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29 Maggio 2022
9:00

Come insegnare al gatto a usare la gattaiola

La gattaiola è di una piccola porticina basculante applicata ad una porta o a una finestra, che permette ai gatti di uscire liberamente. Alcuni mici, però, non la utilizzano. Come possiamo aiutarli?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La gattaiola è una delle invenzioni umane che i gatti, probabilmente, amano di più perché consente di soddisfare la loro più grande esigenza: spostarsi liberamente per il territorio di pertinenza, alternando liberamente, senza costrizioni e senza dipendere dall’intermediazione di nessuno, soggiorni in casa a pattugliamenti ed esplorazioni in esterno.

La gattaiola è di una piccola porticina basculante applicata ad una porta, ad una finestra o addirittura ad un muro che il micio può utilizzare a suo piacimento. Rispetto agli anni ’50, quando la gattaiola è entrata prepotentemente in uso soprattutto nei paesi di origine anglosassone, la tecnologia ha prodotto tutta una serie di varianti per cui alla comune bascula si sono aggiunti meccanismi di apertura e chiusura manuale e persino di lettura di microchip in grado di garantire il passaggio soltanto ai gatti riconosciuti dalla memoria del sistema.

È una manna dal cielo anche per i numerosi pet mate che possono sollevarsi dal ruolo di uscieri dei loro gatti, vendendosi costretti a scattare sull’attenti tutte le volte che, nel corso della giornata e in alcuni casi persino in piena notte, il gatto miagola incessantemente perché gli venga aperta la porta per entrare o uscire di casa.

Come fare per far uscire il gatto dalla gattaiola?

In linea di massima non c’è alcun bisogno di insegnare attivamente ai gatti come utilizzare la gattaiola. Nella maggior parte dei gatti è sufficiente la loro motivazione d’uscire, di conquistare il mondo esterno, a stimolarli per analizzare questo strano oggetto e capire come sfruttarlo per ottenere quanto desiderano.

Tuttavia, può accadere che alcuni gatti, soprattutto se adulti, abitualmente poco attivati sul piano cognitivo e nuovi all’esperienza, si lascino intimidire e scoraggiare nel trovare un modo di superare l’ostacolo rappresentato dalla bascula. In questi casi, conoscere il proprio gatto, sapere cosa gli piace, cosa lo stimola e saper osservare le sue reazioni diventano degli ingredienti indispensabili per trovare il modo di aiutarlo a superare i suoi timori. Non esiste un modo che vada bene per tutti, bisogna provare, osservare e, semmai, aggiustare il tiro.

Sollevare la bascula

Ad alcuni gatti è sufficiente usare la gattaiola per alcuni giorni con la bascula sollevata (fissata con dello scotch, per esempio) per farsi un’idea della questione e, una volta ripristinato l’ostacolo, sapere di doverla semplicemente spingere con la testa.

Se la bascula è una barriera

Altri, ripristinata la bascula, possono viverla come una barriera. In questo caso conoscere il gatto è essenziale perché qualunque iniziativa dovrà ruotare attorno all’idea di dargli un motivo valido (e in linea con le sue emozioni) per affrontare la situazione.

Alcuni si convincono ad affrontarla giocando, magari rincorrendo un filo che noi potremmo tirare da un lato e dall’altro.

Altri possono aver bisogno di un approccio più riflessivo, magari avendo la possibilità di scoprire lentamente, con qualche giorno di studio individuale, che questo “mostro” non è poi così malvagio.

Altri ancora possono godere del vantaggio di osservare un loro simile entrare ed uscire dalla gattaiola e figurarsi la possibilità di replicare quello stesso risultato.

Trovare l’interesse giusto

Un altro sistema per incoraggiare il micio potrebbe essere quello di porre dall’altra parte della bascula qualcosa che tiene particolarmente a raggiungere (una porzione extra del suo pasto preferito, un gioco irresistibile, l’accesso al giardino fino ad allora negato, la nostra stessa compagnia!).

La cosa veramente importante, in tutti questi tentativi che si possono fare, è non avere fretta, non aspettarsi che un micio debba superare le sue remore dopo un solo tentativo. Alcuni gatti possono avere bisogno di giorni di incoraggiamento, soprattutto se hanno scarsa familiarità con le novità nel loro ambiente; altri possono preferire non avere proprio nessuno attorno e osservare e riflettere sul da farsi per conto proprio (già, non tutti i gatti necessitano il nostro aiuto, nemmeno se sono in difficoltà!); altri gatti potrebbero aver bisogno di un incentivo extra, qualcosa che non fa parte della loro quotidianità. Ogni gatto è unico e lo è anche e soprattutto quando si tratta di affrontare ostacoli inediti.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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