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26 Novembre 2023
15:00

Cosa hanno in comune tigre e leone?

Leoni e tigri sono fra i più importanti felidi che abitano oggi il nostro pianeta, essendo le principali specie poste all'apice della piramide alimentare, corrispettivamente della savana africana e delle giungle orientali ed indiane.

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La tigre (Panthera tigris) e il leone (Panthera leo) sono due dei più grandi carnivori presenti sulle terre emerse. Questi due felidi hanno stili di vita e approcci nella caccia completamente diversi, ma questo non vuol dire che non abbiano qualcosa in comune. Strettamente imparentati, questi due fieri appartenenti del genere Panthera condividono infatti una lunga storia evolutiva e alcuni adattamenti biologici alle sfide con cui devono convivere ogni giorno.

Il leone oggi vive prevalentemente in Africa, seppur ci sono ancora delle popolazioni isolate in Medio Oriente e in Asia, in particolare in India. Un tempo però la sua specie era molto più diffusa sulla superficie terrestre, abitando anche il Sahel e alcune regioni dell'Europa orientale e meridionale, fino a spingersi in alcune aree desertiche dell'Arabia e del Caucaso.  Le tigri oggi invece abitano diverse nazioni del sud est asiatico come l'India, la Thailandia o il Laos e alcune sparute regioni della Cina e della Russia, tra cui la Siberia orientale.

Tra le caratteristiche che hanno in comune queste due specie abbiamo la loro grande forza fisica e la potenza che esercitano tramite il morso oltre a possedere un incredibile olfatto, ottima vista e degli artigli retrattili in grado di lacerare la carne e la pelle delle loro prede. Se vogliamo però comprendere meglio il rapporto esistente fra queste due specie, dobbiamo necessariamente considerare la loro origine evolutiva.

Tigri e leoni: chi sono e come si sono evoluti

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Gli antenati dei moderni leoni e delle tigri comparvero sulla Terra corrispettivamente 1,8 e 2 milioni di anni fa, durante il Pleistocene. Il più antico antenato della tigre è la Panthera palaeosinensis, i cui resti sono stati trovati quasi 100 anni fa in Cina e a Giava, mentre gli antenati del leone erano morfologicamente del tutto simili alle specie attuali, eccetto per le dimensioni, che potevano variare a secondo del periodo.

Queste specie non appartenevano tuttavia allo stesso gruppo delle "Tigri dai denti a sciabola". Per quanto infatti i paleontologi abbiano creduto per anni che lo Smilodonte e altre specie fossero gli antichi parenti dei felidi moderni, in realtà già attorno agli anni Sessanta del secolo scorso gli evoluzionisti capirono che questo gruppo apparteneva ad un ramo distinto ed estinto dell'evoluzione dei grandi felidi che soccombette di fronte alla stessa avanzata dei felidi moderni e al mutamento climatico che colpì il Nord America, l'Asia e l'Europa durante gli inizi dell'Era glaciale.

Fra i cugini però più illustri dei leoni, e a tutti gli effetti facente parte dello stesso gruppo, ci sono i leoni delle caverne (Panthera leo fossilis) che vissero in Europa quando questa era coperta di ghiaccio, dimostrano la grande adattabilità di queste creature capaci di affrontare differenti tipologie di clima (dalla savana africana ai deserti, alle distese di ghiaccio alle aree umide) e di entrare in competizione con molti altri predatori fra cui orsi, esseri umani e le stesse tigri che un tempo governavano le distese russe e siberiane.

A renderli forse più competitivi rispetto agli altri gruppi di felidi fu probabilmente anche il loro metabolismo, capace di sostenersi cacciando non solo prede di grandi dimensioni ma anche animali di piccoli e media stazza. Seppur infatti all'interno dell'immaginario collettivo le tigri e i leoni sono capaci di mettere KO grandi pachidermi come elefanti e rinoceronti, in verità la loro dieta si basa principalmente  di prede molto più piccole e più facili da catturare, non necessarie di grandi energie per essere abbattute.

