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11 Luglio 2023
11:35

Come cannabis medica e melatonina hanno aiutato un cane affetto da disturbo compulsivo

Il caso di un cane che si mordeva la coda e ha ottenuto grandi miglioramenti con cannabis, melatonina e riabilitazione comportamentale dimostra che la cannabis terapeutica può essere un valido aiuto anche in Medicina Veterinaria.

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Medico Veterinario
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La canapa (Cannabis sativa) è una pianta angiosperma appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. La sua coltivazione è antica e finalizzata a sfruttare quasi tutte le parti della pianta per vari scopi: tessuti, carburante, biocomposti isolanti, carta, detergenti antibatterici, plastica biodegradabile, o prodotti alimentari, come farina, semi, oli, birra e tisane. I fiori di canapa sono invece stati utilizzati per i loro effetti curativi, nonché per scopi ricreativi a causa dei loro effetti psicotropi.

Attualmente gli usi in Medicina Veterinaria della cannabis sono spesso correlati al controllo del dolore, nella cura dell’epilessia idiopatica refrattaria ai trattamenti convenzionali, delle malattie allergiche e dei disturbi comportamentali come l’ansia, lo stress causato ad esempio dai viaggi in auto o l’aggressività in canile. Ma la ricerca non si arresta e continua a cercare nuove strategie per affrontare le patologie che colpiscono i nostri compagni di vita.

Il caso: cannabis, melatonina e riabilitazione per un cane che si mordeva la coda

Recentemente mi è capitato di partecipare ad un progetto di ricerca su un caso clinico gestito dalla collega Chiara Boncompagni, medico veterinario esperto in comportamento, inerente alle difficoltà presentate da un meticcio di Terrier che si mordeva la coda. Chiara mi raccontava che quel piccolo cane continuava a mordersi la coda, nonostante la terapia farmacologica e comportamentale che stava seguendo. La sua famiglia era disperata, poiché non trovava miglioramenti significativi dal trattamento tradizionale e si era rivolta a lei proprio per chiedere un aiuto: i pet mate si sentivano impotenti nel non riuscire ad alleviare la sofferenza del loro amico che trascorreva diversi momenti della giornata ad inseguirsi la coda e il fianco.

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È qui che alla dottoressa viene in mente di prescrivere al cane un approccio integrato a base di cannabis medicinale e melatonina, insieme alla riabilitazione comportamentale. Chiara ci raccontava di aver seguito il cane e i suoi pet mate, insieme a Simona Ricci – l'istruttrice cinofila con cui ha collaborato per questo caso –  per diversi mesi e che questi ultimi hanno riferito di una gestione più facile del cane, con una riduzione dei comportamenti anomali ad un livello accettabile, rendendo la sua vita più piacevole. I risultati osservazionali infatti hanno dimostrato un tasso inferiore di episodi compulsivi e una migliore qualità della vita del cane rispetto al precedente trattamento tradizionale verso cui il piccolo Terrier era risultato resistente.

Luoghi comuni e pregiudizi sulla cannabis medica

Sebbene la ricerca scientifica ne metta in luce il potenziale terapeutico, la pianta è ancora avvolta da un alone di pregiudizi, spesso derivanti dal fatto che viene associata alla marijuana, ossia la droga ottenuta dai fiori che presentano un elevato contenuto di delta9-tetraidrocannabinolo (comunemente detto THC), fitocannabinoide responsabile dell’azione psicotropa. Ma la cannabis non è solo THC: la pianta in toto può contenere più di 140 fitocannabinoidi, più di 100 terpenoidi e più di 20 flavonoidi, sostanze ad azione benefica non psicogena, per uomo e animali.

Ciò che si cerca di sfruttare della pianta è il fitocomplesso, ossia la naturale combinazione dei diversi principi attivi che globalmente conferisce alla pianta le specifiche proprietà terapeutiche per cui viene utilizzata. I principi attivi presi singolarmente, infatti, possono rivelarsi meno efficaci o con effetti diversi da quelli della pianta nel suo complesso. È proprio nel principio dell'integrazione  che in questo case report si è scelto di  aggiungere anche la melatonina e la riabilitazione comportamentale. Infatti, la melatonina può essere utilizzata per contrastare la paura, l'ansia e la fobia nei cani. Insomma, per meglio stabilizzare l’umore, in associazione alle modifiche comportamentali indotte dalla riabilitazione. Non stupisce che, nell'occuparci del benessere dei nostri amici non umani, il tutto sia più della somma delle singole parti.

cane famiglia
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Luigi Sacchettino
Medico Veterinario
Sono un medico veterinario, specialista in etologia applicata e benessere animale, ed esperto cinofilo nell'area comportamentale. Ho iniziato la formazione come educatore con approccio cognitivo zooantropologico e ho proseguito nell’ambito della riabilitazione comportamentale. Lavorare insieme ai cani ha incrementato la mia passione, per questo frequento un dottorato in medicina veterinaria con focus sul rapporto tra il microbiota  intestinale e il comportamento del cane, la terapia del dolore e la fitoterapia veterinaria. Mi piace molto ascoltare le persone, gli animali e studiare nuove lingue.
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