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5 Ottobre 2023
19:18

Commander, il Pastore Tedesco dei Biden lascia la Casa Bianca

Il cane «è stato allontanato», ha annunciato la portavoce della coppia presidenziale americana senza dare altre informazioni sulla fine del povero Commander, prima costretto in una situazione che probabilmente lo rendeva molto stressato e adesso, si spera, portato in un luogo a lui più congeniale.

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Sembra conclusa davvero questa volta, la vita alla Casa Bianca per Commander, il Pastore Tedesco del Presidente degli Stati Uniti e di sua moglie. Il cane «è stato allontanato», ha annunciato la portavoce della coppia presidenziale americana, Elizabeth Alexander spiegando che «Joe Biden e sua moglie Jill tengono molto alla sicurezza di tutto il personale della Casa Bianca e di coloro che li proteggono ogni giorno».

Nient’altro si sa sulla fine del povero Commander, prima costretto in una situazione che probabilmente lo rendeva molto stressato e adesso, si spera, portato in un luogo a lui più congeniale, dove possa esprimere le sue motivazioni senza sentirsi costantemente in una situazione di allerta. Della condizione del cane aveva parlato proprio la moglie del presidente qualche giorno fa, dopo che Commander aveva nuovamente morso un uomo dei servizi segreti, portando gli eventi di questo genere a undici. Un numero, che onestamente, forse, avrebbe dovuto far suonare un campanello di allarme nei suoi umani così impegnati a governare un Paese che li portasse a voler comprendere meglio il perché di quel comportamento.

C’è da dire, in realtà, che subito dopo la denuncia che accusava il cane di «una ennesima aggressione», anche se sui termini da usare in questi casi bisogna sempre stare molto attenti, la solita Elizabeth Alexander aveva spiegato che la First Family «stava lavorando con degli educatori per aiutare Commander a gestire gli aspetti della Casa Bianca più problematici», ribadendo lei stessa che le reazioni del cane andavano motivate soltanto con il forte stress provato dall’animale in quel contesto così poco prevedibile.

Attualmente del cane non si conosce che fine abbia fatto, anche perché le uniche informazioni date sono state un laconico «per il suo futuro si deve ancora decidere». Chissà che Commander non raggiunga Major, anche lui un Pastore Tedesco, mandato a vivere con gli amici nel Delaware per lo stesso motivo, dopo aver accettato i consigli di comportamentalisti e veterinari che avevano detto loro di far vivere il cane in un ambiente più tranquillo e con persone conosciute. Un’ottima idea che i Biden farebbero bene a ripetere, anche se forse avrebbero potuto pensarci anche un po’ prima, soprattutto pensando alle preminenti motivazioni che caratterizzano il Pastore Tedesco, dall’esplorativa alla perlustrativa alla competitiva e predatoria che molto poco lo rendono un cane che possa adattarsi facilmente in un ambiente caratterizzato da continui cambi di programma e da continui via vai di persone nuove in quella che lui reputa la sua casa.

Giudicare, però, Commander un cane aggressivo e definire il morso che ha dato un attacco, fa una cattiva informazione. E non solo per chi già crede che i cani vadano osservati, ascoltati, compresi, ma per tutti. Soprattutto alla luce del fatto che gli animali che vivono nelle famiglie sono ormai, lo sappiamo, davvero tantissimi. Una presenza che, per funzionare, ha bisogno più di tutto della consapevolezza che se mal gestita, quella che è sempre un’esperienza arrichente e piena, diventerà qualcosa di faticoso e stressante per umano e animale. Con una sola differenza che a perderci, sarà solo l’animale.

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Simona Sirianni
Giornalista
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