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5 Gennaio 2024
18:02

Come capire se il tuo gatto ti odia

Il gatto non odia il proprio pet-mate ma reagisce a situazioni di stress che si possono interpretare attraverso una corretta lettura dei segnali, anche apparentemente aggressivi, che ci manda.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Molte persone si chiedono se il gatto le odi. In realtà, il gatto non ci odia: può avere dei comportamenti d'irritazione e rabbia, che si manifestano con soffi o zampate in condizioni di stress, che però non c'entrano alcunché col concetto di odio. Per questo è importante conoscere e interpretare correttamente i segnali che ci manda, capire da che cosa potrebbero dipendere e accettare che non bisogna stargli troppo addosso, ma semmai distrarlo e farlo giocare se dimostra interesse.

Decifrare il comportamento del gatto

La convivenza con un gatto ci permette d'imparare, col tempo, a conoscere i comportamenti che più frequentemente possono essere sintomo di un malessere fisico o emotivo nel felino

Segnali di disagio e irritazione

Ad esempio il gatto si lecca nel punto in cui lo abbiamo appena accarezzato. Non si tratta di un'espressione di odio ma semmai di disappunto per quell'interazione. Magari non vuole sostenerla nel momento in cui noi l'attiviamo, oppure abbiamo esercitato già troppa pressione (il contatto è durato troppo a lungo) e lui ci soffia o ci tira una zampata per farci capire che vuole spazio. Ci sono poi segnali fisici che possono nascondere un'irritazione e non hanno a che vedere nulla con l'odio nei nostri confronti, come lo scatenarsi di allergie, di parassitosi o d'infezioni che lo rendono più nervoso o irritabile. Controllare periodicamente la cute e il mantello del pet può prevenire reazioni spiacevoli.

Il linguaggio del corpo del gatto

Quando il gatto soffia significa che vuole difendersi, mettendo in mostra i denti che sono le sue ‘armi', e in sostanza comunica di stare alla larga perché sa il fatto il suo. Può accentuare questa percezione nell'altro – che sia un avversario co-specifico o un umano – anche allontanandosi inarcando la schiena per sembrare più imponente.

Comprendere le ragioni del comportamento del gatto

Il gatto domestico può avere una gamma di manifestazioni comportamentali come stress e ansia dettate da situazioni, agenti scatenanti o disturbi clinici e anche dal suo carattere e dai suoi desideri ovviamente.

Stress e ansia nei gatti

Ci sono diversi fattori che potrebbero generare stress e ansia nel gatto:

  • Un ambiente ipostimolante in cui il gatto resta solo per troppo tempo o non ha modo di esercitare le sue motivazioni;
  • Un disturbo fisico che i felini tendono a nascondere molto bene per la loro natura schiva e per non mostrarsi deboli e dunque prede facili;
  • L'ingresso in casa di un altro animale della stessa specie o diversa. Il gatto è abituato ai suoi spazi, alle sue abitudini e cambiare la routine non è certo la sua massima ispirazione;
  • L'arrivo in famiglia di un bambino: nuovi versi, nuovi odori, spostamenti dell'arredo in casa per il nuova arrivato, possono stressare il gatto che era abituato a ricevere tutte le attenzioni o comunque a starsene tranquillo.

Anche il gatto ha le sue preferenze

Quando un gatto desidera un'interazione la cerca, quando le viene imposta la tollera, ma non sempre; se esageriamo saprà darci un segnale di avvertimento (un soffio, una zampata, un morso) come dire "stammi alla larga". E proprio lo spazio ha una importanza specifica nel suo sistema di auto accudimento: gradisce nascondersi, riposare in posti protetti e circoscritti (come scatole, armadi, sotto le coperte) o collocati in alto da dove può vedere ma possibilmente non essere visto.

Migliorare la relazione con il gatto

Ogni relazione può essere migliorata grazie all'ascolto dei segnali ricevuti, la comunicazione e il rafforzamento dell'indipendenza altrui.

Tecniche di socializzazione e gioco

La socializzazione è un insieme di apprendimenti che consente al micio di comprendere chi sono i suoi partner sociali con cui può stringere legami basati sulla fiducia e la conoscenza reciproca. Da piccoli la imparano dalla mamma, poi sostanzialmente tramite la libertà concessa dall'umano e il tempo trascorso assieme anche giocando. Si possono agitare cordicelle e cannette da pesca, lanciare palline o topolini di pezza o ancora nascondersi e lasciare che il gatto ci cerchi per casa, ma sempre senza obbligarlo.

Creare un ambiente stimolante

Per far sentire a proprio agio un gatto domestico inizialmente si può lasciargli una stanza dove possa trovare rifugio e tutto ciò di cui ha bisogno per i primi giorni. In seguito sarà lui a farci capire quali sono i suoi punti preferiti (un letto, un divano, una sedia) che possibilmente dovranno rimanere per lui senza cancellare i suoi odori e le sue tracce. I gatti hanno conservato l'istinto dell'individuo libero in natura e dunque amano esplorare e soprattutto la verticalità. Mensole da parete, alberi tiragraffi con cucce, passaggi in altezza saranno di certo ben accetti dal felino di casa. Un'altra cosa da poter fare è lasciare in giro dei giochi con cui il micio possa intrattenersi.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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