Visite ed esami diagnostici sono fondamentali per conoscere lo stato di salute del proprio animale e per capire come e se intervenire in maniera tempestiva: ma entrambe le cose costano e, spesso, proprio a causa delle difficoltà economiche che ha colpito moltissimi pet mate post pandemia, non tutti riescono a prendersi cura come vorrebbero del proprio fedele amico. Per sostenere queste persone le Amministrazioni e le Asl con l’aiuto delle associazioni animaliste, cercano di mettere a disposizione alcuni servizi gratuiti, ma assicurarli a tutti diventa molto complicato.
Da queste considerazioni è nata l’iniziativa Banca delle visite PET, lanciata dalla fondazione Banca delle Visite Onlus, già operativa con l’omonimo progetto su tutto il territorio nazionale dal 2017 per supportare l’accesso alle cure mediche di persone socialmente fragili. L’iniziativa PET ha come obiettivo quello di donare prestazioni veterinarie a coloro che hanno un animale domestico ma che si trovano in condizioni tali da non poterne garantire un’assistenza sanitaria.
Con la sede a Formello in provincia di Roma, la Onlus si muove ogni volta che arriva un richiesta di intervento contattando i professionisti veterinari e le strutture veterinarie disponibili più vicini al domicilio del richiedente, accordandosi per pre-autorizzare la visita.
Un sostegno importante per tutte le persone fragili per le quali, ormai è dimostrato, la vicinanza di un animale risulta un forte deterrente allo sviluppo di alcune patologie, come ansia e depressione, ma soprattutto rappresenta l’unica vera compagnia quando sono sole o impossibilitate a muoversi da casa.
Il progetto, che ha subito ottenuto il patrocinio di ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, vede nell’iniziativa solidale anche un’arma in più per contrastare i casi di abbandono o le rinunce di proprietà: «In un momento di difficoltà che mai avremmo pensato di vivere, come quello dell’emergenza pandemica – ha spiegato a Kodami la Presidente della fondazione, Michela Dominicis – ci siamo resi conto del ruolo fondamentale che hanno avuto gli animali, specie per le persone sole o in situazione di fragilità sociale. È così che abbiamo pensato di estendere il nostro supporto agli amici animali di persone in difficoltà, confidando anche nella generosità di tante persone che possono aiutarci in questa mission».
Del resto il problema esiste: perché se circa 12 milioni gli italiani sono quelli che vivono in condizione di povertà relativa e sono costretti a rinunciare a prestazioni sanitarie anche per loro stessi, e quasi 65 milioni sono gli animali d’affezione presenti nelle case italiane (Rapporto Assalco-Zoomark 2022), è chiaro che l’esigenza si faccia sentire.
L’iniziativa, in questo caso privata, rientra a pieno titolo tra quelle che stanno realizzando diverse Regioni per cercare di avvicinarsi sempre di più all’obiettivo finale che altro non è che una mutua per gli animali esattamente come quella umana.
Al momento qualche Amministrazione locale, Piemonte e Lombardia in testa, è riuscita a dedicare fondi per la costituzione dei cosiddetti ambulatori sociali veterinari, dove vengono offerti servizi medici di base, che pur se dedicati soltanto ai pet mate in gravi difficoltà forniscono comunque un notevole servizio a un bacino di utenza che proprio perché in condizioni economiche molto disagiate spesso è costretto a dividersi dai propri amici. Ma per ora ci si ferma qui.
Infatti, per gli altri la soluzione per risparmiare sulle spese mediche del proprio animale è usufruire delle molto, troppo, modeste agevolazioni fiscali. Per le spese veterinarie, infatti, spetta una detrazione nella dichiarazione dei redditi pari al 19 per cento delle spese sostenute solo ed esclusivamente per gli animali d’affezione, fino a un limite massimo di 550 euro e con una franchigia di 129,11 euro. Le spese che si possono detrarre sono quelle fatta per il veterinario, per l’acquisto di medicinali, per le analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.
C'è anche l'opzione assicurazione, anche se qui usciamo completamente dalla logica della gratuità. Con una cifra mensile o annuale si potrà usufruire di una copertura che varierà a seconda del piano assicurativo. Una alternativa da tenere in considerazione per chi può, ma tutt’altro rispetto al concetto sociale di mutua assistenza che si basa sulla collaborazione di tutta la comunità al fine di sostenersi a vicenda nelle più diverse questioni, comprese quelle legate alla salute e al benessere.