una casa porti sfortuna ha portato molti cacciatori nel corso dei secoli ad uccidere a questi animali, finché non ci si è resi conto che la loro presenza aiutava l'ambiente ad avere un ridotto numero di roditori e a limitare soprattutto la loro presenza nelle case.

Chiarendo comunque che l'arrivo di un uccello in casa possiede un significato specifico a secondo della tradizione e della specie con cui ci si sta confrontando, la scienza fortunatamente è stata in grado di spiegare molti dei comportamenti misteriosi che venivano descritti dai racconti e ha permesso ai naturalisti di guardare a queste creature come a dei veri organismi, non come a dei messaggeri della sorte o a un giocattolo inviato dalle divinità.

Perché un uccello entra in casa?

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Le ragioni biologiche che spingono gli uccelli ad entrare nelle nostre abitazioni sono molto simili a quelli che si possono riscontrare per i topi e per varie tipologie d'insetti, tra cui le coccinelle. Innanzitutto, gli uccelli possono essere alla ricerca di un luogo in cui riposare, che sia abbastanza protetto dalle intemperie e dai pericoli esterni, come i predatori. Alcune specie poi sono conosciute per costruire i loro nidi in luoghi particolarmente protetti e chiusi, come le grotte o gli anfratti dei canyon. Le nostre abitazioni, svettanti sopra parchi e giardino, possono ricordargli così i loro habitat naturali, tanto che anche le specie più massicce – come i rapaci notturni –  li si possono trovare nei tetti, nei balconi o nelle mansarde delle principali città italiane perché questi uccelli predatori seguono le loro prede, ambientante stabilmente nei nostri quartieri.

Tra tutte le specie, quelle che però frequentano maggiormente le nostre case sono le specie migratrici, come rondini o rondoni, e le specie ormai tipicamente urbane, come i piccioni e i gabbiani. Storicamente abituati a vivere con l'uomo, questi uccelli infatti considerano i nostri palazzi e i vari ambienti antropici come parte del loro areale naturale e non essendo neppure più tanto disturbati dalle nostre attività, si sono anche abituati per nascondersi negli anfratti meno ospitali delle città, come i cassettoni delle serrande.  

Seppur raramente gli uccelli di grandi dimensioni entrano in casa alla ricerca di cibo, le specie di piccole dimensioni possono invece puntare alle cantine o alle cucine per saccheggiare in particolar modo le scorte di grano e di cereali, di cui vanno ghiotti. Soprattutto in inverno, quando le condizioni ambientali diventano più proibitive, diversi uccelli (come i passeri o i merli) possono infatti sopravvivere alla carenze alimentari sfruttando le risorse che la nostra specie accumula nei luoghi chiusi. Gli animali notturni, infine, possono decidere di rifugiarsi nelle stanze delle case abbandonate per sfuggire alla luce diurna.

Cosa fare se un uccello entra in casa?

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Quando un uccello entra di un'abitazione o rimane bloccato all'interno di un giardino, per prima cosa bisogna cercare di afferrarlo in sicurezza, così che per lo spavento non provochi danni alle cose e a sé stesso. A causa dell'agitazione, infatti, diversi uccelli rischiano di farsi male sbattendo contro i mobili o anche puntando alle finestre, che spesso fungono da vere e proprie trappole che conducono agli incidenti. La seconda cosa che bisogna poi fare è sincerarsi che l'animale non sia ferito e che non riporti dei segni di proiettili sul corpo.

In questo caso infatti bisogna subito allarmare il Centro di Recupero per Animali selvatici (CRAS) più vicino, oltre ai Carabinieri Forestali, che valuteranno la situazione e proporranno la soluzione migliore. Si consiglia di chiamare le forze dell'ordine perché l'uccello colpito dai proiettili potrebbe appartenere ad una specie protetta ed è bene indicare la presenza di bracconieri in zona.

Nel caso comune che l'animale non possa volare e che presenti un'ala spezzata, si consiglia inoltre di mettere a sicuro l'animale in una scatola di cartone con dei fori, visto che eventuali gabbie possono complicare ulteriormente la situazione e portare l'esemplare a divenire ancora più agitato.

Nelle opportunità in cui invece vi troviate davanti ad un'esemplare difficile da catturare e che non presenta segni di ferite o di stanchezza, potete anche optare per aprire porte e finestre, così che l'animale esca fuori dalla vostra casa senza correre il rischio di ferirsi durante la cattura. Ricordatevi anche che gli uccelli spesso sono attratti dalla luce e da quelle aree della casa che sembrano prospettargli una maggiore via di fuga. Se conducete quindi l'intruso verso una finestra aperta, spegnendo le altre stanze e creandogli attivamente una sorta di corridoio guidato verso la libertà, l'uccello dovrebbe trovare da solo la via di fuga, senza che dovete catturarlo con delle reti, che sono fra l'altro sconsigliati dagli esperti.

È importante capire poi a quale età e a quale specie appartenga l'animale. Nel caso infatti ci trovassimo di fronte ad un pullo incapace di volare o a un rapace ferito, le nostre risposte dovrebbero essere molto diverse. Nel primo dipende dalla specie e dai pericoli che ci sono nel nostro giardino, mentre nel secondo caso è urgente rivolgersi agli esperti, anche perché il becco appuntito delle aquile, dei falchi o delle poiane può provocare delle gravi ferite a loro stessi e a noi.

Importante è poi ribadire come non si debba attrarre gli uccelli con del cibo, per convincerli ad abbandonare la nostra abitazione. Spesso infatti il cibo offerto è di qualità scadente e se noi andiamo a nutrire questi animali, a loro converrà di più fare irruzione nelle nostre vite per ottenere in cambio delle risorse. Nel caso in cui invece dobbiamo prenderci cura di un esemplare ferito, ricordatevi di seguire le indicazioni del veterinario e degli operatori del CRAS, per aiutare l'animale a sopravvivere fino all'arrivo dei soccorritori.

Nel caso in cui invece l'animale non sembra provocare danni alle strutture né a noi stessi, come accade nel caso delle rondini nei cornicioni o dei gufi nelle mansarde, si consiglia di convivere con loro per il tempo necessario al loro sviluppo e recupero. Questi animali infatti sono molto importanti per la nostra biodiversità urbana e svolgono diverse funzioni ecosistemiche alle nostre comunità umane, combattendo per esempio a posto nostro la guerra contro i parassiti.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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