Le somiglianze fra le tigri e i leoni

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Una delle principali caratteristiche che questi felidi hanno in comune è il forte legame che sviluppano con i figli. Per quanto infatti leoni e tigri vivano concetti diversi di socialità, con i primi che formano dei veri e propri gruppi familiari mentre i secondo sono molto più solitari e schivi, entrambi portano avanti un rapporto con la prole molto lungo che li può portare a compiere grandi sacrifici durante le fasi di allattamento e svezzamento. I cuccioli di tigre tra l'altro raggiungono una vera e propria indipendenza dopo circa 18 mesi di età, seppur non abbandonino la madre prima dei 2-2 ½ anni d'età. Lo stesso accade per i cuccioli di sesso maschile dei leoni, mentre le femmine rimarranno all'interno del medesimo gruppo in cui sono cresciute.

Entrambi i felidi inoltre prediligono andare a caccia sfruttando l'effetto sorpresa, mimetizzandosi nella boscaglia dei rispettivi habitat (savana per il leone e giungla/foresta per la tigre) e cercando di avvicinarsi il più possibile al loro obiettivo, prima di saltare o mettersi a correre nel tentativo di afferrare e fare lo sgambetto alla preda.

Ovviamente per quanto riguarda i leoni bisogna ricordare che a compiere prevalentemente la caccia in un gruppo sono le femmine, che si coordinano fra di loro per individuare l'obiettivo più allettante, mentre le tigri nella maggioranza di casi cacciano da sole, venendo talvolta aiutate dai fratelli o dalle loro sorelle di cucciolata quando sono particolarmente giovani.

Questi carnivori dispongono anche di complessi organi di senso, che gli consentono di individuare efficacemente le loro prede a notevoli distante. Per esempio, sfruttano l'udito per sentire il calpestio delle loro prede preferite e usano l'olfatto e la vista per trovare la loro posizione anche all'interno della boscaglia, riuscendo a seguirli seppur non mantenendo il contatto visivo.

Giunti al momento dell'abbattimento, tigri e leoni poi colpiscono alla giugulare, affinché il dissanguamento delle prede sia rapido ed in grado di non fargli sciupare grandi energie.

Le differenze fra tigre e leone

leone
Leone (Panthera Leo)

A differenza delle tigri, che presentano il loro famoso manto a bande nere su sfondo arancione, i leoni hanno un manto dal colore sabbia uniforme e i maschi presentano inoltre una folta pelliccia all'altezza del collo e della sommità del capo, nota anche come criniera. Essa permette alle femmine di riconoscere i maschi anche sulla grande distanza e consente ai maschi di valutare le forze e l'età dei propri avversari, prima di mettersi a lottare per il predominio del clan o del territorio.

Dal punto di vista dimensionale, le tigri sono leggermente più grandi rispetto ai leoni, essendo lunghe circa 3,3 m e pesanti 310 kg contro i 2 metri di lunghezza e i 190 kg di peso dei loro cugini africani.  Quest'ultimi hanno dalla loro parte anche la forza del gruppo e la loro votata socialità, che risultano due strumenti efficienti per strappare il controllo del territorio ai loro avversari (iene, sciacalli, licaoni) senza neanche combattere.

Abitando territori molto distanti fra di loro, è normale poi constatare come la dieta di questi due grandi carnivori sia molto differente, per via della diversa distribuzione e composizione delle specie presenti all'interno della loro dieta abituale. I leoni infatti cacciano numerose tipologie di erbivori tipici della savana, come bufali, antilopi, zebre, gazzelle e talvolta cuccioli di elefanti, cervi e cinghiali, mentre le tigri hanno a loro disposizione principalmente prede da foresta, come cervi, cinghiali, gaur, bufali d'allevamento, bufali d'acqua, scimmie, tapiri e pesci.

Infine tra i due probabilmente la specie più silenziosa è la tigre, dato che è maggiormente adattata a muoversi attentamente così da non schiacciare i legnetti presenti nelle foreste, il cui rumore potrebbe allertare i suoi obiettivi durante la caccia.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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