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18 Aprile 2023
16:23

Come reagiscono i cani all’odore delle emozioni umane. L’esperto: «Nei cuccioli le risposte alla paura sono innate»

Un nuovo studio guidato dalla Federico II di Napoli ha analizzato le risposte dei cuccioli di cane ai segnali chimici umani indotti dalle emozioni. Le risposte alla paura sono innate, mentre quelle legate alla felicità vengono apprese attraverso la relazione con l’umano riferimento.

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La paura e la felicità lasciano un’inconfondibile firma chimica nel nostro sudore che può essere percepita dai cani grazie all’olfatto. Potrà sembrarvi assurdo, forse, ma il miglior amico dell'essere umano può letteralmente annusare le nostre emozioni e venire contagiato dal nostro stato emotivo, reagendo di conseguenza a seconda del caso. Se per esempio un cane fiuta la paura, cerca rifugio e conforto nel proprio umano, se invece annusa la nostra felicità diventa più aperto e collaborativo, anche nei confronti di un estraneo. Alcuni esperti si sono quindi chiesti: ma i cani imparano col tempo ad associare questi segnali chimici alle emozioni umane oppure ci riescono sin da cuccioli, in maniera innata?

Un gruppo di ricercatori guidati da Biagio D'Aniello, professore di zoologia dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, ha perciò provato a rispondere a questo quesito attraverso un nuovo studio recentemente pubblicato su Animal Cognition. «In passato avevamo già dimostrato che i cani adulti distinguono gli odori umani associati a stati come la paura o la felicità e che vengono contagiati emotivamente anche grazie all’empatia – spiega a Kodami Biagio D’Aniello – Quando percepiscono la paura si dirigono verso il loro umano di riferimento e si accelera la loro frequenza cardiaca. Quando invece annusano la felicità sono meno diffidenti e più collaborativi anche verso un estraneo. Queste risposte comportamentali, cioè quella di dirigersi verso il proprio umano o di aprirsi nei confronti di un estraneo, sono rispettivamente compatibili con emozioni come la paura e la felicità».

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Le risposte dei cani ai segnali chimici legati alla paura e alla felicità, sono innate o apprese?

Ma facciamo un piccolo passo indietro, come si fa a catturare l’odore delle emozioni negli esseri umani? La raccolta degli odori contenenti i segnali chimici viene eseguita attraverso dei tamponi ascellari, prelevando il sudore delle persone dopo che queste hanno guardato video di 25 minuti che inducono sensazioni di paura o felicità. Si tratta di un protocollo già collaudato, da cui si è partiti per eseguire poi i test sui cani. «L’apparato odoroso da sottoporre ai cani viene poi posizionando all’interno di una stanza, dove ai due angoli opposti ci sono l’umano di riferimento e una persona estranea – continua D’Aniello – Gli animali vengono poi sottoposti a tre stimoli olfattivi: paura, felicità e un controllo neutro. Durante ognuno di questi test registriamo quindi tutti i loro comportamenti, come per esempio quanto tempo e come interagiscono con le persone, con l’apparato o con la porta della stanza, annotando anche tutti i segnali di stress».

Forti dell'esperienza già acquisita con gli studi precedenti, gli scienziati hanno quindi ripetuto l'esperimento coinvolgendo questa volta 61 cuccioli di età compresa tra i 3 e i 6 mesi a cui sono stati aggiunti 80 adulti di almeno un anno di età con cui fare un confronto. Le risposte e i comportamenti di cuccioli e adulti sono quindi state analizzate attraverso complesse analisi statistiche e i risultati sono stati piuttosto interessanti. «A differenza degli adulti, i cuccioli non hanno mostrato particolari reazioni ai segnali chimici legati alla felicità oppure al tampone di controllo, mentre rispondevano in maniera evidente alla paura, tentando per esempio la fuga verso la porta d’uscita (come si vede nel video in baso di un pre-test, ndr) – sottolinea Biagio D’Aniello – Questi risultati suggeriscono quindi soprattutto due cose importanti. Le risposte alla paura sono molto probabilmente innate, mentre quelle legate alla felicità vengono apprese nel tempo attraverso la relazione con l’umano riferimento».

D’altronde, rispondere in maniera rapida a una potenziale situazione di pericolo può fare la differenza tra la vita e la morte ed è quindi un tratto evolutivo molto vantaggioso per gli animali. «La reazione innata alla paura ha un importante significato adattivo, perché ti permette di fuggire più rapidamente da un pericolo – spiega ancora D’Aniello – Esistono già diverse evidenze sia sui cani che su altri animali in cui è stato dimostrato che reagiscono in maniera innata per esempio all'odore dell’urina di una lince o di altri predatori. Al contrario, la felicità viene compresa e appresa nel tempo e gli animali imparano ad associare quelle molecole odorose a una stato piacevole solo grazie all’esperienza».

Questo significa che il modo in cui interagiamo con i cani e l’educazione che ricevono nei primi mesi di vita giocano un ruolo chiave nella formazione dell’individualità e nella creazione di un bagaglio esperienziale positivo che condizionerà l’intera esistenza dell’animale. «I nostri risultati sottolineano ancora una volta l’importanza delle interazioni positive tra i cuccioli e la figura umana di riferimento – ribadisce Biagio D’Aniello – Per cui una relazione sana e positiva tra cucciolo e umano diventa fondamentale per lo sviluppo di un rapporto equilibrato e rispettoso».

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Le risposte alla paura dei cuccioli sono probabilmente innate, mentre quelle legate alla felicità vengono apprese attraverso la relazione con l’umano riferimento

Questo nuovo studio sulla ricettività dei cuccioli ai segnali chimici umani indotti dalle emozioni ci aiuta quindi non solo a comprendere meglio il comportamento e le reazioni dei cuccioli, ma fornisce allo stesso tempo importanti risvolti pratici nel rendere ancor più consapevoli e bilanciati la relazione e il modo in cui ci approcciamo al nostro compagno a quattro zampe.

Restano però ancora tanti altri aspetti da approfondire, come l’individuazione delle molecole che caratterizzano i segnali chimici e se esiste questo tipo di comunicazione e di contagio emotivo anche tra cani e cani. «Stiamo lavorando anche in questa direzione, per comprendere ancora meglio questi e altri aspetti legati ai segnali chimici indotti dalle emozioni», conclude Biagio D’Aniello. Non ci resta quindi che attendere per scoprire nuovi e sempre più interessanti risvolti sull'affascinante comunicazione tra cani e umani.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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